Trekking sul Jeju Olle Trail in Sud Corea
Jeju-do, isola sudcoreana patrimonio UNESCO, è la cornice di un sentiero escursionistico a lunga distanza attraverso paesaggi naturali mozzafiato. Ecco tutto quel che dovete sapere per organizzare il vostro trekking lungo il Jeju Olle Trail.
Nel 2006 la giornalista Suh Myung Sook, superstressata dal suo lavoro, si licenziò e partì per il Camino de Santiago in Spagna. Durante il pellegrinaggio decise di creare un sentiero a lunga distanza nella sua terra di origine, Jeju-do. Nata circa 2 milioni di anni fa in seguito a eruzioni vulcaniche e punteggiata da 368 coni parassiti chiamati oreum, Jeju-do è l’isola più grande della Corea del Sud e una popolare meta turistica per i coreani; gli escursionisti sono attratti dalla vetta più alta del paese, Halla-san, un vulcano inattivo alto 1947 m.
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La creazione della rete
Tornata a Jeju-do, Suh iniziò a individuare i sentieri e a promuovere il progetto. Malgrado le difficoltà iniziali, Suh lanciò il primo Jeju Olle Trail nel 2007, lo stesso anno in cui alcune aree di Jeju-do furono dichiarate Patrimonio naturale UNESCO. Nel dialetto di Jeju olle indica una stradina che collega una casa alla via principale. Per Suh questa parola richiamava uno degli obiettivi del progetto: un percorso per avvicinare il mondo alla cultura e al paesaggio di Jeju-do. “La natura di Jeju non è vasta, ma è molto bella”, dice Suh. “Davanti a grandi bellezze naturali si può provare un senso di soggezione, poiché ci si rende conto di quanto sia insignificante l’uomo. Invece gli oreum di Jeju e l’oceano hanno un effetto benefico sulla mente umana. Ecco perché il Jeju Olle è un sentiero terapeutico”.
Istituita una fondazione no profit, il sentiero si ampliò gradualmente fino a fare il giro completo dell’isola. Oggi Jeju-do è meta ogni anno di centinaia di migliaia di persone dirette ai sentieri, segnalati da frecce arancioni e azzurre e da nastri degli stessi colori appesi agli alberi. Il logo del sentiero, un pony stilizzato, si chiama ganse, dalla parola del dialetto locale gansedari che indica chi cammina piano. Il ganse incarna la filosofia del Jeju Olle, ovvero il viaggio senza fretta in contrapposizione alla stressante cultura pali pali (presto, presto) della Corea del Sud. Il Jeju Olle non è un tracciato definitivo: la rete si arricchisce continuamente di sentieri nuovi o adattati. Attualmente esistono 27 sezioni di lunghezza compresa tra 4,2 km e 21 km: 24 a Jeju-do e tre sulle vicine isole minori di Chuja-do, Gapa-do e U-do. Alcuni escursionisti affrontano l’intero Jeju Olle, ma la maggior parte sceglie di percorrere uno o due segmenti. L’eccellente rete di autobus pubblici di Jejudo consente di tornare facilmente al punto di partenza.
I gioielli del Jeju Olle
Il primo tratto – dalla scuola elementare di Siheung, sul lato est dell’isola, alle sabbie bianche e nere della spiaggia di Gwangchigi – rimane un’ottima introduzione al sentiero. Il paesaggio è quello classico di Jeju-do: campi rigogliosi in cui pascolano le mucche delimitati da muri neri di pietra basaltica; tranquilli villaggi di pescatori affacciati sul mare azzurro; saline e rovine di fortificazioni dell’esercito giapponese della Seconda guerra mondiale.
Il fiore all’occhiello è il magnifico Seongsan Ilchul-bong, un vulcano di tufo alto 182 m ricoperto di muschio che emerge dal mare. Per molti, assistere al sorgere del sole sul Seongsan Ilchul-bong è un’esperienza indimenticabile. Il Jeju Olle regala anche un affascinante spaccato della gente di Jeju e della sua cultura. Tra Onpyeong-ri e Pyoseon-ri, lungo la Route 3, si attraversa il villaggio di Sincheon-ri, dove si trovano circa 100 murales dipinti sui lati delle case e sui muri. Uno di questi raffigura le famose apneiste di Jeju, le haenyeo. Da secoli le haenyeo si immergono per raccogliere alghe e frutti di mare, che poi condividono in quanto lavoratrici di cooperative. Fino a poco tempo fa non indossavano la muta, nonostante si immergessero per molte ore con qualsiasi condizione atmosferica. Non è raro vedere queste energiche donne (che in gran parte hanno sessant’anni, se non di più) in riva al mare mentre si preparano all’immersione o galleggiano in acqua.
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Un’isola di vento e onde
Alcune sezioni del Jeju Olle sono accessibili alle sedie a rotelle, compreso il tratto più breve (4,2 km) sulla compatta Gapa-do, a sud-ovest di Jeju-do. Anche nel suo punto più alto, Gapa-do si trova a soli 20 m sul livello del mare, e il sentiero attraversa i campi di orzo per cui l’isola è famosa. Noterete anche le turbine eoliche che rendono l’isola autosufficiente dal punto di vista energetico e i numerosi edifici contemporanei che rientrano in un progetto comunitario volto ad arginare il declino demografico di Gapa-do. Per chi vuole prendersi una pausa dallo stress della vita moderna, le escursioni sul Jeju Olle a Gapa-do sono la soluzione migliore.
Come organizzare il viaggio
Come arrivare
L’aeroporto di Jeju-si è servito da molti voli giornalieri dalla Corea del Sud continentale e da voli diretti per paesi asiatici confinanti. Da Jeju-si partono traghetti per i porti sudcoreani di Wando, Yeosu, Mokpo, Busan e Nokdong.
Quando andare
I sentieri del Jeju Olle si percorrono tutto l’anno. Aprile e maggio sono i mesi ideali per ammirare la fioritura dei ciliegi e dei fiori selvatici, fine ottobre e inizio novembre regalano i colori dell’autunno; in questo periodo si svolge l’annuale Jeju Olle Walking Festival, che dura tre giorni.