Tre giorni perfetti a Ibiza
Amanti dei rave, alternativi e cultori della tintarella consideratevi avvisati: Ibiza – isola delle Baleari baciata dal sole, punteggiata di spiagge e pinete e devota al divertimento – ha molto più da offrire di quanto si possa intuire a un primo, assonnato sguardo. Certo, in estate a dominare la scena sono i migliori DJ al mondo, ma Ibiza città è anche storia e suggestione e nei dintorni scoprirete borghi tranquilli, calette isolate, hotel di campagna, ristoranti biologici e il retaggio hippy del nord dell’isola, meno sviluppato (e in questo simile a Formentera). Ibiza è unica e se avete tre giorni di tempo, con questo itinerario riuscirete a coglierne i diversi aspetti.
Isola di Ibiza: primo giorno
Iniziate la giornata con una prima colazione tipica al Madagascar (p43) di Ibiza città, quindi visitate Dalt Vila, Patrimonio dell’Umanità UNESCO: con i suoi formidabili bastioni cinquecenteschi visibili da tutta la zona sud della città, è la cima fortificata di una collina su cui per primi si insediarono i fenici, seguiti da svariate altre civiltà. Molti dei suoi vicoli acciottolati, tranquilli e fiabeschi, sono accessibili solo a piedi e l’area è per lo più residenziale, anche se ospita alcuni palazzi medievali e siti di interesse culturale. Tutte le vie portano alla cattedrale gotica, che domina la collina.
Dirigetevi poi a sud verso Platja de Ses Salines e fermatevi ad ammirare Ses Salines: la maggior parte dell’area è occupata da distese di saline dai colori cangianti, tutelate dal Parc Natural de Ses Salines. A est e a sud di questa zona ci sono le spiagge adiacenti di Platja de Ses Salines ed Es Cavallet, quest’ultima nota per essere gay-friendly.
Pranzate con un sottofondo di balearic sound da Sa Trinxa e puntate a ovest per ammirare il tramonto su Es Vedrà dalla Torre des Savinar, costruita nel 1763 per proteggere il versante meridionale di Ibiza dai pirati, ragion per cui è nota anche come Torre d’en Pirata.
Visitate la zona del porto di Ibiza città, fermandovi per qualche drink e la cena da Locals Only. Infine, se ne avete la forza, scatenatevi sulla pista del Pacha.
Secondo giorno
Dopo una prima colazione con vista al Passion, un elegante caffè con vedute sul porto turistico e Dalt, poi risalite la costa est dell’isola passando dalla Església de Jesús, una magnifica chiesa imbiancata a calce risalente al 1466. Visitatela in particolare per la straordinaria pala d’altare in stile gotico: il volto della Vergine, al centro, è considerato un capolavoro dell’iconografia medievale delle Baleari.
A seguire, esplorate i siti di Puig de Missa. Durante i secoli in cui Ibiza era flagellata dalle incursioni dei pirati, questo era un rifugio perfetto. Sulla vetta, a 52 metri d’altezza, sorge una splendida chiesa-fortezza del XVI secolo dotata di una torre difensiva. Ci sono anche un paio di musei interessanti. La via più panoramica per raggiungere il Puig de Missa è quella su per la scalinata che si diparte da Carrer de Sant Jaume.
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Continuate verso nord per la piccola Cala Mastella, con il suo panoramico chiringuito El Bigotes, proteso verso il mare, o la sottile, incontaminata Aigües Blanques. Virate poi verso l’entroterra fino al bel villaggio bianco di Sant Carles de Peralta. Passate la serata nella piazza di Santa Gertrudis. Dopo un salto al Bar Costa, optate per i salutari piatti di Wild Beets.
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Terzo giorno
Dirigetevi verso la tranquilla parte settentrionale di Ibiza, fermandovi a fare colazione al Giri Café e a dare un’occhiata alla chiesa di Sant Joan. Nonostante le dimensioni ridotte, l’incantevole paese è uno dei principali insediamenti della parte settentrionale di Ibiza. Lungo la via principale troverete alcuni negozi, qualche vecchio edificio imbiancato a calce e un paio di ottimi caffè-ristoranti, spesso bio. Aggiungete una manciata di buoni alberghi ed ecco che Sant Joan è una base perfetta da cui partire per esplorare il nord dell’isola. Geograficamente isolato e pervaso da una peculiare atmosfera rustica, Sant Joan è da tempo un rifugio molto amato da scrittori, artisti e personaggi eccentrici. Qui domina la cultura alternativa e abita una gran varietà di personaggi spirituali fin dagli anni ’70, quando imperversava il culto del mistico Bhagwan Rajneesh. Il principale sito di interesse è l’Església de Sant Joan, costruzione settecentesca un po’ insolita (per Ibiza) per via dei dettagli dipinti di giallo e l’aggiunta di una piccola torre risalente al XX secolo. L’interno è molto spoglio; la navata è caratterizzata dal pavimento a quadri e dal soffitto con volta a botte. La domenica, Sant Joan ospita un magnifico mercato contadino e artigiano nel centro del villaggio, con bancarelle cariche di prodotti biologici di provenienza locale e pezzi di artigianato. Spesso c’è musica live e l’ambiente è sempre vivace e gioviale.
Raggiungete Portinatx per una passeggiata lungomare fino all’isolato Far des Moscarter: questa imponente struttura a strisce è il più grande delle Baleari, con i suoi 52 metri di altezza e un diametro di 2,25 metri. Da Platja Es Port (dove troverete il parcheggio), nell’angolo nord-orientale di Portinatx, inizia uno splendido sentiero in parte segnalato che conduce in direzione nord-est fino al faro. Il percorso segue le scogliere frastagliate che dominano il mare dall’alto e scende attraverso baie rocciose e macchie di pini. Nelle giornate limpide si riesce a vedere la parte meridionale di Maiorca. Mettete in conto un’ora per andare e tornare.
Piegate a ovest lungo la costa settentrionale fino alla graziosa Benirràs, una baia riparata da colline boscose con un ambiente hippy e vari ristoranti fronte mare.
A inizio serata, concedetevi un trattamento spa nell’hotel di lusso Atzaró, prima recarvi sulla costa ovest per un aperitivo al Sunset Strip di Sant Antoni e una cena a Cala Gracioneta, con i tavoli quasi sulla sabbia, in una baia nascosta, dove concludere con una cena a base di cucina di mare.
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Isola di Ibiza, nelle Baleari: alcune informazioni
Quando si parla di Ibiza, viene quasi da considerarla un po’ a sé stante: un piccolo mondo isolano di mare, musica e divertimento. L’isola fa parte dell’arcipelago delle Baleari, al largo della Spagna orientale: fieramente mediterraneo e dalla storia lunga e articolata, l’arcipelago è ricco di testimonianze storiche, paesaggi incontaminati e villaggi fuori dal tempo, e ha mantenuto forti tratti identitari propri. A cominciare dalla lingua: qui si parla sì lo spagnolo, ma anche il catalano, nella sua variante dialettale conosciuta come "balearico" e suddivisa a sua volta nelle sottovarianti maiorchina, minorchina e ibizenca.
L’isola di Ibiza si può raggiungere via aereo (è presente un aeroporto internazionale, servito dalle principali compagnie low cost) oppure via mare, con partenza dalla Spagna.