Samotracia: un segreto da mantenere
Un ciuffo di nuvole in cima ad un monte in mezzo al mare: così vi apparirà l’isola di Samotracia, mentre vi avvicinerete con il traghetto. E così ve la ricorderete quando, a malincuore, risalirete sul battello in direzione opposta, verso Alexandroúpoli. Un monte (il Fengári) di 1611 metri che si tuffa nel mare Egeo con l’impetuosità dei suoi fiumi, con il mistero che avvolge il suo passato, con il sole che ne arde le spiagge. E quel che vi porterete dentro sarà la sensazione di essere stati esposti a un segreto che, per un motivo o per l’altro, vi impegnerete a mantenere.

Kamariótissa
Il primo piede che poserete sull’isola vi porterà dritti nel centro di Kamariótissa, città principale e fulcro dei trasporti di Samotracia: approfittatene per un pasto gustoso ed economico in una tavernai di pesce, o usare il Wi-Fi mentre sorseggiate un caffè freddo.
Kamariótissa è il centro dei principali servizi turistici ed è qui che potrete affittare uno scooter o una macchina per poi spostarvi, liberi e selvaggi, in tutta l’isola. In alternativa aspettate il bus che ogni ora parte da qui e fa il giro dell’isola fermandosi nei punti principali.
Ora siete pronti a lasciarvi alle spalle tutto ciò che di turistico potete aspettarvi da un’isola greca e andare alla scoperta dell’entroterra montuoso di Samotracia, con i suoi boschi di platani e querce. In estate le cascate che precipitano in profondi specchi d’acqua diventano un luogo condiviso di tranquillità e relax, dove tuffarvi in cerca di un po’ di refrigerio e di contatto con la natura.
Se siete in cerca di mare, invece, puntate dritti verso le spiagge sulla costa sud orientale, remote e incontaminate, mentre a nord sgorgano le sorgenti termali di Loutrá (Thermá).

Loutrá
Loutrá (chiamata anche Thermá) sorge 14 chilometri a est di Kamariótissa, vicino alla costa, ed è la località in cui soggiorna la maggior parte dei visitatori. Questo villaggio tranquillo e verdeggiante, pieno di platani, ippocastani e ruscelli, si anima la sera, quando gente di tutte le età si ritrova nei caffè all’aperto, sorseggiando ouzo e ascoltando musica tradizionale. Eppure, nonostante il numero di giovani provenienti principalmente dal campeggio gratuito poco più a est, anche qui vi aspetterà un’atmosfera tranquilla e un po’ hippy.
Che cosa vedere
I dintorni di Loutrá offrono accesso a magici luoghi naturali:
Cascate Parádeisos
Circa 500 m dopo il Kafeneio Ta Therma, un sentiero nel bosco (100 m) porta a una serie di pozze e cascate tra le rocce; la più alta fa un salto di 30 metri. È un paesaggio che ricorda Il Signore degli Anelli, con platani di 600 anni coperti di muschio che emergono dalla nebbia su un tappeto di felci e massi salmastri. Le acque gelide delle pozze sono ideali per un tuffo.
Gola di Ghriá Váthra
Questa gola lussureggiante che corre quasi parallela alle Cascate Parádeisos, ma più a est lungo la strada costiera, è nota per i salti d’acqua e le piscine naturali fra le rocce. Dirigendovi nell’entroterra dalla litoranea risalirete il bosco immersi dalla vegetazione fino a riemergere tra vedute di terra e mare. All’occorrenza ci sarà sempre una pozza di acqua fresca vicina abbastanza per un tuffo gelido e rinvigorente.

Le spiagge più belle
Le spiagge più belle di Samotracia hanno una cosa in comune: si trovano alla fine della strada, dove vi sembrerà di essere alla fine del mondo.
Pachia Ammos
Situata a sud dell’isola, è la spiaggia più adatta al relax e ai bagni, con una piccola zona attrezzata nei pressi di un tavernai da cui si leva l’odore di pesce arrostito e poi tutto lo spazio di cui avete bisogno per prendere il sole e tuffarvi in un Mediterraneo fresco e blu, guardando dritti verso la Turchia. La cosa più bella sarà tuffarvi per scrollarvi il caldo, poi girarvi e trovarvi dinnanzi la brulla maestosità del Monte Fengári.
Kipos
Un tratto distintivo di Samotracia è il vento, che soffia implacabile, e che la mattina si affanna a scacciare le nubi che, la notte, si formano in cima al monte. Ecco perché è proprio alle prime ore del giorno che potrete godere dello spettacolo drammatico e surreale della spiaggia di Kipos.
Quando parcheggerete, nel punto più a est in cui arriverà la strada, potreste essere accolti da un nutrito branco di capre, tipiche dell’isola. Una volta fatti i dovuti convenevoli potete guardarvi intorno, farvi stupire dal livello assoluto di minimalismo che vi circonda e passeggiare sulla spiaggia come foste sulla luna. Il mare qui non invita a tuffi e giochi d’acqua, ma a un raccolto silenzio che vi ronzerà a lungo nelle orecchie.
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Il Santuario dei Grandi Dei
Il fascino dell’isola è largamente dovuto all’antico Santuario dei Grandi Dei, un luogo ricco di mistero costruito dai traci presumibilmente intorno al 1000 a.C. Qui vi inerpicherete seguendo l’istinto verso l’angolo in cui un tempo si ergeva la Nike, forse la statua più celebre del mondo. Ora si trova al Louvre, ma la sua presenza aleggia nell’aria, così come tutto ciò che ancora non si conosce dei tempi antichi di Samotracia, dai riti orgiastici in celebrazione della dea anatolica Cibele (Grande Madre), ai misteri che raggiunsero anche Filippo II di Macedonia (padre di Alessandro Magno) e lo storico greco Erodoto.
Le modalità con cui si celebravano i riti restano in gran parte sconosciute, anche se i ritrovamenti archeologici indicano che vi erano due tipi di iniziazione, uno inferiore e uno superiore. Con il primo si invocavano i Grandi Dei affinché assicurassero la rinascita spirituale dell’iniziato; con il secondo il candidato veniva mondato da ogni trasgressione. Questo secondo rito si svolgeva nel sacro Hieron, le cui colonne (o ciò che ne resta) sono le rovine più ammirate di tutto il santuario.
Sappiamo anche che ai riti poteva accedere chiunque (uomini, donne, cittadini, servitori e schiavi), ma poiché gli iniziati venivano puniti con la morte se rivelavano i segreti del santuario, la condizione essenziale era di osservare il più stretto riserbo. E quando, inebriati dalla magia del luogo, vi dirigerete verso le spiagge, resterà con voi questa sensazione di aver partecipato, seppur con qualche secolo di ritardo, a qualcosa di grande e sconosciuto, qualcosa che vorrete tenere per voi.

Hóra
Protetta da una fortezza naturale formata da due falesie e in grado di offrire una fantastica vista sul mare, Hóra era la località ideale per diventare il capoluogo dell’isola. Nel X secolo i bizantini edificarono un castello sullo spuntone roccioso nord-occidentale, ma i resti che si vedono oggi risalgono al XV secolo, quando l’isola era governata dalla Repubblica di Genova. Fermatevi al bar affacciato sulle mura per sorseggiare un tipico succo di amarene.
I ristoranti e i bar tra le stradine acciottolate sono numerosi, e le case pittoresche dai tetti in terracotta e balconi fioriti rendono Hóra un luogo delizioso per un pranzo, un caffè o una pausa dolce.
Come arrivare
I traghetti SAOS Lines collegano Samotracia e Alexandroúpoli 2 volte al giorno in estate e con frequenza ridotta fuori stagione; il prezzo varia. È possibile acquistare i biglietti online , ma al chiosco del porto troverete informazioni in tempo reale (il vento molto forte può creare disguidi nelle traversate) e cortesia.