A Parigi alla scoperta del Marais
Tra il III e il IV arrondissement di Parigi si estendono i 110 ettari del Marais, popolato da intellettuali e artisti, vissuto dalla comunità ebraica e meta gay-friendly. Il bello è che qui non avrete mai la sensazione di essere turisti, ma parte di una comunità.
Incredibile scoprire che fino al 1200 il Marais era praticamente una palude. Quattrocento anni dopo ha invece il volto di uno dei quartieri residenziali più eleganti e ambiti di Parigi. Riqualificato tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta, anche oggi vivere nel Marais è il sogno di molti parigini. Vuoi per le sue piazze iconiche e le stradine medievali che sembrano uscite da un dipinto, per i cortili appartati e le eleganti boutique, le gallerie d’arte e il quartiere ebraico, gli antiquari e le sale da tè dove spendere i pomeriggi. Restare a bocca aperta davanti allo sfarzoso Hôtel de Ville, il municipio di Parigi, risalente alla seconda metà dell’Ottocento, aggirarsi per place des Vosges, cuore del Marais- inaugurata nel 1612 per volere di Enrico IV, piazza più antica di Parigi, circondata da splendidi edifici con tetti in ardesia e portici, e con al centro uno spazio verde- percorrere rue du Roi de Sicile e rue de Rivoli, così vivaci e stimolanti, inoltrarsi nel Pletzl, il quartiere ebraico ancora ricco di fascino, passeggiare per rue des Rosiers e rue Vieille du Temple e poi camminare fino all’Haut Marais.
Cosa visitare nel Marais a Parigi
Imprescindibile, una volta arrivati a Parigi, nel Marais, una visita al Mémorial de la Shoah, inaugurato nel 1956 e oggi tra i più importanti del Vecchio Continente. Grazie a una collezione permanente e a mostre temporanee si viene a conoscenza di quella che è stata l’occupazione tedesca in Francia, in particolare a Parigi, nel corso della seconda guerra mondiale. Fa un certo effetto il Mur des Noms, in pietra di Gerusalemme, con i nomi di 76 mila ebrei deportati dalla Francia nei campi di concentramento nazisti.
Poco distante, in rue du Figuier, fate caso all’Hôtel de Sens, l’edificio più antico del Marais e oggi sede della Bibliothèque Forney. Nemmeno dieci minuti a piedi e si arriva al Musée Picasso Paris che è ospitato nell’Hôtel Salé, dimora della metà del Seicento, e dove si possono ammirare moltissimi tra dipinti, disegni, ceramiche e sculture del celebre artista spagnolo.
Una volta tornati all’aria aperta, mentre godrete della raffinatezza di place des Vosges, fate una capatina alla Maison de Victor Hugo, abitazione dove lo scrittore soggiornò dal 1832 al 1848 e che oggi lo racconta attraverso un percorso museale.
Appena pochi minuti di cammino da qui e potrete visitare un altro museo simbolo del Marais, il Musée Carnavalet, che occupa due imponenti edifici storici come il cinquecentesco Hôtel Carnavalet e il seicentesco Hôtel le Peletier de Saint-Fargeau; il museo è stato riaperto al pubblico nel 2021 e ripercorre la storia di Parigi in maniera interessante.
Camminando una ventina di minuti ecco il Musée des arts et Métiers: entrando nel settecentesco palazzo pensate che state varcando la soglia del museo dedicato alla tecnologia e alle scienze più antico in Europa, diviso su tre piani e con migliaia di modellini e macchinari. E, compreso nel prezzo del biglietto, potrete assistere, nell’adiacente ex chiesa di St-Martin-des-Champs, all’esperimento del pendolo di Foucault con il pendolo originale usato dal celebre scienziato per dimostrare la rotazione terrestre: dal 1851 a oggi una dimostrazione che affascina chiunque vi assista, grandi e piccini.
Ma il Marais è vitale e sorprendente anche al di là dei musei più tradizionali: artisti, stilisti intellettuali, designer incontrano il pubblico, per esempio, al centro culturale Lafayette Anticipations, dove vengono organizzate interessanti mostre, oltre a performance artistiche e laboratori. E per gli amanti della fotografia la meta è la Maison Européenne de la Photographie dove la collezione permanente segue la storia della fotografia e retrospettive temporanee offrono focus su singoli artisti, oltre che la Fondation Henri Cartier-Bresson, voluta dallo stesso fotografo e dalla moglie.
Se invece volete leggere l’ultima lettera scritta da Maria Antonietta di suo pugno segnatevi l’indirizzo del Musée Des Archives Nationales che merita la visita anche per la bellezza dei palazzi che lo ospitano e dei giardini che lo circondano. Il quartiere Marais è anche noto per le sue gallerie d’arte: se volete visitarne una tra tutte scegliete la Perrotin - Contemporary Art Gallery, che in passato ha lanciato due artisti importanti come Maurizio Cattelan e Takashi Murakami.
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Dove dormire nel Marais a Parigi
Se il quartiere vi ha fatto innamorare e cercate un hotel nel Marais, è bene sapere che ci sono alcuni indirizzi che sono delle vere chicche. Per esempio il grazioso Hôtel du Petit Moulin che ha 17 camere ed è stato progettato dall’estroso stilista Christian Lacroix o lo strepitoso Cour des Vosges, un hôtel particulier dell’affascinante piazza con travi a vista, opere d’arte e una sala da tè dove prendersi una pausa relax. Di design e con la cura dei particolari quasi maniacale, il Les Bains punta sull’originalità, così come il JOBO che riprende lo stile da boudoir e riesce a stupire gli ospiti con le decorazioni delle camere. Per qualcosa di decisamente ammiccante, il Sinner, il cui nome significa peccatore, offre letture erotiche, una spa con lume di candela e il personale veste con abiti neri. Il ristorante è apprezzato anche dagli ospiti esterni. Meno audace, ma perfetto per chi cerca tranquillità con bici a noleggio, palestra, spa e un verde cortile è il Le Pavillon de la Reine.
Boulangerie e pasticcerie del Marais
Essere appassionati di pasticceria e panificazione, nel Marais significa prepararsi a frequenti soste durante il tragitto. Semplicemente perché nel quartiere parigino ci sono indirizzi imperdibili. Ed è così che si possono scoprire storie di forza e rinascina come quella di Apollonia Poilâne, orfana di entrambi i genitori a 18 anni, capace di prendere in mano l’impresa di famiglia e farne una storia di successo con cinque negozi in città e uno a Londra: le se profumate pagnotte a lievitazione naturale e i dolci li troverete anche nel punto vendita del Marais, Poilâne.
Tempio della panificazione e della pasticceria è Christophe Michalak, pluripremiato pasticcere under 50, con diversi indirizzi in città e volto televisivo. Per la colazione correte da BO&MIE, che sforna pane profumato di ogni sorta, sontuosi croissant, pain au chocolat, burrosi kouign-amann, viennoise: davanti alla sua vetrina faticherete a scegliere una sola cosa.
Arcinoti nel Marais sono poi i sablè e la tarte au citron di Bontemps, la cui location è anche piuttosto bellina; la cioccolata è invece uno dei cavalli di battaglia di Jacques Genin che incanta i viaggiatori con bonbons de chocolat da capogiro. Paris brest, millefeuille, chouquettes, macarons sono solo alcune delle tentazioni che troverete nella pâtisserie di Yann Couvreur, mentre da Maison Aleph chiudendo gli occhi, complici il cardamomo, la rosa di Damasco, lo za’atar, dal Marais si viene trasportati in Siria, paese d’origine della pasticciera Myriam Sabet che seduce con torte mango e gelsomino, tarte citron e cardamomo e altre leccornie.
In un locale d’altri tempi, con ampia scelta di tè, potrete accomodarvi come fanno i parigini del Marais (e non solo perché la sua fama supera i confini del quartiere) per tuffarvi in una porzione di strabordante e peccaminosa tarte au citron meringuée, tra le migliori di Parigi: benvenuti a Le Loir dans La Théière.
Gli indirizzi per mangiare a Parigi nel Marais
I parigini lo sanno bene che nel Marais si viene anche per trovare ricercate gourmandise e indirizzi giusti per brunch, pranzi e cene. Gli hipster dell’Haut Marais frequentano Gramme per la sfiziosa colazione e il brunch: è un localino che va per la maggiore e nel weekend capita di fare la fila per entrare. Mentre da Kitchen i ragazzi del Marais vanno per i pancake, l’avocado toast, piatti vegani, muffin e il banana bread. Crêpe e galettes (gustosa quella al salmone affumicato biologico, caprino, crema di erba cipollina e insalata) sono gettonatissime al Breizh Café, così come i falafel e i panini con shawerma di tacchino lo sono da L’As du Falaffel, che propone una cucina kasher in pieno Pletzl. Vi sembrerà invece di essere invitati a casa di amici se vi siederete a uno dei tavoli di Derrière dove potrete gustare apprezzabili piatti di cucina francese, cosa che si può fare anche da Robert et Louise avvolti dall’atmosfera di un ristorante che potrebbbe tranquillamente essere immerso nella campagna francese.
Una perfetta cena parigina in un bistrot chic del Marais? Chez Julien, che occupa gli spazi di quella che nell’Ottocento era una panetteria, avvolge in un sogno stile belle époque e vanta una carta prettamente francese; cucina tradizionale e curata anche per Au Bourguignon du Marais che prepara uno speciale burger della casa. Ma i parigini nel Marais frequentano volentieri anche Vins des Pyrénées, un bistrot aperto dal 1905, frequentato a suo tempo da Charles Baudelaire, Jim Morrison, Paul Cézanne, che ha in carta un superlativo croque-monsieur al tartufo o un petto d’anatra dei Pirenei che è burro; al piano di sopra si trova il 1905, cocktail bar e jazz club.
Altro indirizzo storico del Marais è il Clown Bar dove mangiavano i circensi del Cirque d’Hiver: è rimasto tutto come un tempo e la cucina francese è una vera coccola. È forse una delle brasserie più belle di Parigi, Bofinger, noto per il banco di frutti di mare, il soufflé al Grand Marnier e altre specialità di dichiarata bontà. Frutti di mare che sono il cavallo di battaglia anche di Istr, un mare che è il filo conduttore, tra gli altri, anche di L’îlot.
Se cercate un’alternativa alla cucina tradizionale e volete fare il giro del mondo pur restando seduti nel Marais, prenotate da For the Love of Food che promuove la sostenibilità in cucina attraverso ingredienti di stagione a provenienza responsabile e zero sprechi. Si mangia tutti attorno a un tavolo e gli chef cambiano ogni mese. E poi ci sono sempre i mercati, luoghi perfetti dove mangiare qualcosa al volo.
Il Marais vanta il mercato più antico di Parigi, ovvero il Marché des Enfants Rouges, aperto nel 1628: è piacevolmente caotico e con i suoi banchi che vendono frutta, verdure, pesce mette una certa allegria. Quando poi arriverete al banco di Chez Alain Miam Miam, resterete inchiodati dal vulcanico Alain, ex panettiere, che dirige i suoi ragazzi col piglio di un generale e la simpatia di un navigato uomo di spettacolo, mentre serve strabordanti panini.
Shopping e aperitivi nel Marais
Boutique alla moda, stilisti emergenti, piccoli negozi dove trovare il capo che può cambiare un look: per fare shopping a Parigi il Marais è the place to be. Da Empreintes, per esempio, si acquistano capi d’abbigliamento ma anche gioielli e oggetti di design creati artigianalmente da stilisti e designer francesi, così come da Heureux Les Curieux che di mese in mese propone abiti, articoli tecnologici, per la casa e molto altro di designer sempre diversi. Selezione di tè giapponesi, porcellane dal design minimalista, ceramiche modellate a mano con metodi tradizionali, wagashi (pasticcini giapponesi) preparati in loco, tutto questo troverete da Ogata, che regala un’immersione nella cultura del paese del Sol Levante.
Un’altra chicca del Marais è Kerzon che realizza prodotti per il corpo e per la casa sostenibili grazie, alle materie prime da agricoltura biologica e tutti made in France, inoltre i flaconi sono realizzati con rifiuti domestici riciclati. Si impegna a utilizzare materiali riciclati e pianta un albero per ogni pezzo prodotto l’azienda francese Faguo che ha la sua boutique di abbigliamento, scarpe e accessori nel Marais. Un altro indirizzo da appuntarsi è La Boutique Extraordinaire dove acquistare capi di abbigliamento, spesso pezzi unici, realizzati con fibre rare e naturali; i prezzi non sono bassi ma la morbidezza di questi abiti vi farà gettare il cuore oltre il portafoglio. Samy Chalon è invece uno stravagante designer francese che trasforma abiti di marca in eccentrici capi e la sua boutique del Marais è oggetto di pellegrinaggio di molte fashion addicted; ma quello di dare un’altra chance agli abiti e oggetti usati è anche lo scopo di Aux comptoirs du chineur dove perdersi alla ricerca dell’oggetto giusto.
E dopo un giro di acquisti è tempo di un aperitivo, cosa che al Marais è abbastanza semplice vista la quantità e qualità di bar e locali. Si può passare da Le Mary Celeste che serve cocktail che paiono preparati da alchimisti, o da Candelaria, un dei cocktail bar più cool di Parigi. Si beve al bancone e si chiacchiera, scegliendo dal menu stagionale il cocktail che più intriga, da Sherry Butt , ma se cercate davvero il meglio non esitate a infilarvi nella penombra del Little Red Door, dopo aver fatto la fila si intende. Lo staff vi fa sentire a casa e vi racconta con piacere come nascono i cocktail che vedete. La carta che trovate attualmente gioca con singoli ingredienti di altissima qualità, come l’oliva, il rabarbaro, il limone, la camomilla, la carota, e ci costruisce attorno cocktail perfetti. Guadagnatevi uno degli ambiti posti al bancone, scegliete il vostro ingrediente, fate un sorso e sentirete che sapore ha la perfezione.