Le Isole di Hyères: Porquerolles e la Provenza vista dal mare
Dove la Provenza del blu della lavanda e del giallo delle mimose si fonde con l'azzurro del mare, al largo delle spiagge sabbiose di Le Lavandou e di Hyères, appare il profilo delle Îles d'Or. Porquerolles, Port Cros e l'Île du Levant sono le tre isole d'oro o Isole di Hyères: gioielli naturalistici tutelati da un Parco Nazionale, uno dei primi a essere creati in Francia (1963), a protezione della flora e della fauna (anche sottomarina) di un arcipelago che è un vero paradiso per chi ama la biodiversità.

Porquerolles, fra natura e arte nell’isola prediletta da Georges Simenon
È la più grande e la più turistica delle isole (7 km per 2,5 di larghezza), ma una volta sbarcati al porticciolo dove attraccano i traghetti che partono dalla Tour Fondue, sulla punta della Penisola di Giens, è sufficiente fare pochi minuti a piedi su strade sterrate o su sentieri per ritrovarsi in completa solitudine, fra foreste di pini e di eucalipti che si alternano a vigneti, frutteti e agrumeti. Un idillio mediterraneo reso più prezioso dal fatto che sulle isole non circolano le auto private, quindi gli unici mezzi che incontrerete sono quelli di servizio. La piazzetta del villaggio è il luogo più animato di Porquerolles, con la chiesetta di Sainte Anne, qualche ristorante, piccoli hotel e un negozietto per rifornirsi d’acqua e cibo prima di un’escursione. Al pomeriggio, il terreno sterrato al centro della piazza è il ritrovo ideale per i giocatori di pétanque e luogo di incontro per abitanti e turisti. Atmosfere che rimandano, soprattutto fuori stagione, a quelle raccontate da Georges Simenon che scoprì l’isola negli anni Venti del secolo scorso, vi soggiornò più volte e vi ambientò due sue opere, Il Clan dei Mahé e Mon ami Maigret.
L’isola è abbastanza piatta, quindi la bicicletta è uno dei mezzi ideali per spostarsi su parte degli oltre 60 km di percorsi tracciati. Gli itinerari più battuti sono quelli che portano alle spiagge: la Courtade e la plage d’Argent sono fra le più famose. Ma chi ama camminare scoprirà innumerevoli calette, soprattutto nella costa sud dell’isola, la più solitaria e selvaggia. Per godere di un panorama dall’alto bisogna invece salire al vecchio mulino e al forte di Sainte-Agathe.

Da qualche anno, Porquerolles oltre che luogo ideale per una vacanza a contatto con la natura è anche un’apprezzata destinazione per gli appassionati d’arte. La Fondation Carmignac, aperta da uno dei più importanti collezionisti francesi di arte contemporanea, Édouard Carmignac, organizza ogni anno importanti esposizioni. Quest’anno Villa Carmignac sarà aperta dal 26 aprile con la mostra Vertigo a cura di Matthieu Poirier. Un’occasione per visitare anche i giardini della Fondazione, luogo che segnaliamo agli appassionati di cinema, perché nel 1965 Jean-Luc Godard vi girò alcune scene de Il bandito delle 11 (Pierrot le fou), film culto della Nouvelle Vague con protagonisti Jean-Paul Belmondo e Anna Karina.
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Port Cros e l’Île du Levant, il cuore del parco e il paradiso naturista
Port Cros è la più selvaggia delle Isole di Hyères e cuore del Parco Nazionale sottomarino. Per scoprirla dovrete far ricorso solo alle vostre gambe, perché qui anche le biciclette sono bandite. I dislivelli sono maggiori che a Porquerolles, quindi occorre un po’ di allenamento e abitudine a percorrere sentieri scoscesi. Il compenso della fatica, saranno le splendide escursioni immersi nella macchia mediterranea, fra piante di rosmarino, mirto, corbezzolo e cisto, accompagnati dal frinire delle cicale. Con una passeggiata di meno di un’ora dall’imbarcadero si arriva alla partenza del sentiero sottomarino di La Palud. Chi ha un minimo di confidenza con pinne, maschera e boccaglio potrà percorrere questo sentiero autoguidato con pannelli esplicativi installati sott’acqua per scoprire prati di posidonia e anenomi di mare, ricci, polpi, murene e tutta la ricca flora e fauna sottomarina del parco nazionale.
L’ora e mezza di traversata necessaria per raggiungere l’Île du Levant dal porto di Hyères ci dà l’impressione di un viaggio verso un’isola esotica. Niente auto e biciclette anche qui, sulla più orientale delle tre isole, famosa per essere stata la culla del naturismo. Il villaggio di Héliopolis venne fondato nel 1931 da André e Gaston Durville, due medici che sognavano di ritrovare sull’isola una vita libera e sana, ispirata ad un rapporto armonioso con la natura. Regolatevi, perché la pratica del naturismo è consentita praticamente ovunque salvo la zona del porto e nella piazza del villaggio. Ivi compresa la spiaggia sabbiosa delle Grottes, l’unica accessibile dell’isola (che in parte è zona militare).

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Hyères, la città provenzale votata all’arte
Quando si visitano le isole di Hyères, impossibile non dedicare almeno qualche ora alla città che dà il nome all’arcipelago. La Iero amata dal grande scrittore provenzale Frédéric Mistral, viene anche definita come la porta occidentale della Costa Azzurra. Seppure sia stata, fin dalla fine del XVIII secolo, una delle città simbolo dell’elitario turismo invernale, ha conservato un bel centro storico medievale che ne fa una delle località più vere e interessanti della Provenza.
Fra viuzze e vicoli, seguiamo il Parcours des arts, un itinerario segnalato che ci farà scoprire pittori, legatori, creatori di gioielli e tessuti, scultori, stilisti, ceramisti e altri artigiani. Risaliamo rue Massillon con le sue botteghe che vendono prodotti provenzali, fino alla Tour Saint-Blaise che ci riporta all’epoca dei Templari.
Poi, sempre in salita fra le stradine e i giardini pensili della città alta, arriviamo a Villa Noailles che da una collina domina tutta la città. Negli anni Venti, i baroni Marie-Laure e Charles de Noailles, appassionati d’arte e architettura, affidarono all’allora pressoché sconosciuto architetto Robert Mallet-Stevens la costruzione di un’abitazione in stile Modernista. Ancora oggi la villa è uno degli esempi più significativi di questa corrente architettonica ed è entrata nella storia delle Avanguardie Artistiche del Novecento perché fu il luogo d’incontro di artisti, scrittori e cineasti come Salvador Dalí, Man Ray, Jean Cocteau, André Breton, Luis Buñuel che qui girò gli interni del film L’age d’or. Villa Noailles ospita ogni anno festival, spettacoli musicali e teatrali. Una tradizione artistica che continua anche nel nuovo Musée de la Banque dove l’8 febbraio verrà inaugurata una mostra su Andy Warhol: 70 opere che esplorano l’universo visivo e concettuale dell’artista simbolo della pop art americana.