Quale delle isole dell'Egeo settentrionale è piu adatta a voi

Se state pensando a una vacanza sulle isole greche ma desiderate evitare le rotte più affollate di Mykonos e Santorini, le isole dell’Egeo settentrionale potrebbero essere la risposta giusta. Selvagge, autentiche e profondamente diverse tra loro, queste isole offrono esperienze variegate che spaziano dai villaggi tradizionali immersi tra gli ulivi ai litorali dorati lambiti da un mare limpido. Che siate in cerca di tranquillità, cultura, gastronomia o trekking panoramici, tra le onde dell’Egeo c’è sicuramente l’isola che cercate. Scopriamo insieme di quale si tratta.

Ormos Agios Isidoros a Samos ©grelafoto /Shutterstock
Ormos Agios Isidoros a Samos ©grelafoto /Shutterstock
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Molto vicine alla costa turca, queste isole hanno un carattere assai peculiare, con paesaggi e culture locali così particolari che anche le più piccole sembrano nazioni in miniatura. Molte in effetti hanno goduto di una sorta di indipendenza a un certo punto della loro storia, fatto di cui gli abitanti vanno molto fieri. Ikaría è nota per i paesaggi frastagliati, le spiagge incontaminate e la longevità della sua popolazione progressista e alternativa. La vicina Chio (Chíos) è l’unica zona al mondo in cui si produce la mastiha, una resina estratta dal lentisco. Le altre isole vanno dalla vasta Lésvos, da cui proviene metà dell’ouzo prodotto nel mondo, a quelle di media grandezza come Sámos e Límnos, fino alle minuscole Inoússes e Psará. A Samotracia (Samothráki) sorge l’antico Santuario dei Grandi Dèi (p511), mentre Thásos, ricca di risorse idriche, sembra un’estensione del continente.

Sámos

Situata di fronte alla costa turca, Sámos (anticamente Samo) è una delle mete turistiche più note dell’Egeo nord-orientale. Oltre alle semplici località balneari e all’animato capoluogo Vathý, ci sono molte spiagge poco frequentate e fresche oasi di tranquillità fra i boschi delle zone montuose all’interno, dove la vita si svolge ancora secondo i ritmi tradizionali.

Famosa per il suo vino dolce, Sámos riveste una notevole importanza storica. Nella mitologia greca diede i natali a Era, cui è dedicato l’Heraion, un vasto santuario antico di cui si possono ammirare le suggestive rovine. L’isola è anche il luogo in cui nacquero il grande matematico Pitagora e, nel IV secolo a.C., Epicuro, padre dell’edonismo filosofico e della teoria atomistica della natura. Un’altra testimonianza del genio scientifico di Sámos è lo straordinario Acquedotto di Eupalino del 524 a.C., una spettacolare opera ingegneristica che si estende nel sottosuolo per oltre 1 km.

La spiaggia di Limenas, a Thassos ©Oleg_P /Shutterstock
La spiaggia di Limenas, a Thassos ©Oleg_P /Shutterstock
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Thásos

Thásos, una delle isole greche più verdi e piacevoli, si trova a 10 km dalla cittadina continentale di Kavála. Sebbene il clima e la vegetazione la rendano simile alla Grecia settentrionale, vanta magnifiche spiagge di sabbia, oltre a un entroterra montuoso fitto di boschi. Meno costosa rispetto alla media delle altre isole, è molto frequentata da famiglie e studenti provenienti dalla Bulgaria e dalle repubbliche della ex Jugoslavia. I numerosi collegamenti marittimi con il continente consentono ai viaggiatori indipendenti di raggiungerla in tempi brevi e l’ottima rete di autobus permette di visitarla agevolmente. Le principali attrattive dell’isola sono le bellezze naturali, le spiagge, i villaggi dell’entroterra e i siti storici.

Oltre al bellissimo museo archeologico del capoluogo Thásos (Liménas), non perdetevi il Moní Arhángelou, un monastero bizantino sulla cima di una rupe, né il tempio di Alykí, sulla costa sud-orientale.

Un tramonto a Lesvos ©Hsalis /Shutterstock
Un tramonto a Lesvos ©Hsalis /Shutterstock
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Lésvos

Lésvos (anticamente Lesbo) è la terza isola più grande della Grecia nonché una delle più organizzate, caratterizzata da lunghe distese di aspre piane desertiche nella parte occidentale che cedono il passo alle spiagge sabbiose e alle paludi salmastre della zona centrale. Spostandosi verso est si trova un territorio montuoso ricoperto di fitti boschi e macchie di uliveti; sull’isola si coltivano circa 11 milioni di ulivi.

Il porto e capoluogo, Mytilíni Città, è una località vivace tutto l’anno, piena di pittoreschi ouzeri e buone strutture ricettive, mentre Mólyvos (chiamata anche Míthymna) è un incantevole agglomerato, sulla costa settentrionale, di vecchie case in pietra e viuzze tortuose sul mare. Dalle sorgenti termali dell’isola sgorgano acque minerali che sono tra le più calde d’Europa.

Nonostante l’innegabile fascino turistico, Lésvos vive soprattutto di agricoltura: il suo olio d’oliva gode di ottima fama e qui si produce circa la metà di tutto l’ouzo venduto nel mondo.


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Samotracia: un segreto da mantenere

6 minuti di lettura Settembre 2018

Samotracia

Un tempo trascurata dai viaggiatori che visitavano le isole ma ora inclusa sempre più spesso nei loro itinerari, Samotracia (Samotrháki) emerge solitaria nell’angolo nordorientale dell’Egeo ed è raggiungibile soltanto dal porto di Alexandroúpoli. Quest’isola rigogliosa ricoperta di boschi vanta uno dei siti archeologici più importanti del paese, l’antico Santuario dei Grandi Dèi, e la vetta più alta dell’Egeo, il Monte Fengári, dalla cui sommità, secondo il racconto di Omero, il dio del mare Poseidone osservava le vicende della guerra di Troia. L’entroterra montuoso di Samotracia, con i suoi boschi di platani e querce, è magnifico da esplorare a piedi o in mountain bike e, nelle calde giornate estive, le cascate che precipitano in profondi specchi d’acqua offrono un delizioso refrigerio.

Le spiagge sulla costa nord-orientale sono remote e incontaminate, mentre a nord sgorgano le sorgenti termali di Loutrá (Thermá). Nell’entroterra rispetto a Kamariótissa, il porto principale, si trova Hóra, l’antico capoluogo, con le sue belle case adorne di fiori che guardano il mare in lontananza.

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Il villaggio di Myrina, a Limnos ©Georgios Tsichlis /Shutterstock
Il villaggio di Myrina, a Limnos ©Georgios Tsichlis /Shutterstock

Límnos

Presenza solitaria in questo tratto settentrionale dell’Egeo se si esclude la vicina Ágios Efstrátios, Límnos premia chi si spinge fin qui con scenari incontaminati dove il turismo di massa non è ancora arrivato, splendide spiagge di sabbia, una rinomata cultura enologica e un grazioso capoluogo all’ombra di un sontuoso castello veneziano.

L’aspra e desolata parte occidentale ricorda le isole situate molto più a sud, mentre le dolci pianure coltivate dell’est sembrano un pezzo di Macedonia gettato in mare. Vi sono inoltre alcune pregevoli rovine antiche, fenicotteri durante la migrazione invernale e un ritrovo di appassionati di windsurf su una spiaggia remota.

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Isole Foúrni

L’arcipelago delle Foúrni è uno dei grandi tesori sconosciuti delle isole greche. Le sue dolci colline ricoperte da una vegetazione bassa danno vita a un intreccio di baie sabbiose e porticcioli. Questo antico covo di pirati è splendido specialmente al tramonto, quando il paesaggio si tinge di rosa, viola e nero.

Il passato tumultuoso dell’arcipelago continua a vivere nel nome del capoluogo, Foúrni Korséon (‘dei corsari’). I corsari erano bucanieri francesi famosi per la loro audacia, e con questo appellativo si indicavano tutti i pirati e gli avventurieri che all’epoca infestavano l’Egeo orientale. Oggi Foúrni Korséon ospita la maggior parte delle strutture ricettive e dei servizi, oltre a diverse spiagge. Tra le altre località, segnaliamo le piccole Hrysomilía e Kamári a nord e un paesino di pescatori sull’isoletta di Thýmena.

Un sentiero tradizionale alle Isole  Foúrni  ©Milan Gonda /Shutterstock
Un sentiero tradizionale alle Isole Foúrni ©Milan Gonda /Shutterstock

Ikaria

Se le isole greche fossero persone, la magica Ikaría sarebbe la più carismatica e anche la più particolare. Il suo fantastico territorio, quasi intoccato dall’agricoltura, comprende suggestive gole ricoperte di boschi, lunari paesaggi rocciosi e spiagge nascoste con acque cristalline.

Lo spirito indipendente di Ikaría, la sua cultura unica (con le abitazioni camuffate da rocce), la vita notturna e le vivaci feste patronali (panigyria) che si tengono nei villaggi si devono a secoli di vita isolata, sotto la costante minaccia dei pirati e degli invasori stranieri. L’isola probabilmente prende il nome da Icaro, che precipitò qui dopo aver volato troppo vicino al sole con ali di cera, ed è famosa per essere il luogo di nascita di Dioniso, il dio del vino; non stupisce che nei suoi villaggi si organizzino feste con vini, cibo in quantità e danze tradizionali. L’isola si riempie di turisti ateniesi e stranieri in occasione dei panigyria di agosto, ma in ogni periodo dell’anno potrete godervi la serenità e il gusto per i piaceri della vita che caratterizzano i suoi abitanti (e li rendono longevi).

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Chio

Per quanto sia vero che non esiste un’isola greca uguale a un’altra, Chio (Chíos) è davvero assai particolare a causa dell’architettura dei suoi villaggi simili a fortezze, decisamente diversi dai cugini delle altre isole, che sembrano quasi mucchi di zollette di zucchero. Questo peculiare stile architettonico deriva dalla storia di Chio, antica residenza dei grandi armatori greci e unico produttore al mondo della mastiha, la resina ottenuta dal lentisco. Molti degli antichi e insoliti palazzi dell’isola ora sono occupati da hotel, il che pone Chio ai vertici della classifica delle sistemazioni alberghiere fuori dall’ordinario.

Il paesaggio estremamente vario spazia dai remoti e deserti dirupi della zona settentrionale alle distese di agrumeti nella zona centrale di Kámpos, vicina al porto principale dell’isola, fino alla fertile regione meridionale dei Mastihohória, dove generazioni di produttori di mastiha hanno trasformato i propri villaggi in autentici gioielli. Le incantevoli isole satelliti di Psará e Inoússes, poco visitate, condividono con Chio le grandi tradizioni marinare.

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Grecia
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