Al mare in Basilicata: Maratea e la Costa Tirrenica
Dopo tanta montagna, l’apparizione della costa tirrenica in Basilicata è davvero fugace: appena 30 km, tra la Calabria e il Cilento, già in territorio campano. Eppure, la sequenza interminabile di panorami su cui consumare lo sguardo, la progressione di calette e insenature che distillano l’essenza del mare, l’armoniosa concordanza tra gli idillici borghi e gli ultimi tratti dell’Appennino concentrano la bellezza di intere latitudini.

Cosa fare sulla costa della Basilicata
Escursionismo
Per quanto la maggior parte dei viaggiatori venga da queste parti per il mare, la straordinaria natura del territorio di Maratea è percepibile al meglio con le escursioni a piedi, nel disorientante alternarsi di scorci marini e spettacolari scenari montani. I percorsi più battuti sono l’Anello di Monte San Biagio, che da Piazza Buraglia sale fino al Redentore e torna nel centro del borgo in 5 km ripidissimi, il sentiero della Madonna della Pietà, che da Piazza Buraglia si snoda verso la chiesetta omonima e poi prosegue sulla strada della Marinella fino alla Grotta delle Meraviglie, e le Scalinatelle, che scendono per 2 km fino al Porto.
Se invece siete escursionisti con la E maiuscola non perdetevi il Maratea Skyline, 48 km di panoramicissimo percorso tra Acquafredda e Castrocucco o, per spostarvi verso l’entroterra, l’itinerario fino a Trecchina (sempre da Acquafredda, circa 20 km) che valica il Passo della Colla, seguendo la traccia di diversi muretti a secco.
Via Ferrata
Inaugurata nell’estate del 2021, la Via Ferrata del Redentore è già nell’Olimpo degli appassionati. Dal centro di Maratea imboccate l’Anello di Monte San Biagio in senso antiorario e poi seguite le indicazioni. Il primo tratto non è particolarmente impegnativo, ma la vista è già superlativa. Il secondo, corredato da due ponti tibetani, è invece caratterizzato da tratti verticali su pareti esposte.
Arrampicata
Due selvagge pareti rendono Maratea una meta apprezzata anche dagli appassionati di arrampicata: la Falesia Capo La Grotta si raggiunge in dieci minuti a piedi da Piazza Europa. La Falesia San Biagio, con 25 itinerari attrezzati, s’incontra invece sul sentiero che sale al Redentore.
Gite in bicicletta
Se siete allenati, considerate l’ipotesi di una gita sulle due ruote tra Maratea e Rotonda, nel Parco Nazionale del Pollino. Se non avete la vostra bici al seguito, la soluzione più comoda è varcare il confine con la Calabria e rivolgersi a uno dei negozi di Praia a Mare.
Gite in barca e kayak
La Nautilus Escursioni organizza uscite di gruppo e individuali della durata di 3 ore e mezzo, per fare il bagno in calette altrimenti inaccessibili e grotte segrete. Servizi analoghi sono forniti da Marvin Escursioni.
Con i kayak di Fly Maratea potrete raggiungere grotte non accessibili nemmeno in barca.
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Le migliori spiagge
Le attrattive principali di Maratea e del suo litorale sono la spettacolare costa rocciosa e il mare azzurro, ragion per cui la vita da spiaggia impera tra le scelte dei viaggiatori. Non aspettatevi lunghe distese immacolate; la sabbia da queste parti è ruvida, persino ghiaiosa, solitamente di colore grigio-nero, e le spiagge sono delimitate da scogliere e propaggini montuose.
Da Maratea verso nord si susseguono Fiumicello, le piccole baie di Cersuta, incastonate in un tratto di costa rocciosa spettacolare, e i più larghi spazi sabbiosi di Acquafredda. Andando verso sud, invece, s’incontrano le spiagge di Marina di Maratea e la più ampia dell’intero tratto lucano, Castrocucco, facilmente raggiungibile in auto e dominata dalla Torre Caina che sorge su uno scoglio a picco sul mare.
Le spiagge di Acquafredda
Questa piccola frazione a nord di Maratea al confine con la Campania è contrassegnata da uno spettacolare alternarsi di tratti di costa aperta e piccole calette. Venendo da nord le prime spiagge che s’incontrano sono le intime Spiaggia di Mezzanotte e Spiaggia dei Crivi, delimitate da pareti di roccia calcarea a strapiombo, raggiungibili solo in barca. Decisamente più ampie, attrezzate e accessibili sono la Spiaggia Anginarra e la Spiaggia Luppa, due distese di fine ghiaietta separate da un promontorio, particolarmente adatte a chi viaggia con bambini. C’è quindi la spiaggia Grotta della Scala, rocciosa e scura e proprio sotto la stazione, indicata a chi ama il contrappunto tra il rumore dei treni e quello delle onde. Infine, una dietro l’altra si susseguono la Spiaggia di Porticello, nei pressi della quale si trova la sorgente di acqua dolce che ha dato il nome alla frazione, la Spiaggia Pietra Caduta, dal nome poco rassicurante e di difficile accesso, e la Spiaggia della Monaca, raggiungibile attraverso un ripidissimo viottolo.
Le spiagge di Cersuta
L’unica obiezione che talvolta i turisti pongono a un soggiorno a Cersuta è l’assenza di spiagge. In realtà, scendendo lungo gli aromatici sentieri fino alla costa s’incontrano delle rocce su cui è possibile prendere il sole. Proseguendo in direzione sud, poi, si raggiunge una delle più belle spiagge della costa, la pluripremiata Rena d’u Nastru, ma a causa del pericolo causato dai fenomeni erosivi e delle difficoltà d’accesso è stata dichiarata off-limits.
Le spiagge di Fiumicello
La spiaggia di Fiumicello è forse la più rappresentativa dell’intera costa: la conformazione è quella tipica della zona, con pareti rocciose e mare cristallino a delimitare la distesa di sabbia e ciottoli, ma date le notevoli dimensioni e la vocazione balneare radicata nei decenni, è molto gettonata non solo tra i turisti ma anche tra i marateoti purosangue. Sono presenti due lidi attrezzati: Le Pergole e L’Approdo e tratti liberi. Proseguendo verso sud, prima del Porto s’incontrano le ciottolose spiagge di Cent’ammari, in prossimità della Torre Santavenere, e Cala Tunnara, oltre a una vecchia darsena balneabile (su Google Maps indicata come ‘piscina naturale’), raggiungibile a piedi con una scalinata.

Cosa vedere a Maratea
Non sappiamo esattamente perché gli antichi la chiamassero Thea Maris (dea del mare), ma disponendosi interiormente alla contemplazione estetica l’appellativo risulta del tutto appropriato, ancora oggi.
Maratea Inferiore, o più semplicemente Maratea, è un delizioso paesino con un dedalo di stradine lastricate e casette variopinte, palazzi nobiliari con portali decorati da stemmi in pietra e in tufo, piazzette animate da caffè e negozi. Date le dimensioni ridotte e il fatto che da qui non si vede il mare, in qualche uggiosa serata invernale potrebbe capitare di confonderla con ben più dimesse località dell’interno; in alta stagione, invece, l’atmosfera si sfuma di tinte glamour sconosciute a qualsiasi altro luogo della provincia, e trovare posto in uno dei pur numerosi ristoranti non è così scontato. Cuore del borgo è il tratto fra Piazza Vitolo, con la moderna statua della sirenetta in bronzo, e Piazza Buraglia, zeppa di bar e localini.
Porto di Maratea
L’angolo più trendy di tutta la costa si dispiega intorno ai pontili e alle banchine di quello che un tempo fu un classico borgo marinaro, con case di pescatori oggi convertite in ristoranti e barchette pronte a salpare, al posto degli odierni piccoli yacht. Nelle notti d’estate la piazzetta-salotto è un luogo ideale per sussurrare parole romantiche o per due chiacchiere tra amici.
Marina di Maratea
Tra il declivio del Monte Serra e un’ampia insenatura si sviluppa l’ennesima, minuta frazione di Maratea, dotata di una stazione ferroviaria e con tante spiagge lambite da un mare incantevole. Di fronte alla costa si scorge la sagoma della disabitata Isola di Santo Janni, dove la leggenda racconta che fece sosta Ulisse, l’agiografia dice che approdarono i fedeli armeni con le spoglie di San Biagio e l’archeologia documenta il rifornimento di navi mercantili romane.
Grotta delle Meraviglie
I 30 km di costa tirrenica della Basilicata sono pieni di grotte naturali, di cui molte allagate dal mare e per tale ragione raggiungibili soltanto in barca. Tuttavia, questa immaginifica cavità ornata da enigmatiche stalattiti e stalagmiti, che si sviluppa per una settantina di metri in un unico ambiente proprio nei pressi della statale, è comodamente accessibile anche a chi ha lasciato il gommone a casa. La cavità è ben illuminata e la visita, di circa 30 minuti, non richiede particolari accortezze.

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La statua del Redentore
Esaurite le soffici delizie del borgo, è tempo di emozioni vertiginose: l’enorme statua di cemento bianco con scaglie di marmo del Cristo, ultimata nel 1965 dallo scultore fiorentino Bruno Innocenti, è il simbolo incontrastato di Maratea, con i suoi 22 m di altezza e l’apertura di braccia di 19 m (anche se, data l’ampiezza del panorama sottostante, è facile smarrire ogni cognizione delle dimensioni ciclopiche dell’opera).
Il rimando al più noto Cristo sulla cima del monte Corcovado di Rio de Janeiro (con la quale Maratea si è recentemente gemellata) sorge inevitabile, e per quanto qui non si balli la samba, a livello paesaggistico il paragone è meno pretenzioso di quanto si possa pensare. La statua è stata eretta al posto di una vecchia croce di ferro di inizio Novecento, puntualmente abbattuta dai temporali, e costituirà una presenza confortante del vostro soggiorno a Maratea, anche se decideste di non venire fin quassù: la sua sagoma silenziosa, infatti, osserva dall’alto il vacanziero fluire delle giornate lungo tutto il tratto costiero. Di notte, poi, illuminata nel buio della montagna, suscita una reverenza ancora più intensa.
Maratea Superiore
Anche da qui, la vista sul Golfo di Policastro è davvero incredibile, a dispetto di qualsiasi esagerazione. Passeggiando tra i ruderi di questo antico borgo dalla storia millenaria (recenti scavi hanno restituito manufatti e monete di epoca romana), chiamato anche Castello, potrete far volare l’immaginazione figurandovi nell’antico splendore le casette piccole, sviluppate in altezza, fornite di giardino e di un evoluto sistema di canalette in terracotta per la raccolta delle acque piovane nei serbatoi, e dissentire con chi scelse di abbandonare un luogo di tale bellezza dopo i saccheggi napoleonici del 1806.