16 cose da sapere prima di partire per la Corea del Sud

10 minuti di lettura

C'è un paese che più della Corea del Sud si trova sulla cresta dell’onda? Tecnologia all'avanguardia, cucina di livello mondiale, gruppi di musica pop che spopolano nelle classifiche, film e serie tv tra le più emozionanti del momento: se a tutto questo si aggiungono secoli di tradizioni e inestimabili ricchezze naturali, il tutto su una superficie poco più grande dell'Irlanda, ecco che viene fuori una delle più interessanti destinazioni di viaggio del pianeta. Sicura, accogliente e dotata di infrastrutture eccezionali, la Corea del Sud è un luogo davvero agevole, per non dire gratificante, da scoprire. I consigli che seguono renderanno la vostra visita ancora più facile e piacevole.

I trasporti pubblici coreani – qui lo Sky Capsule di Busan – sono ammirati in tutto il mondo © By f11photo / Shutterstock
I trasporti pubblici coreani – qui lo Sky Capsule di Busan – sono ammirati in tutto il mondo © By f11photo / Shutterstock
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1. Completate la pre-registrazione tre giorni prima del volo

La maggior parte dei viaggiatori può trattenersi senza visto in Corea del Sud per un massimo di 90 giorni. Tuttavia, è necessario richiedere un’autorizzazione elettronica di viaggio sul sito K-ETA almeno 72 ore prima della partenza. È una procedura semplice e il documento è valido per due anni dalla data di approvazione.

La magia dei ciliegi in primavera © Namo Akkharasit / Shutterstock
La magia dei ciliegi in primavera © Namo Akkharasit / Shutterstock

2. Quando andare? Lasciate decidere… gli alberi!

Vi consigliamo di programmare la vostra visita in Corea del Sud in primavera o in autunno, quando il clima è temperato. Il massimo sarebbe farla coincidere con uno dei due periodi in cui gli alberi si ammantano di magia. I fiori di ciliegio iniziano a sbocciare a metà marzo sull’isola di Jeju-do, al largo della costa meridionale, e di solito Seoul si accoda all’inizio di aprile. Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, le foglie degli antichi alberi di ginkgo si trasformano in brillanti torce dorate, tingendo di meraviglia per diverse settimane la capitale e altre città.

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3. Attenzione alle due principali festività

I due periodi che possono mettere in difficoltà i viaggiatori sono le festività di più giorni del Capodanno lunare e del Chuseok (raccolto autunnale). In queste occasioni i coreani si mettono in viaggio in massa, rendendo quasi impossibile trovare un biglietto sugli autobus o sui treni. Le date delle ricorrenze cambiano ogni anno, quindi verificatele prima di fare programmi di viaggio.

Se non potete evitare una festività, rimanete a Seoul o Busan per tutta la durata della stessa. Molte strutture rimangono aperte e le città possono essere sorprendentemente tranquille in virtù dell’esodo vacanziero.

Treni e sugli autobus coreani sono puliti, efficienti e convenienti © EQRoy / Shutterstock
Treni e sugli autobus coreani sono puliti, efficienti e convenienti © EQRoy / Shutterstock

4. Approfittate dei trasporti pubblici coreano, davvero top

Le metropolitane, i treni e gli autobus della Corea sono puliti, comodi ed efficienti. A volte si ha l’impressione che ogni mese la metro di Seoul aggiunga alla propria rete una nuova stazione, e i treni e gli autobus interurbani vi porteranno in ogni angolo del paese. I mezzi pubblici, oltretutto, sono economici: le tariffe degli autobus e della metropolitana di Seoul partono da soli ₩1250 (meno di un euro). Jeju-do è l’unico posto in tutta la Corea del Sud in cui potrebbe avere senso noleggiare un’auto, e anche lì in ogni caso, ce la si può cavare tranquillamente senza.

Grazie all’abbondanza di indicazioni in inglese e alla concezione funzionale dei mezzi, i trasporti pubblici in Corea rendono gli spostamenti un gioco da ragazzi. Si può cominciare acquistando una carta di transito T-money in un minimarket o da un distributore automatico in qualsiasi stazione della metropolitana. Per caricare il denaro sulla carta è possibile utilizzare le postazioni apposite. Validate la carta sia quando salite sia prima di scendere dalla metro o dall’autobus. Le tariffe sono calcolate in base alla distanza, quindi dimenticare di obliterare a fine corsa significa vedersi addebitata una cifra maggiore. È possibile utilizzare le carte T-money anche sulla maggior parte dei taxi.

Per le distanze più lunghe, acquistare i biglietti di autobus o treni interurbani presso le stazioni non pone particolari difficoltà. Per il treno ad alta velocità KTX e per alcune delle tratte e degli orari più battuti (ad esempio, in partenza da Seoul il sabato mattina) è bene muoversi in anticipo. I biglietti dell’autobus sono generalmente disponibili alle macchinette e agli sportelli delle autostazioni. Per i tagliandi ferroviari collegatevi al sito di KORAIL, l’operatore nazionale.

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5. Qualche app essenziale

Il wi-fi è così diffuso nelle città coreane che potrete fare a meno di una carta SIM locale. Se preferite in ogni caso procurarvene una per ogni evenienza, o se avete intenzione di spingervi nelle zone rurali, recatevi al vostro arrivo in uno dei tanti centri di roaming delle telecomunicazioni all’aeroporto di Incheon. È anche possibile, ovviamente, noleggiare un cellulare.

Tra le applicazioni utili da scaricare ci sono Naver Map (iOS e Android), che in Corea del Sud funziona meglio di Google Maps; MangoPlate (iOS e Android) per trovare ristoranti e caffè; Subway Korea per orientarsi nelle metropolitane delle città; Kakao T (iOS e Android), che è come Uber ma riguarda i taxi.

Al di fuori delle città troverete la corea più tradizionale, regolata da ritmi d’altri tempi © Grant Faint / Getty Images
Al di fuori delle città troverete la corea più tradizionale, regolata da ritmi d’altri tempi © Grant Faint / Getty Images
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6. Fuori dalle città

Ci sono due Coree. Non parliamo di Nord e Sud, ma piuttosto di Seoul e di tutto il resto del paese, di dimensione urbana e rurale. La Corea è considerata una forza trainante della cultura pop iper-frenetica, ma al di fuori delle città il quadro è molto diverso, e ignorarlo significa perdersi molto dell’esperienza del viaggio.

La campagna coreana è splendida, le montagne e i fiumi disegnano scenari incantevoli e la vita viene vissuta in modo diverso rispetto alle metropoli. La popolazione è mediamente più anziana – la maggior parte delle persone sotto i 40 anni si è trasferita nei centri maggiori – e i ritmi sono più lenti. Dovreste davvero, dunque, uscire almeno una volta dalle città e scoprire questa dimensione più tradizionale della Corea.

7. Imparare l’alfabeto coreano: ga, na, da, ra, ma, bas…

L’inglese a livello base è diffusamente compreso in Corea da chi ha meno di 50 anni e la segnaletica è quasi sempre sia in coreano sia in inglese. Tuttavia, è sempre una buona (e rispettosa) idea imparare qualche rudimento della lingua del posto.

Oltre a memorizzare alcune parole e frasi essenziali, imparare l’hangul, l’alfabeto coreano, cambierà faccia al vostro viaggio. Se riuscite a scandire le lettere, scoprirete di conoscere già parole come 카페 모카 (ka-pe mo-ka, la moka per il caffè), 비빔밥 (bibimbap, un piatto tipico coreano) e 사우나 (sa-oo-na, la sauna).

L’hangul non è difficile da imparare. Il re Sejong il Grande, che ne curò la stesura nel XV secolo, dichiarò che un uomo saggio poteva cominciare a studiarlo all’alba e impararlo prima di mezzogiorno, e un sempliciotto non ci avrebbe messo più di 10 giorni. Il sito letslearnhangul.com insegna l’alfabeto coreano su base inglese in modo interattivo e semplice da seguire.

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8. Spingere e urtarsi fa parte del gioco

I coreani vanno tendenzialmente di fretta e abitano un paese densamente popolato, dunque la prossemica si adegua di conseguenza. Non si usa tenere aperte le porte né scusarsi se capita di urtarsi mentre si cammina. Se vi trovate vicino alle porte su un vagone della metropolitana, le persone che devono salire o scendere non chiederanno permesso, ma presumibilmente si limiteranno a passare spingendovi da una parte.

Non si tratta di maleducazione. Quando si vive in una città come Seoul non è pratico chiedere scusa ogni volta che ci si scontra accidentalmente con qualcuno: non si farebbe altro. Questo può essere fastidioso per gli stranieri, ma basta saperlo e accettarlo come parte dell’esperienza del viaggio.

In Corea ci si saluta con un breve e rispettoso inchino © RUNSTUDIO / Getty Images
In Corea ci si saluta con un breve e rispettoso inchino © RUNSTUDIO / Getty Images

9. Siate pronti a entrare in confidenza

Il saluto tipico è un rapido inchino, niente di troppo accentuato, solo un cenno del capo abbastanza profondo da indirizzare lo sguardo verso il pavimento; a volte vi verrà tesa la mano: la stretta dovrà essere leggera più che vigorosa.

Può capitare che una persona appena conosciuta vi rivolga domande singolarmente personali, a cominciare dall’età. Questo dato è essenziale per i coreani, in quanto regola il modo in cui si rivolgono gli uni agli altri, il livello di formalità e l’uso o meno di titoli onorifici. Sono frequenti anche le domande sui legami di coppia, sull’occupazione e sull’opinione che gli stranieri hanno della Corea. Rispondete gentilmente e sentitevi liberi di porgere le stesse domande.

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10. Vestitevi come volete, evitando gli abiti troppo succinti

Sentitevi liberi di vestirvi in base al clima e al comfort. I coreani sono piuttosto rilassati riguardo all’abbigliamento, anche se con una certa attenzione al decoro. Se visitate un tempio i pantaloni corti vanno bene, non le canottiere e le minigonne. Sia gli uomini sia le donne indossano spesso magliette in spiaggia (è meglio lasciare a casa lo speedo o il tanga). Le coreane evitano in genere i top scollati, e le viaggiatrici potrebbero scoprire che indossarli attira talvolta sguardi non gradevoli. I tatuaggi sono ormai comuni tra i giovani, ma ancora oggi alcuni stabilimenti balneari negano l’ingresso a chi ne ha.

I ristoranti di barbecue, un piacere da condividere. © Patrick Foto / Getty Images
I ristoranti di barbecue, un piacere da condividere. © Patrick Foto / Getty Images

11. Mangiate con gli altri e non abbiate paura di alzare la voce!

In Corea mangiare è un’attività tendenzialmente condivisa e comunitaria e molti ristoranti, soprattutto quelli di barbecue, non servono porzioni singole. Quindi, se viaggiate da soli, dovrete trovare compagnia, magari nel vostro ostello (non sarà difficile) o rassegnarvi a ordinare porzioni doppie.

Nella maggior parte dei ristoranti, i camerieri si chiamano premendo un pulsante che si trova su ciascun tavolo. Per attirare l’attenzione del personale di sala potrete anche esclamare ad alta voce «yogiyo!» («da questa parte!»). L’acqua è di solito self-service, e a volte lo sono anche i contorni. Se il cameriere non mette una bottiglia d’acqua sul tavolo, cercate un distributore, dotato anche di bicchieri di metallo impilati. Alla fine del pasto, pagate al banco. Non è prevista la mancia.

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12. La Corea del Nord è una preoccupazione reale?

Nonostante i titoli della stampa internazionale, i sudcoreani non sembrano preoccupati dalla prospettiva di un attacco da parte della Corea del Nord, dunque non c’è ragione perché voi lo siate. Il pericolo per i civili è remotissimo. Una visita guidata alla zona demilitarizzata al confine tra i due paesi può essere un’esperienza affascinante e davvero unica. Da lontano, la Corea del Nord può sembrare un paese inverosimile, ma quando ci si trova di fronte ai soldati dei due eserciti che si guatano si avverte l’importanza della posta geopolitica in gioco. Inoltre, alcuni operatori turistici offrono la possibilità (non ce ne sono altre) di mettere piede nel paese più inaccessibile del mondo.

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13. Monitorate la qualità dell’aria

L’emergenza pandemica è finita, ma è buona norma portare sempre con sé una mascherina, poiché la qualità dell’aria può di tanto in tanto scendere a livelli molto bassi. Ciò accade soprattutto in primavera, quando la polvere portata dal vento dai deserti della Mongolia e della Cina settentrionale si combina con l’inquinamento per rendere l’aria piuttosto malsana. Scaricate un’app come IQAir Air Visual (per iOS o Android) per tenere sotto controllo le condizioni e le previsioni in tutto il paese.

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Non sempre ristoranti e mercati coreani offrono grandi scelte per vegetariani e vegani © Nokuro / Shutterstock
Non sempre ristoranti e mercati coreani offrono grandi scelte per vegetariani e vegani © Nokuro / Shutterstock

14. Alimentazione: siate flessibili

Se avete allergie alimentari, o se seguite una dieta specifica, potreste avere difficoltà a trovare posti in cui mangiare o a ottenere informazioni chiare sugli ingredienti. Il vegetarianismo e il veganismo stanno lentamente guadagnando popolarità in Corea, ma sono ancora pochi i ristoranti che ne tengono conto. Anche diversi piatti apparentemente vegetariani sono spesso preparati con brodo di acciughe o gamberi fermentati. 

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15. LGBTQI+, la strada è ancora lunga

Anche se il clima generale sta lentamente cambiando, la Corea rimane una società per molti aspetti conservatrice e i pregiudizi sono diffusi. Nonostante ciò, è più probabile che i viaggiatori LGBTQI+ ricevano domande curiose, anche se goffamente male informate, più che ostilità. Le effusioni pubbliche sono generalmente disapprovate (questo vale anche per le coppie etero).

Seoul ha piccoli quartieri gay a Itaweon e Jongno-gu; anche nei quartieri universitari di Hongdae, Sinchon ed Ewha i coreani LGBTQI+ si sentono a proprio agio.

16. Usate il buon senso e tenete questi numeri a portata di mano per ogni evenienza.

I furti e i crimini violenti sono rari in Corea del Sud. Le truffe e i borseggi ai danni dei viaggiatori sono praticamente inesistenti e i coreani fanno di tutto per mostrarsi ospitali. Ciononostante, come ovunque, è necessario esercitare cautela e buon senso. Nel paese vigono leggi severissime in materia di droga, e non pensate nemmeno di eluderle. La vita notturna spesso contempla abbondante assunzione di alcolici: non oltrepassate il limite per evitare di mettervi in situazioni spiacevoli.

In caso di emergenza chiamate il 112 per contattare la polizia, il 119 per un’ambulanza o i vigili del fuoco o il 1330 per la Korea Travel Hotline: un operatore vi metterà in contatto con il servizio appropriato e fungerà da interprete. Questo numero può essere utilizzato anche per contattare la polizia turistica coreana.

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