Mérida, in Estremadura, dove si nasconde un’antica città romana

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Trecentocinquanta chilometri a sud-ovest di Madrid (e 190 a nord di Siviglia), Mérida è al centro della regione forse meno turistica della Spagna, sicuramente la più povera dal punto di vista economico. L'Estremadura, estremo occidente del paese iberico, si porta dietro decenni di spopolamento, di emigrazione, di duro lavoro dei campesinos in una terra extrema et dura, come suggerisce il suo nome latino. Certo, molto è cambiato negli ultimi anni: le autostrade la collegano ora con le altre regioni della Spagna e con Lisbona (che è più vicina di Madrid), i treni della Renfe offrono buoni collegamenti e arrivando in aereo a Siviglia non si è poi così distanti dalla meta. Ma è ancora affascinante intraprendere il viaggio da Madrid, attraversando la Meseta tra paesaggi sconfinati, spesso aridi d'estate, con i tori pubblicitari della Osborne che sono sempre lì, a fianco della carretera, e le creste delle sierre che interrompono a tratti la monotonia (ma al tempo stesso la grandiosità) degli ambienti attraversati.

Il teatro romano di  Mérida ©Sergio Reis/Shutterstock
Il teatro romano di Mérida ©Sergio Reis/Shutterstock
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La terra dei descubridores

Quando si entra in Estremadura, i nomi evocano vicende mirabolanti, fiabesche e cruente, da età dell’oro. Ecco Trujillo, la patria di Francisco Pizarro el descubridor del Perù e Francisco de Orellana che ha navigato per primo il Rio delle Amazzoni. Tanti esploratori del Nuovo Mondo arrivavano da queste località in mezzo al nulla. Oppure, secoli dopo, quando non c’erano più ricchezze da conquistare oltre gli oceani, si emigrava verso le regioni più ricche della Spagna. Come ha raccontato magistralmente Javier Cercas, l’autore di Soldati di Salamina da poco entrato a far parte della Reale Accademia Spagnola (la massima istituzione letteraria della Spagna). Nato a Ibahernando e emigrato con la famiglia Girona quando aveva 4 anni, lo scrittore continua a coltivare il legame con il villaggio extremeño di 500 anime di cui erano originari i genitori.

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Qualche chilometro più in là, sulla strada che ci porta a Mérida, ecco le indicazioni per il Monastero Reale di Santa María de Guadalupe, il posto dove la regina Isabella la Cattolica incontrò Cristoforo Colombo dandogli mandato di iniziare il suo viaggio verso le Indie. E dove lo ricevette al suo ritorno quando, nel frattempo, il mondo era cambiato per sempre. Pezzi di storia, quella con la "S" maiuscola, mica episodi di secondo o terzo piano. In realtà, la grande storia aveva già preso possesso di queste terre, all’incirca mille e cinquecento anni prima di Colombo e Pizarro. Mérida, fondata dai Romani nel 25 a.C. era allora Augusta Emerita (il nome gli deriva dai veterani, cioè gli emeriti, delle legioni iberiche che furono fra i primi a insediarsi), la capitale della provincia della Lusitania. Ed è sorprendente, alla fine del nostro viaggio attraverso paesaggi spopolati, arrivare in una piccola Roma iberica, perché all’estremità del mondo allora conosciuto, si volle costruire qualcosa che rimandasse alla gloria della lontana capitale dell’Impero.

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L’acquedotto di  Mérida ©Dario Bragaglia/Lonely Planet Italia
L’acquedotto di Mérida ©Dario Bragaglia/Lonely Planet Italia

Fra i monumenti della piccola Roma spagnola

Il bello di Mérida e che è al tempo stesso profondamente spagnola e profondamente romana. I monumenti sopravvissuti - il magnifico teatro, l’anfiteatro, il ponte romano sul fiume Guadiana lungo quasi 800 metri con una sessantina di arcate (fronteggia quello moderno di Santiago Calatrava), l’acquedotto dal nome poetico, acueducto de los Milagros, il tempio di Diana, l’arco di Traiano, il circo - sono inglobati nel tessuto urbano. Che non offre altri edifici monumentali da contrapporre alle antichità, perché la città non ha vissuto momenti di gloria dopo la decadenza della civiltà romana, se non forse il periodo arabo, a cui si deve l’Alcazaba, la fortezza costruita nel IX secolo.

Così, capita di passeggiare nella calle Santa Eulalia, la strada dello shopping di una tranquilla città di provincia spagnola, e girato l’angolo, trovarsi di fronte a un tempio romano. Nei pochi metri che intercorrono tra l’ingresso al sito archeologico del teatro romano e il Museo Nazionale di Arte Romana si può fare una sosta alla Casa del jamón ibérico de Bellota, per gustare una delle specialità più apprezzate della regione, il prosciutto crudo tagliato al coltello ottenuto da maiali neri di razza iberica allevati in libertà e alimentati con le ghiande. Segnali di una quotidianità che convive con monumenti che stanno sfidando i millenni.

Il ponte romano sul fiume Guadiana ©Turismo de Extremadura
Il ponte romano sul fiume Guadiana ©Turismo de Extremadura
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Un teatro dove si continua a recitare dopo 2000 anni

Il Teatro Romano, costruito attorno al 15 a.C., è il sito più spettacolare della città antica: alcune fonti dicono che potesse accogliere fino a 10 mila spettatori e questo ci dà un’idea dell’importanza della Mérida imperiale. Oggi ne accoglie più di 3 mila durante le rappresentazioni estive del Festival Internazionale del Teatro Classico, il più antico e importante nel suo genere che, sotto la direzione di Jesús Cimarro, mette in scena opere classiche (o ispirate alla classicità) anche a Madrid e in paese vicini a Mérida, come quelle che si svolgono nel teatro romano di Medellín, altro luogo pieno di magia.

Imperdibile anche la visita al Museo Nazionale di Arte Romana che, superato un sobrio ingresso, ci riserva l’emozione delle architetture in mattoni progettate dall’architetto spagnolo Rafael Moneo per ospitare una ricchissima collezione di statue, colonne, mosaici, affreschi, busti, monete, oggetti utilizzati nella vita quotidiana dagli antichi abitatori della gran città dell’Occidente romano, ai confini delle terre conosciute.

Alange, un villaggio sulle rive del lago © Ofi Turismo Alange
Alange, un villaggio sulle rive del lago © Ofi Turismo Alange

E non poteva esserci centro romano senza le terme. Attorno a Mérida ne sono rimaste alcune ancora in attività. Un’occasione per fare una breve escursione fino a Alange, un villaggio sulle rive del grande lago formato da una diga. Il Balneario de Alange è un luogo unico, carico di storia e, non a caso, è stato dichiarato fin dal 1993 Patrimonio dell’Umanità dall’ UNESCO assieme ai siti archeologici di Mérida. Si può trascorrere qualche ora fra mura romane e strutture in marmo più moderne risalenti al XIX secolo per approfittare della qualità benefiche delle terme di Alange in funzione da più di duemila anni.

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