Nome in codice: Passo della Furka - in auto nelle Alpi svizzere
Seguendo le tracce dell’Aston Martin di James Bond, Craig McLachlan raggiunge, licenza di guida alla mano, uno dei mitici passi delle Alpi svizzere: il Passo della Furka. Se vi piace guidare tra le alture montane, i ghiacciai e i miti cinematografici, questo spettacolare itinerario alpino saprà regalarvi grandi emozioni.

Mentre ci lasciamo alle spalle Fiesch, mia moglie Yuriko e io non siamo neanche sicuri di riuscire ad attraversare il passo della Furka, in Svizzera. Un’alternativa meno gratificante, e meno alla James Bond, sarebbe di salire sul treno con trasporto auto che attraversa la galleria alla base della Furka. L’unica informazione di cui disponiamo è che il valico è chiuso in inverno e apre a inizio giugno, a seconda del livello della neve. Oggi è il primo giugno: ci stiamo appena, ma le previsioni sono buone.
Il proprietario della pensione in cui abbiamo pernottato ha strabuzzato gli occhi (che non è un buon segno) quando ho chiesto delle condizioni del passo. ‘Abbiamo avuto molta neve l’inverno scorso’, ha risposto, ‘e nessun aggiornamento su internet. Buona fortuna!’.
Yuriko non è entusiasta come me di seguire le orme di Sean Connery, in versione 007, e della sua Aston Martin DB5 attraverso questo valico davvero epico. Pare che l’idea di percorrere tornanti con vertiginosi precipizi non susciti in lei quello spirito di avventura che invece anima me. Ma mi asseconda dicendo che anche lei spera che il passo sia aperto.

Andando verso nord-est attraversiamo l’Alto Vallese e mentre passiamo per il borgo di Niederwald cerco di infondere entusiasmo e interesse nella mia passeggera sfoderando quello che ho imparato preparandomi per il viaggio. Prima che ci conoscessimo, Yuriko lavorava nel settore alberghiero, per cui le spiego: ‘César Ritz è nato qui. Era il più giovane di 13 figli. Nel 1850’. Proseguo tirando fuori tutto quel che ricordo. ‘È da qui che è partito per fondare il suo impero alberghiero in tutto il mondo’. Yuriko mi rivolge un sorriso comprensivo.
‘E quello è il Rodano’, dico, indicando a destra un corso d’acqua fiancheggiato da bei prati verdi a bassa quota, ma che inizia a mostrare allarmanti picchi innevati su entrambe le sponde. ‘Passeremo dal ghiacciaio del Rodano’, annuncio. ‘È la sorgente. Il Rodano scorre lungo questa valle fino al lago di Ginevra e prosegue poi il suo lungo corso verso il Mediterraneo. Un percorso di oltre 800 km’. Qui vado sul sicuro. Yuriko ha studiato francese ed è una convinta francofila. Sorride nuovamente.
‘Non preoccuparti, 007’, dice, ‘fai pure il Furka, se ce lo lasciano fare. Basta che non guidi come Sean Connery’. Tocca a me ora sorridere. Abbiamo una piccola Toyota, niente a che vedere con la DB5 di James Bond.
Leggi anche:
I vigneti terrazzati del Lavaux, in Svizzera
Superiamo Oberwald, l’accesso occidentale della galleria della Furka, lunga 15,4 km. C’è un treno in attesa, ma nessun veicolo caricato. Una macchina, però, viene nella nostra direzione dal passo della Furka: un barlume di speranza.
La strada inizia a inerpicarsi lungo la Furkastrasse, guadagnando rapidamente quota attraverso una fitta foresta. La valle si stringe, il percorso tortuoso incrocia il Rodano un paio di volte, gli alberi si diradano: arriviamo nel villaggio di Gletsch a quota 1759 m.
Parcheggiamo presso un belvedere accanto all’incantevole Hotel Glacier du Rhône, costruito tra il 1860 e il 1870. Quattrocento anni fa il ghiacciaio del Rodano arrivava fino a Gletsch, ma nel corso dei secoli si è ritirato di oltre 2,5 km risalendo la valle e oggi dal punto di osservazione è rimasto ben poco da vedere. Decido di tentare la sorte. Indico una strada che serpeggia in direzione ovest.
‘Quello è il percorso che arriva al passo del Grimsel’, dico. ‘Che ne dici di salire fin lassù e prendere un caffè in riva al lago? Dato che siamo qui... potremmo non aver più l’occasione di tornare’. Yuriko sorride di nuovo, lo prendo come un sì.

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Rimontati in auto, saliamo di oltre 400 m in meno di 6 km grazie a sei incredibili tornanti, prima di arrivare al belvedere in cima. Il nostro sguardo abbraccia Gletsch, in basso, e risale la valle del Rodano in direzione del passo. Dopo la pausa caffè, scendo lentamente con una marcia bassa, senza quasi toccare il freno. In fondo giriamo a sinistra e iniziamo la salita principale lungo una strada zigzagante. Dopo nove stretti tornanti e ripidi rettilinei, parcheggiamo accanto all’Hotel Bélvèdere, chiuso da tempo. Ammiriamo altre vedute del ghiacciaio del Rodano, poi ci inoltriamo in una grotta di ghiaccio dentro lo stesso ghiacciaio.
Di nuovo per strada, dopo altri 3 km di ascesa più dolce, ecco finalmente il passo della Furka, all’impressionante altitudine di 2429 m. C’è davvero tanta neve, ma la strada è sgombra e in ottime condizioni. Scendendo dal versante orientale del valico, nel Canton Uri, passiamo per Tiefenbach, con lo storico hotel.
La mia eccitazione torna a crescere non appena imbocchiamo il primo di otto tornanti in discesa. Mettendo alla prova la mia abilità da 007 al volante, accelero all’uscita delle prime due curve. Yuriko non prova neanche più a fingere di sorridere mentre indica gli striminziti guardrail. Per il mio stesso bene, rallento quando raggiungiamo il tratto di strada ora noto come James Bond Strasse. È qui che Tilly Masterson sparò a Bond dall’alto con un fucile in Goldfinger. Avevo guardato la scena la settimana prima su YouTube e riconosciuto il punto esatto, aiutato da un pannello informativo con una foto di Connery e della sua Aston Martin. Oltre al mio entusiasmo da patito di James Bond, sono anche affascinato dal superbo panorama montano che si gode in questo tratto.
Leggi anche:
Con calma scendo lungo la James Bond Strasse, assaporando questi ultimi istanti di tributo cinematografico. Ancora un paio di tornanti, poi la discesa si spiana a poco a poco e siamo oltre Realp, l’accesso orientale del tunnel. Da qui Andermatt dista pochi chilometri, passando per una valle pittoresca di soffice erba, mucche e fiori gialli. Yuriko sorride di nuovo, e so che le devo un favore.