Mostar, cartolina dalla Bosnia ed Erzegovina
È una delle mete turistiche più apprezzate della penisola balcanica, con uno dei ponti più famosi d’Europa e una storia importante alle spalle: Mostar, a due ore di autobus da Sarajevo, è la destinazione ideale per un weekend diverso dal solito.
I minareti, l’architettura ottomana, le colline sullo sfondo, il ponte a schiena d’asino e la Neretva che, silenziosa, scorre sotto con le sue acque limpide. Mostar, a primo impatto, sembra uscita da una pagina de Le mille e una notte. Eppure, è qui che, durante la guerra civile degli anni Novanta, si è consumata una delle pagine più buie della storia contemporanea, sfociata nella distruzione del celebre Stari Most.
Lo Stari Most, simbolo della Bosnia ed Erzegovina
Il vecchio ponte è il simbolo della città e capolavoro indiscusso dell’architettura ottomana, protetto dalle torri custodi ai suoi lati, commissionato da Solimano il Magnifico nella metà del XVI secolo. Fu distrutto dalle forze militari croate nel 1993 e ricostruito nel 2004 con contributi internazionali. Dal 2005 è patrimonio Unesco, oggi è attraversato ogni giorno da centinaia di turisti e usato come trampolino da tuffatori professionisti che si lanciano dai suoi 24 metri di altezza per finire nelle acque ghiacciate (persino in estate) della Neretva. Nel 2024 ricorre il 20° anniversario della sua ricostruzione, è il momento ideale per visitare Mostar e andare anche oltre la sua celebre icona.
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Dove si trova Mostar
Da sempre amata dai viaggiatori avventurieri e dagli appassionati di Balcani, ma spesso tappa di passaggio tra Sarajevo e la Croazia, Mostar merita di essere scoperta con calma e in maniera più approfondita. Dalla capitale bosniaca differisce per numerosi aspetti: le montagne innevate che circondano Sarajevo sono qui sostituite da rilievi sinuosi, al posto degli edifici d’epoca austroungarica in centro regnano le architetture in pietra e il clima è tipicamente mediterraneo. Mostar, infatti, è il capoluogo del cantone dell’Erzegovina-Neretva e dista soltanto 60 chilometri dalla riviera adriatica. Preparatevi quindi a giornate per lo più soleggiate, temperature miti e alla luminosità tipica dell’Adriatico.
Cosa vedere a Mostar
La città vecchia punteggiata da minareti e il celebre Stari Most valgono da soli il viaggio, ma Mostar è ricca di gioielli architettonici che vale la pena scoprire senza fretta. La Moschea Koski Mehmed Pasha, quelle di Karodoz Bey e Ćejvan- Ćehaja, la pittoresca Casa Kajtaz, quella Biscevic, il Museo della Guerra e del Genocidio, il Liceo in stile neo-moresco e il caratteristico bazar con boutique, souvenir e ristorantini, per nominarne alcuni. All’ombra dello Stari Most, ecco anche il Kriva Cuprija, il ponte storto, in pietra, defilato, nascosto, poetico. È talmente bello che sembra uscito da un libro di fiabe per bambini. Un consiglio: iniziate a esplorare la città al mattino presto, prima dell’arrivo dei bus turistici giornalieri, così da evitare le masse di turisti che a partire dalla primavera fino all’autunno inoltrato invadono la città.
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Gastronomia tradizionale
Cevapi, ajvar, burek, dolma, japrak, ravioli ripieni, trota della Neretva, zuppe, carne e verdure di stagione grigliate. Senza dimenticare il baklava, gli hurmasice inzuppati nello sciroppo e la tufahija a base di mele ripiene di nocciole e sciroppo. Difficile alzarsi da tavola a Mostar e rimanere insoddisfatti (e non prendere qualche chilo in più). I ristoranti sparsi per il centro storico sono molti, forse troppi considerate le sue dimensioni, ma tra tutti spiccano Sadrvan, noto per le sue grigliate di carne e la posizione centrale, e Tima Irma, dove ordinare sogan dolma, cipolle ripiene di carne e riso, e sudzuk, salsicce di manzo. Per chiudere il pasto, un caffè bosniaco preparato nella džezva, pentolino di rame, dove è portato a ebollizione e poi servito nelle caratteristiche tazzine decorate, accompagnato da zollette di zucchero e dai lokum, gustosi dolcetti di origine ottomana a base di acqua di rose, come impone la tradizione.
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Nei dintorni di Mostar
I viaggiatori sono attratti da questa città dall’atmosfera rilassata, dove il tempo sembra essersi fermato. Chi ha qualche giorno di viaggio in più, però, non dimentichi di visitare anche i suoi dintorni. Mostar, infatti, è la base ideale per esplorare la regione che offre villaggi medievali, monasteri, aziende vinicole e cascate. Oltre al Monastero dei dervisci a Blagaj, a venti minuti circa dalla città, con un’escursione in giornata si possono raggiungere sia le cascate di Kravica che quelle più piccole di Koćuša. Pocitelj, gioiello dell’architettura ottomana, è a poco più di mezzora di autobus, e i vigneti dell’Erzegovina vi aspettano per escursioni tra filari e generose degustazioni. Senza folle, circondati dalla natura, scaldati dai raggi del sole mediterraneo.