Come si dà la mancia in giro per il mondo
L'imbarazzo, i calcoli a mente, le percentuali che oscillano da paese a paese: dare la mancia è una pratica diffusissima nel mondo eppure complicata da gestire per chi non si ritrova ad averci a che fare tutti i giorni. Qui c'è una guida (più o meno) completa a come funziona la mancia nei principali paesi in cui non è solo cortesia e ringraziamento: c'è un vero e proprio galateo sociale che è meglio conoscere per non essere scortesi.
La mancia mette in crisi i viaggiatori? Chi è abituato a girare il mondo non si lascia spaventare dalle percentuali e anzi, nei casi di organizzazione più serrata viene inclusa nel budget di spesa totale, soprattutto in quei paesi dove il limite minimo è fissato al 15%. E tutti gli altri? Calcolatrici, intricate moltiplicazioni a mente e centesimi lanciati a caso nei barattoli dei locali (le famose tip-jar) sono all'ordine del giorno, spesso con risultati disastrosi: si dà troppo o troppo poco, troppo in anticipo o troppo tardi e magari alla persona sbagliata. Dare la mancia segue un galateo, che impone anche quando non darla: in Giappone, ad esempio, vi guarderebbero malissimo. Conoscerlo aiuta a tirarsi fuori da imbarazzi certi e qui c'è la guida che vi aiuta a vederci chiaro, continente per continente.
Come dare la mancia, la guida paese per paese
No, in Italia la mancia non è ancora obbligo, solo cortesia: è vero che paghiamo il coperto, ma quella non va al personale di sala, come succede invece negli Stati Uniti, dove la mancia è una pratica che gratifica chi lavora nelle strutture ricettive come e più dello stipendio. E quindi sì, paese che vai mancia che trovi: consuetudini, abitudini e modi di fare cambiano a seconda della cultura del paese in cui siete in vacanza. Pronti a fare questo viaggio a suon di tip o di gratuity, come viene chiamata comunemente l'amata (e odiata) mancia?
In Europa no mancia, solo gentilezza
Così come in Italia, viaggiare per l'Europa senza dare la mancia è possibile. Rimangono le eccezioni: in Francia le corse in taxi più lunghe e regolate tramite app spesso richiedono una mancia del 15% in aggiunta al costo totale. Lo fanno in modo gentile e discreto e non è un obbligo, così come solo gentilezza è la pratica di lasciare come mancia l'eccesso di resto se non si tratta di una cifra troppo ingombrante. Nei paesi europei la mancia è già inclusa nel costo di beni e servizi, in Italia si aggiunge anche il coperto che include posto a sedere, pane e acqua e aumenta in base alla location. E in hotel? Ancora una volta è buongusto e gentilezza a guidare la mano del viaggiatore dei Paesi Scandinavi ma anche in Islanda, oppure in Germania. In Grecia la mancia è del 10%, così come in Russia, dove è buon abitudine lasciare direttamente nelle mani del cameriere che ci ha servito (e non sul tavolo!) dal 10 al 15% in più sullo scontrino. In generale lasciare qualche euro in mano a camerieri o staff di sala non sarà sicuramente offensivo per chi riceve, forse solo un po' imbarazzante per chi li elargisce. Il discorso cambia per le guide turistiche: è vero che è un servizio a pagamento, ma dare una mancia a chi ci ha accompagnato in lungo e in largo alla scoperta di un posto nuovo è diventata un'abitudine ben consolidata. Spesso si raccoglie una cifra di gruppo e la si divide tra guida e autista, un'altra figura che non disdegna una piccola mancia - per intere giornate tra le 5 e le 8 euro - per il suo lavoro.
America, da nord a sud: mancia sì, grazie!
Nei luoghi più turistici la mancia è già calcolata in scontrino: oscilla tra il 10% al 25% in base a quanto vi è piaciuto essere seguiti da quel particolare cameriere. Gli Stati Uniti sono il regno della tipping culture, non si sfugge: nel costo di beni e servizi non è contato quello del personale, che con le mance tira su un extra stipendio non indifferente. Brasile, Cile e Costa Rica di solito hanno l'equivalente del "coperto" italiano (che costa circa il 10%) quindi la mancia non è richiesta (ma vale sempre la regola di sopra: se ci si è trovati bene, un 5% in più sarà più che gradito). In hotel, dare la mancia allo staff è una pratica obbligatoria: di solito si tratta di 5 dollari al giorno, senza dimenticare i facchini (1 dollaro a "tratta" è la base). La mancia scende in America del Sud: tra Colombia, Perù e Nicaragua si accettano generalmente un paio di dollari se si tratta di mance allo staff (camerieri ai piani, ad esempio). Non dimenticate guide turistiche e autisti: 10 dollari al giorno per le prime e 5 per i secondi sono non solo gentilezza, ma obbligo formale da non dimenticare.
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Africa, tra safari ed esplorazioni (e mance gradite)
Vale la regola europea: se non è presente sullo scontrino la voce gratuity inclusa, non è male lasciare dal 10 al 15% in più al ristorante, mentre negli hotel di Egitto e Marocco vi garantirete un buon servizio lasciando tra i 15 e 20 euro in moneta locale a chi vi seguirà per tutto il soggiorno. Guide turistiche, autisti e in generale chi lavora attivamente per rendere la vacanza indimenticabile accettano con discrezione (perché soprattutto al nord accettare soldi senza dare qualcosa di materiale in cambio non è consentito), dal nord al sud del continente, un'aggiunta allo stipendio giornaliero: 20 dollari in più da dividere tra tutto il gruppo saranno un plus apprezzatissimo non solo a livello umano, ma anche economico.
Asia e Medio Oriente, occhio al Giappone
Dare la mancia in Giappone è facile: in pratica, non datela, mai. Per la cultura locale è considerato offensivo riceverla quindi il problema si risolve senza imbarazzi partendo già con questa consapevolezza. L'unica eccezione la fanno le guide turistiche e gli autisti che, con discrezione (ovvero in una busta chiusa) accettano circa 2.500 yen al giorno da dividere oltre il compenso. Lo stesso discorso vale per Cina, Singapore, Taiwan e Myanmar, dove la cultura della mancia non è così diffusa e sta alla grazia del turista la decisione di lasciarla o meno. Proprio il grande afflusso di turisti sta portando i paesi del Sud Est asiatico a ricevere di buona lena una mancia in ristoranti e hotel. In generale la cultura asiatica spinge sul fatto che la gentilezza non debba essere "retribuita": per questo una mancia non sempre è vista di buon occhio, perché arriva in risposta a un modo di fare che parte spontaneo, senza alcuna necessità di essere ricompensati. Il buon senso spinge a lasciare mance, lì dove la cultura lo consente, nei paesi emergenti o più poveri e dove i salari non brillano: in India lasciare 50 rupie ai facchini di hotel e 250 rupie ai camerieri può fare davvero la differenza nella vita di chi li riceve. E in Medio Oriente? La mancia è richiesta e gradita, nella solita percentuale: le regole cambiano da nazione a nazione, ma in generale a Dubai la mancia è gradita, anche se spesso già inclusa nello scontrino del ristorante; 5-10 AED in più al tassista non offenderanno nessuno. Anche le SPA e i centri estetici apprezzano il 15% in più sul costo del trattamento e da queste parti meglio non dimenticare facchini e camerieri, ritenuti tra i più gentili ed efficienti al mondo. Israele e Giordania non fanno eccezione: due dollari circa a chi aiuta con i bagagli, a chi sistema le camere e qualche dollaro al concierge in cambio della sua gentilezza sono ben apprezzati. E non dimenticate, come sempre, guide e autisti: in questa parte di mondo dai 25 ai 35 dollari al giorno in più da dividere tra i due sono decisamente un plus.
Oceania, cosa dice la cultura indigena sulla mancia
In questo caso, proprio come in Giappone, è la cultura a dire cosa fare in termini di mancia oppure no: in particolare nelle isole del Pacifico non è necessario lasciare il solito plus del 10% perché nessuno se la aspetta, anzi. Se vi siete trovati bene con un membro dello staff di un hotel in cui soggiornate e ci tenete a dargli una mancia, meglio farlo a tu per tu perché rischiate in alternativa che venga rifiutata. L'ospite da queste parti è uno di famiglia dunque l'accoglienza in hotel e ristoranti non è da retribuire, mentre in Australia e Nuova Zelanda non è una pratica così mal vista (così come tra i 20 e i 50 dollari di tip a guide e autisti dopo una giornata di tour).