Amiens, la città ideale amata da Jules Verne
A poco più di un’ora di treno da Parigi, Amiens è “una città ideale”. Parole di Jules Verne che nella capitale storica della Piccardia visse per oltre trent’anni, dal 1871 al 1905 e alla città d’adozione (era nato a Nantes nel 1828) dedicò un discorso in forma di racconto, Une ville idéale, pronunciato nel 1875 nel corso di una seduta pubblica all’Académie d’Amiens.

L’autore francese più tradotto nel mondo
Verne, figura emblematica della letteratura mondiale che ha affascinato generazioni di lettori con la sua fantasia debordante capace di anticipare molti progressi tecnologici, immagina la città nell’anno Duemila. Nel testo si ritrovano molte delle intuizioni utopiche tipiche della sua vena fantastica portata al successo nei romanzi più noti, come Ventimila leghe sotto i mari, Dalla Terra alla Luna, Il giro del mondo in ottanta giorni. Titoli che, assieme ad altri suoi capolavori, fanno di Jules Verne, ancora oggi, l’autore francese più tradotto nel mondo. Se si estende la classifica a livello globale, è preceduto solo da Agatha Christie, davanti a un certo William Shakespeare.
Quest’anno si celebrano i 120 anni dalla morte dello scrittore sepolto nel Cimitière de la Madeleine, che si presenta ai visitatori come un grande parco di 18 ettari ed è sicuramente uno dei più bei cimiteri romantici di Francia. In occasione dell’anniversario, sulla piazza antistante la Halle Freyssinet, è stata inaugurata l’installazione Nauti-Poulpe, 9 metri di larghezza e 6 di altezza per un peso complessivo di 12 tonnellate. Opera degli artisti François Schuiten e Piette Matter, rappresenta una creatura ibrida, metà polpo e metà Nautilus, due elementi centrali del romanzo Ventimila leghe sotto i mari.

Un percorso per scoprire i luoghi di Jules Verne
Il Nauti-Poulpe è il più recente dei luoghi da visitare lungo un ideale percorso sulle tracce dello scrittore. Si può partire da un capolavoro assoluto dell’arte e dell’architettura gotica che da quasi otto secoli è l’emblema di Amiens ben oltre i confini francesi. Costruita in soli sessant’anni, fra il 1220 e il 1280, la Cattedrale di Notre-Dame con le sue 700 statue che ornano la facciata è la cattedrale più scolpita del Medioevo. Come tutti i visitatori, Jules Verne ammirava la maestosità di “questo superbo esempio di arte gotica del XIII secolo”. I Rivoluzionari fecero pochi danni ad Amiens: in cambio del tesoro della cattedrale, le statue vennero risparmiate e ci furono solo quattro ghigliottinati. E oggi possiamo ammirare ancora le tracce della coloritura originale delle statue, mentre l’interno colpisce per le sue dimensioni con le volte che superano i 42 metri di altezza. La più grande chiesa di Francia, tanto che un detto popolare suggerisce, con un po’ di orgoglio, che la cattedrale di Amiens sarebbe in grado di contenere due Notre-Dame di Parigi. Da non perdere fino al 31 agosto e poi durante tutto il mese di dicembre, lo spettacolo multimediale Chroma che ridona vita ai colori con cui erano dipinti santi, apostoli e le altre innumerevoli figure sulla facciata della cattedrale gotica.

Nella casa dello scrittore: il luogo dove sono nati i romanzi di successo
Altro indirizzo da non perdere è la Maison de Jules Verne, la casa dove lo scrittore abitò dal 1882 al 1900, oggi trasformata in museo. È una delle 20 tappe del percorso Aronnax, che prende il nome da Pierre Aronnax, uno dei protagonisti di Ventimila leghe sotto i mari: il professore dalle idee aperte e tolleranti, non privo di humour, in cui probabilmente Verne si riconosceva. L’itinerario interattivo e ludico, da percorrere in completa autonomia, consiste in pannelli installati nei luoghi più significativi della sua vita. I codici QR consentono di scoprire molti segreti dell’immaginario di Jules Verne, di accedere a video, pagine di romanzi letti da un attore, e quiz per i ragazzi. Da quest’anno l’Ufficio del turismo di Amiens organizza anche visite guidate della città in italiano
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Viaggi straordinari con l’aiuto di una ricca biblioteca
Nella Maison de Jules Verne si rivive l’atmosfera di una casa borghese della seconda metà del XIX secolo. Circa 700 fra oggetti e documenti raccontano l’intimità della vita coniugale con la moglie Honorine, ma anche l’universo immaginario dove lo scrittore concepì molti dei suoi viaggi straordinari che gli diedero fama universale.
Al secondo piano, Verne possedeva una biblioteca di 12 mila volumi (oggi in gran parte dispersa) che era la sua fonte informativa privilegiata; in una camera contigua è stato ricostruito lo studio parigino dell’editore Pier-Jules Hetzel, a cui Verne rimarrà fedele per tutta la vita. Ad un tempo mèntore e consigliere, Hetzel con le sue edizioni cartonate (popolarissime anche in Italia quelle rosse con le dorature), la conoscenza dei gusti del pubblico, la scelta azzeccata dei titoli fu parte importante nel successo dei romanzi dello scrittore.
Fra le moltissime curiosità della Maison c’è la sezione dedicata ai rapporti con il cinema. Verne fu un grande appassionato di teatro, ma in vita ebbe pochi rapporti con la nascente settima arte. Eppure fra il 1901 e il 2006, anno di inaugurazione della Maison de Jules Verne, sono stati realizzati più di 200 film tratti dai suoi 35 romanzi e racconti. Avendo fornito ispirazione a 31 film, l’odissea del capitano Nemo in Ventimila leghe sotto i mari è l’avventura in assoluto più tradotta in immagini: molte generazioni di spettatori ricordano il film del 1954 prodotto da Walt Disney e con protagonista Kirk Douglas; seguono come numero di adattamenti Il giro del mondo in 80 giorni con 24 film e Michele Strogoff con 23.

La passione per il circo
Da non mancare, infine, la visita al Cirque Jules Verne, uno dei pochi circhi in muratura ancora in funzione in Francia (il più famoso è il Cirque d’hiver di Parigi). È dedicato allo scrittore che nella veste di consigliere municipale sostenne l’idea della sua costruzione ed ebbe l’onore di pronunciare il discorso d’inaugurazione il 23 giugno 1889. Ancora oggi ha una ricca stagione di spettacoli circensi: sarete affascinati da questo edificio dalla struttura poligonale con 16 facciate, un capolavoro dell’architettura del XIX secolo progettato da Émile Ricquier, allievo di Gustave Eiffel.