Cosa vedere a Busan, in Corea
Incastonata fra montagne maestose e spiagge scintillanti, la seconda città della Corea del Sud è un porto vivace rinomato per la sua cucina di mare e la ricca offerta di svaghi e divertimenti. Ce n’è davvero per tutti i gusti, da informali ‘tent bar’ (bar sotto le tende) a eleganti caffè di design, passando per gli animati mercati del pesce che pullulano di ogni specie marina immaginabile. Le spiagge di Haeundae, Songjeong e Gwangan (detta anche Gwangalli) sono perfette per provare gli sport acquatici o per rilassarsi sorseggiando un cocktail; per chi ama le esplorazioni urbane, il Gamcheon Culture Village è un quartiere di case colorate tappezzate di murales, nato da una baraccopoli che ospitò i profughi della Guerra di Corea; gli appassionati di escursionismo trovano molti sentieri panoramici lungo la splendida costa.

Come muoversi a Busan
Chi viaggia all’interno della Corea del Sud in genere arriva a Busan con un treno KTX o con un autobus Express o Intercity. Dall’estero ci sono voli diretti per il Gimhae International Airport, situato 27 km a ovest del centro di Busan. La città è servita da quattro linee della metropolitana e da una vasta ed efficiente rete di autobus urbani ed Express. I treni della Busan–Gimhae Light Rail Transit (BGL) e della Donghae Line collegano Busan con Gimhae, Yangsan e altre località.
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L’incanto del Beomeo-sa
Il gioiello più prezioso di Busan è uno fra i più importanti templi del buddhismo coreano. A dispetto della sua collocazione urbana, il Beomeo-sa sembra essere molto distante dalla giungla di cemento, con i suoi splendidi edifici incorniciati dallo straordinario paesaggio montuoso. Il complesso conta quattro Tesori nazionali: una pagoda in pietra di due piani; il Daeungjeon o edificio principale; i tre Buddha in legno del passato, del presente e del futuro; la porta a un solo pilastro, bassa per indicare l’umiltà necessaria per attraversarla. Il Beomeo-sa è molto frequentato nei weekend e giorni festivi, anche perché il sentiero che porta al tempio è un punto d’accesso alle escursioni sul Geumjeong-san. Prima di rientrare in città, consigliamo di gustare i pajeon (frittelle ai cipollotti) in uno dei ristoranti vicino alla fermata dell’autobus.
Taejongdae: a piedi lungo la costa
Sull’estrema punta sud dell’isola di Yeongdo si può ammirare un fantastico tratto di aspra costa rocciosa percorrendo il sentiero pedonale di 4,5 km che segue una strada circolare. Giunti all’ingresso principale del geoparco, si può scegliere se esplorarlo a piedi o acquistare un biglietto per il Danubi Train (trenino turistico) che ferma nei punti più interessanti (tutti i giorni eccetto lunedì). Si costeggiano spiagge di ciottoli lungo le quali si vedono transitare i traghetti, un osservatorio con un paio di caffè e lo Yeongdo Lighthouse, faro circondato da uno spazio espositivo e un palcoscenico all’aperto.
Stupenda è la vista sulle falesie alte circa 150 m, che alla base sono sferzate dalle onde. Nelle giornate più limpide l’osservatorio permette di vedere Tsushima, isola giapponese situata a 56 km di distanza. A destra del faro si segnalano due particolari formazioni rocciose: Sinseonbawi, chiamata ‘il luogo degli immortali’, e Mangbuseok, stando alla leggenda una donna trasformata in pietra mentre aspettava il marito rapito. Nel parco vi sono anche due templi, Gumyeong-sa e Taejong-sa – quest’ultimo è una meraviglia nei mesi di giugno e luglio, quando le ortensie sono in piena fioritura.

Il Songdo Marine Cable Car: la funivia sospesa sul mare
Inaugurata nel 1964, la funivia di Songdo Beach è stata reinaugurata nel 2017 e si estende oggi per la bellezza di 1,62 km, quattro volte tanto quanto misurava nel 1988, l’anno in cui venne chiusa. Conta 39 cabine, di cui 13 con il pavimento in vetro, che sorvolano il mare smeraldino offrendo splendide vedute delle scogliere e delle colline. La stazione di partenza (‘Bay Station’) si trova accanto a Songnim Park, sul lato est della Baia di Songdo; quella d’arrivo presso l’osservatorio (‘Skypark’) di Amnam Park, sul lato ovest della baia. Presso entrambe ci sono caffè e rivendite di spuntini. Il Songdo Yonggung Suspension Bridge (ponte sospeso suggestivamente illuminato la sera) collega l’Amnam Park con l’isoletta disabitata di Dongseom. Un altro percorso panoramico è la Songdo Cloud Walk, una passerella sopraelevata sul mare, lunga 365 m, sempre sul lato est della baia.
La cascata di case colorate del Gamcheon Village
La baraccopoli che sorse nel 1955, quando anche a Busan arrivarono molti profughi della Guerra di Corea, nel 2009 è stata oggetto di una riqualificazione creativa che l’ha trasformata in una destinazione turistica. Studenti, artisti e residenti hanno ridipinto in colori pastello gli edifici costruiti uno sull’altro sul fianco di una collina, mutando il volto del quartiere che ora si presenta come un allegro labirinto di vicoli, scale e case con terrazze, dove hanno aperto ristoranti, caffè, chioschi di spuntini, negozi, atelier e gallerie, un posto ideale per una lunga passeggiata esplorativa e per scattare fotografie. Presso il centro informazioni si può acquistare una cartina del quartiere che invita a una giocosa ‘caccia al tesoro’.
Va ricordato che Gamcheon Village è comunque un quartiere abitato, quindi è bene non fare chiasso, astenersi dal far volare droni e spostarsi con i mezzi pubblici piuttosto che con un’auto a noleggio – i parcheggi peraltro sono pochissimi. I residenti sperano che i turisti frequentino i loro esercizi commerciali, i cui proventi sostengono l’occupazione locale e vari progetti di sviluppo a favore della comunità. Tra questi esercizi figurano: Gamnae Cafe, Gamcheon Bakery e i ristoranti Gamnae Matjib e Gamcheon Ajimae Babjip; le guesthouse Gamnae Eoulteo e Bangga Bangga; il centro Gamnaegol Happy Power Station, che propone laboratori artigianali di vario tipo, dalla ceramica all’intaglio del legno e all’illustrazione caricaturale.
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Il più grande mercato ittico della Corea del Sud
Chiunque ami il pesce potrebbe tranquillamente trascorrere un’ora contemplando i banchi del Jagalchi Fish Market con l’incredibile varietà di pesci e frutti di mare in offerta, dai granchi alle ostriche, dai ricci di mare alle anguille, solo per nominarne alcuni. Dopo aver scelto e acquistato ciò che si vuol mangiare, si può salire al primo piano per farlo cucinare – di norma il pesce viene consumato crudo o preparato al vapore, alla griglia, fritto o bollito in una zuppa. In ottobre il mercato ospita il Busan Jagalchi Festival.
L’unico cimitero dell’ONU
Nel solo cimitero al mondo gestito dalle Nazioni Unite, lo United Nations Cemetery di Busan, sono sepolti 2300 soldati di 11 nazioni (fra cui Regno Unito, Turchia, Canada e Australia) che hanno combattuto a fianco del Sud nella Guerra di Corea (1950-53). Sul posto si trovano anche lo UN Sculpture Park, il Daeyeon Arboretum e il Busan Museum, con una sezione sulla storia della città e una collezione di 45.000 manufatti.

Cosa mangiare a Busan
Stupisce scoprire che il piatto più tipico di Busan non viene dal mare. Si tratta infatti di una ricca zuppa di maiale e riso chiamata dwaeji gukbap. Oltre al brodo d’ossi, prevede fagioli di soia fermentati, vino di riso, salsa di soia e olio di sesamo. La zuppa fu inventata a Busan negli anni della Guerra di Corea per poi diffondersi rapidamente in tutto il Gyeongsangdo. In città esistono centinaia di ristoranti specializzati nell’amatissima pietanza, dagli indirizzi famosi su Instagram a minuscoli e anonimi localini aperti 24 ore su 24. All’interno del Seomyeon Market troverete un’intera corsia dedicata a questa zuppa, Dwaeji Gukbap Alley