Vacanze green nei Balcani: 10 idee per il prossimo viaggio

State organizzando un viaggio nei Balcani per l’estate? Se la risposta è sì, siete nel posto giusto. La penisola è il regno dell’outdoor e delle avventure sportive per eccellenza. Una terra dove la natura regna sovrana e dove le esperienze da fare sono tante e tutte indimenticabili. Dalla Slovenia alla Bulgaria, passando per Albania, Serbia e Bosnia Erzegovina, tra le altre, gli spunti per organizzare una vacanza a base di adrenalina non mancano. Rafting, bear watching, escursioni, arrampicate e safari nella natura più selvaggia. Tante idee originali, un unico comune denominatore: l’avventura.

Le cascate di Kravica in Bosnia and Herzegovina ©Leonid Andronov
Le cascate di Kravica in Bosnia and Herzegovina ©Leonid Andronov
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1. SUP sulle acque del Lago di Bled, Slovenia

Un lago alpino, un isolotto, un’antica chiesa, un castello e, sullo sfondo, le Alpi Giulie con le punte spolverate di neve per la maggior parte dell’anno. Bled è la destinazione più magica della Slovenia, tappa imprescindibile per chiunque viaggi nel Paese. Da qualche anno, alle visite alla chiesetta sull’isolotto al centro del lago, si è aggiunta una novità per gli appassionati di attività all’aria aperta: la possibilità di praticare SUP, Stand Up Paddle, sulle acque del lago.

Questa variante del surf, in cui si sta in piedi su una tavola utilizzando un’apposita pagaia per la propulsione, ha avuto un’importante crescita a livello mondiale negli ultimi tempi, anche se le sue origini, pare, risalgano alla fine del Settecento quando l’esploratore inglese James Cook sbarcò alle Hawaii e osservò alcuni nativi pagaiare in posizione eretta su grosse tavole per cavalcare le onde. Oggi il SUP si pratica, al mare o al lago, senza bisogno di essere esperti ed è uno degli sport favoriti da chi è alla ricerca di relax e quiete perché consente di connettersi pienamente con la natura circostante. Esiste forse un luogo migliore del lago di Bled, con i suoi panorami da cartolina, per praticare questa disciplina? 

2. In kayak in Croazia

Il posto migliore in Croazia per fare kayak? Il fiume Zrmanja, paradiso dell’outdoor croato che scorre nella Dalmazia settentrionale. Il corso d’acqua nasce dalle Alpi Bebie, scorre verso sud e infine sfocia nell’Adriatico. Lungo il suo percorso serpeggiante -di circa 60 km- solca le rocce calcaree di ben sei canyon e attraversa paesaggi variegati -da campi fertili e pianure ad aree rocciose- tutti accomunati da una bellezza primordiale. Dalla cittadina di Obrovac fino alla sua foce, lo Zrmanja è completamente navigabile e quieto, dunque il posto ideale per praticare in tutta tranquillità kayak (anche con bambini piccoli al seguito): le sue rive sono tassellate da edifici fortificati, retaggio del passato travagliato di queste terre, e tanti mulini a testimonianza dell’importanza del fiume per gli abitanti del posto sin dai tempi antichi. Lungo il tratto si nascondono anche spiagge dove, tra una remata e l’altra, è possibile fare il bagno durante le giornate estive. 

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Il Vjosa è il più grande -e ultimo- corso d’acqua interamente selvaggio d’Europa © Michaela Komi
Il Vjosa è il più grande -e ultimo- corso d’acqua interamente selvaggio d’Europa © Michaela Komi

3. Rafting lungo le acque del Vjosa in Albania

Il più grande -e ultimo- corso d’acqua interamente selvaggio d’Europa, scorre per 300 km dalle montagne della Grecia attraversando il suolo albanese fino a sfociare nell’Adriatico. È il Vjosa, a tutela delle cui preziose acque si sono prodigati anche personaggi di Hollywood, tra tutti Leonardo di Caprio che si è attivato per impedire la costruzione di dighe che comprometterebbero la salvaguardia dell’intero ecosistema. È il paradiso delle attività sportive nella Terra delle Aquile: lungo le sue acque cristalline si può partecipare, infatti, a due adrenalinici itinerari di rafting durante i quali si attraversano canyon, passaggi tra rocce e si superano isolotti e archi in pietra. Il percorso breve (10 km) inizia nel villaggio di Kaluth e termina a Qilarisht; quello lungo (18 km), invece, parte dal villaggio di Strembec e finisce a Përmet, cittadina famosa per le sorgenti naturali di Benje, a pochi km dal centro, dove sgorga acqua termale, e per l’ottima gastronomia presidiata da Slow Food. 

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4. In Bicicletta lungo il Danubio in Serbia

Pedalare è una cosa seria in Serbia e lo dimostrano i numerosi itinerari ciclabili che si trovano ovunque nel Paese. Tra tutti, quello che regala i panorami migliori è, senza dubbio, il Danube Bike Trail, la pista ciclabile del Danubio. Si tratta di un percorso lunghissimo -di circa 1040 km- che porta l’etichetta EuroVelo6 e si trova sul sentiero che collegata l’Atlantico al Mar Nero della Federazione Ciclistica Europea (ECF). Occorre avere gambe ben allenate per percorrerlo tutto in una volta sola. Per cominciare, dunque, si può scegliere una delle tante tratte che lo compongono. Il pezzo di strada che collega Belgrado alle Porte di Ferro, le spettacolari gole formate dal Danubio lungo il confine tra Serbia e Romania, per esempio, è ideale per un primo assaggio: la zona dista circa 200 km dalla capitale serba ed è facilmente raggiungibile con le due ruote, non occorre, dunque, essere bikers professionisti per percorrerlo. 

Parapendio a Kruševo, la città più alta della Macedonia del Nord ©p_skirko
Parapendio a Kruševo, la città più alta della Macedonia del Nord ©p_skirko

5. Parapendio in Macedonia del Nord

Kruševo è la città più alta della Macedonia del Nord e una delle più alte di tutta la penisola balcanica, situata com’è a un’altitudine di oltre 1350 metri sul livello del mare. Adagiata lungo un crinale che sale dall’ampia Valle di Pelagonia, grazie alle correnti ascensionali costanti che qui si verificano, è il posto ideale per praticare parapendio. Infatti, è il regno di questo sport in terra nord macedone. Basti pensare che le condizioni metereologiche per il paragliding sono qui talmente ottimali che la World Air Sports Federation nel 2016 l’ha scelta come location dei Campionati Europei di Paragliding. Durante il volo, solitamente dalla durata di 20-25 minuti, si ammirano i tetti della città e la spettacolare natura circostante. Vietato a chi soffre di vertigini.


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6. Canyoning in Bosnia ed Erzegovina

È il canyon più lungo -20 km- e profondo della Bosnia ed Erzegovina: quello formato dal fiume Rakitnica che divide il massiccio della Visočica da quello della Bjelašnica, nel cuore della nazione balcanica. Il fiume nasce dalla confluenza di quattro fiumi minori e ha un dislivello di quasi mille metri. In poche parole? È the place to be per chi ama l’avventura. Le folle di turisti qui non sono ancora arrivate, dunque è il posto ideale se si vuole sfuggire alle masse e, al tempo stesso, divertirsi. Il percorso turistico si sviluppa lungo gli ultimi 6-7 km del fiume fino alla sua foce nella Neretva: occorre, però, avere dimestichezza con l’acqua prima di inoltrarsi in questa zona caratterizzata da gole profonde, passaggi angusti e terreni scivolosi, senza considerare che l’acqua è fredda persino durante i mesi estivi. 

Un villaggio sui monti Rodopi ©Bildagentur Zoonar GmbH
Un villaggio sui monti Rodopi ©Bildagentur Zoonar GmbH

7. Bear watching tra i Monti Rodopi in Bulgaria

L’indumento indispensabile da non scordare quando si organizza un viaggio in Bulgaria? Un buon paio di scarpe da trekking, così da poter partecipare ad entusiasmanti escursioni nel Paese. Tra tutte, i Monti Rodopi regalano alcune delle avventure più incredibili che si possano fare nell’affascinante nazione balcanica. Questa catena montuosa dell’Europa meridionale, strategicamente posizionata tra continente europeo e asiatico, compresa per oltre l’80% in Bulgaria (e per il restante in Grecia), non solo è tra i migliori luoghi dove fare bird watching nel vecchio continente -grazie alla varietà dell’avifauna qui presente- ma anche il posto ideale dove avvistare grandi mammiferi, tra tutti gli orsi. Tornati in tempi recenti nei rigogliosi boschi dei Rodopi, il loro avvistamento sta diventando una delle attività outdoor più popolari della regione.  

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Canyon e monasteri a Meteora ©proslgn
Canyon e monasteri a Meteora ©proslgn

8. Escursioni tra i sentieri di Meteora in Grecia

Camminare nel cuore di un patrimonio mondiale dell’umanità è una delle esperienze green più belle che si possa fare nei Balcani. Meteora, nella Grecia continentale, regala uno scenario capace di incantare chiunque grazie alle sue formazioni rocciose, ai canyon e ai monasteri, cuore della spiritualità greca. Per praticare i sentieri escursionistici che si snodano in questo paesaggio, non occorre essere trekkers esperti, la maggior parte dei sentieri, infatti, è adatta a tutta la famiglia e prevede salite leggere tra i 200 e i 500 metri tra percorsi creati in passato dai monaci, grotte e viste mozzafiato. Da San Nicola, monastero del villaggio, inizia un bel percorso che conduce alla grotta di San Giorgio il Mandila, passa davanti al monastero in rovina di Pantocrator, sale attraverso una foresta lussureggiante fino al monastero di Ypapanti e termina nei pressi dei monasteri Meteoron e Varlaam. Bellezza è la parola d’ordine.

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9. Arrampicate nel cuore dei Balcani in Kosovo

È un Paese off the radar, senza sbocchi sul mare, spesso scansato dai viaggiatori in cerca di mete più agognate lungo la penisola balcanica. Eppure, il Kosovo, incastonato nel cuore della stessa, è la nuova meta imperdibile per chi ama le attività adrenaliniche all’aria aperta. Lo si capisce dal fatto che nel giovane stato balcanico, nonostante le sue dimensioni contenute (è grande come il Trentino Alto Adige, per intenderci), sono presenti ben 7 vie ferrate. Tutte le piste di arrampicata sono collocate in scenari naturalistici unici, ma quella col fascino maggiore è la Via Ferrata Panorama, adatta sia a scalatori professionisti che a principianti. L’arrampicata sulla gola del fiume Lumbardhi, dalla durata di circa un’ora e mezzo, non solo offre avventurose escursioni nel cuore di un paesaggio, quello del Kosovo orientale, ancora largamente inesplorato, ma è strategicamente posizionata a soli quattro chilometri di distanza da Prizren, la capitale culturale del Kosovo. È l’ideale, dunque, per accostare al divertimento un po’ di sana cultura. 

10. Safari nei Carpazi Meridionali in Romania

Safari sinonimo di Africa? Non è esattamente così. Il vecchio continente, infatti, è ricco di aree naturali e parchi nazionali dove è possibile ammirare animali che vivono in libertà e prendere parte ad avventure nella natura dedicate all’avvistamento dei grandi mammiferi nei loro habitat naturali. L’estremità meridionale dei Carpazi, in Romania, è una delle aree selvagge più vaste d’Europa e, grazie alla varietà della fauna, anche l’ambiente perfetto per partecipare a un vero safari europeo durante il quale avvistare animali allo stato brado, tra cui lupi, linci, cinghiali e orsi. Grazie a guide esperte è possibile seguire gli spostamenti degli animali, capire i loro comportamenti, identificare le loro tracce lasciate nei boschi per comprendere i loro movimenti. Con un pizzico di fortuna, si possono ammirare anche gli ultimi esemplari di bisonti europei: un’attività, questa, che può essere svolta in qualsiasi stagione dell’anno, anche durante i freddi mesi invernali quando i Carpazi sono ricoperti interamente di neve.

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