Diario on the road: Emilia-Romagna

In Emilia Romagna ci arriviamo da nord ovest, seguendo il tracciato della via Emilia, la nostra “route 66” e attraversando una pianura operosa che pare non essersi fermata nemmeno per un momento in questi mesi. Alla nostra destra gli Appennini sembrano volerci indirizzare verso il mare, la sua luce, la sua gioia rigenerante. Tra festival, castelli, mostre e chiringuito dove si danno appuntamento i surfisti, attraversiamo una terra che è l’idea stessa di speranza.

Tra le vie di Ferrara in bicicletta
Tra le vie di Ferrara in bicicletta © Lonely Planet Italia
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Ferrara, le biciclette con la città intorno

Fra il Po e l’Emilia c’è Ferrara e da qui parte il nostro tour. Proprio perché un po’ discosta dalle grandi vie di comunicazione è l’emblema delle ‘città da scoprire’ del nostro paese. Il Castello ha riaperto i battenti e così nel Giardino degli Aranci abbiamo un antipasto di quello che sarà il Ferrara Buskers Festival. La kermesse di musica di strada avrà luogo anche quest’anno (e saranno 33), con qualche prudenza in più, e a fine agosto la città risuonerà in ogni piazza.

Un'anteprima del Buskers Festival di Ferrara
Un'anteprima del Buskers Festival di Ferrara © Lonely Planet Italia

A Palazzo dei Diamanti, capolavoro rinascimentale, ha aperto la mostra di Banksy (fino al 27 settembre) ma anche i privati si danno da fare, come alla galleria Cloister che ospita una personale di Zanni.

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Comacchio e la pianura ferrarese

La pianura ferrarese è un mare verde su cui tracciare la rotta. Il nostro porto d’approdo è Comacchio, dove l’acqua diventa protagonista, tanto che il monumento principale della città è un ponte. Si chiama Trepponti ma in realtà è fatto di ben cinque arcate. Lo volle il cardinale Pallota, legato pontificio che nel Seicento dotò Comacchio di questo ingresso monumentale, che però aveva anche una precisa utilità pratica. Le varie rampe conducevano ad altrettanti percorsi pedonali, mentre sotto il ponte, i canali che giungono dal mare e dalle valli da pesca si dividevano in corsi più piccoli per raggiungere le varie destinazioni in città. Una sorta di ‘svincolo’ ante-litteram, se vogliamo.

Comacchio
Comacchio © Lonely Planet Italia

Perché su certe cose Comacchio era un passo avanti. Ad esempio nell’Ospedale degli infermi, una struttura sanitaria settecentesca all’avanguardia per l’epoca, che oggi ospita il Museo del Delta Antico. Coraggiosamente, questo sito ha riaperto mostrando al mondo il suo celebre carico di nave romana, quasi intatto, e alcune testimonianze di epoca etrusca che fanno capire come queste zone fossero il centro di un antico mondo globalizzato, dove l’ambra dei paesi baltici veniva montata su gioielli di gusto greco.

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saline di Comacchio
Il team di Italia on the road live tour nelle saline di Comacchio © Lonely Planet Italia

Non si può parlare di Comacchio, però, senza avventurarsi nel mondo dell’anguilla, la maggiore eccellenza gastronomica dell’area. Alla Manifattura dei Marinati, splendido museo che racconta quello che è stato un simbolo del lavoro e dell’identità di Comacchio, impariamo i segreti della marinatura e ammiriamo i giganteschi focolari della Sala dei Fuochi. Poi ci imbarchiamo per una gita nelle Valli da pesca. Carichiamo le nostre bici su una barca che, oltre a condurci fra paesaggi di luce che hanno del metafisico, ci porta al ristorante il Bettolino di foce, per una scorpacciata di pesce fra i giunchi della laguna e stormi di fenicotteri fucsia. Le saline infine ci fanno riflettere: l’uomo non ha sempre un impatto distruttivo ma può lavorare insieme alla natura, creando virtuose e commoventi magie paesaggistiche.

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Ravenna, tra surf e street art

A Ravenna ci arriviamo in stile dantesco, traghettando sul fiume Reno ed è subito Romagna. Al Boca Beach di Porto Corsini, incontriamo i mitologici surfisti romagnoli ‘IGP’. Hanno nomi come il Guancia o il Dritto, aspettano l’onda perfetta da quarant’anni e non importa se non arriverà mai. La Romagna è l’essenza stessa della speranza ed è questo a darci coraggio ed entusiasmo.

Surfiste romagnole in azione © Lonely Planet Italia
Surfiste romagnole in azione © Lonely Planet Italia

A Marina di Ravenna affondiamo i piedi nella sabbia e appoggiamo i gomiti sul tavolo di Finisterre. Sembra ‘solo’ un bel locale annesso a uno stabilimento balneare, ma si rivela un’esperienza gastronomica di primo livello e per di più in riva al mare: tartare, fritture e vini, degni rappresentanti di una ’cultura del vino 2.0’. Qui, nel ravennate, sangiovese e trebbiano trovano una dignità e un’eleganza nuove nelle mani di vignaioli appassionati.

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La Darsena di Ravenna
La Darsena di Ravenna © Lonely Planet Italia

Arriva il turno di Ravenna, una perla rara del nostro Paese, dove ci sono le maggiori testimonianze del trapasso dall’arte tardo-antica a quella paleocristiana, come il mausoleo di Galla Placidia e la Basilica di San Vitale. Ma il passato non è tutto. La cultura postmoderna della street-art trova in questa città un’ospitalità unica, grazie al lavoro del festival Subsidenze di Marco Miccoli. Opere gigantesche abbelliscono i muri delle case popolari ma anche la darsena, con le sue strutture portuali trasformate e rinate a nuova vita, proiettano Ravenna verso il futuro. Come Darsena pop up o il Darsenale, un birrificio dove, fra pizze meravigliosamente lievitate, sorseggiare birra e cocktail mentre il tramonto si insinua fra le gru del porto. Riutilizzo e riconversione sono le parole d’ordine anche al novecentesco Mercato Coperto della città, oggi un polo per gli acquisti enogastronomici di alta qualità, anche cotti e serviti direttamente in loco dai ristoranti coinvolti nel progetto. La riapertura del mercato è un grande segnale, poiché aveva aperto non molto prima del lockdown, dimostrando oggi grande reattività.

Street Art a Ravenna
Street Art a Ravenna © Lonely Planet Italia
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Rimini senza mare: il centro storico delle meraviglie

La luce riflessa dei mosaici ci porta a quella altrettanto riflessa del mare che in Romagna significa innanzi tutto Rimini, dove ci rifugiamo nel nostro ostello preferito, il Sunflower Beach. Se la spiaggia resta uno dei suoi tratti più noti, Rimini sa affascinare con le vestigia romane, con la quiete paesana del Borgo San Giuliano fino al nuovo Museo di Arte Contemporanea Pàrt: il Palazzo del Podestà e quello dell’Arengo saranno da settembre le sedi di quello che si candida ad essere un importante centro espositivo, parte di un più ampio progetto di rivalutazione degli spazi dell’arte che, entro fine anno, vedrà anche l’apertura dell’atteso Museo Fellini.

I ristoratori di borgo San Giuliano organizzano pic nic al parco
I ristoratori di borgo San Giuliano organizzano pic nic al parco © Lonely Planet Italia

Pranziamo nel Parco 25 aprile grazie un brillante nuovo servizio, figlio del lockdown. Perché non si possono chiudere in casa i romagnoli senza che nascano cento idee. Come quella del ‘pic-nic gourmet’, voluta dai ristoratori di Borgo San Giuliano che si sono alleati per fornire un servizio di catering personalizzato da godersi, ad esempio, distesi al cospetto del ponte di Tiberio, si tratti di piadine o di delicati piatti di pesce.

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Il tramonto di Cattolica
Rimini al tramonto vista dalla ruota panoramica © Lonely Planet Italia

Cattolica, la magia del tramonto

All’ora dell’aperitivo, ci spingiamo fino a Cattolica dove la piazza del tramonto annuncia, già nel nome, l’eterna meraviglia del sole che scende e che qui regala uno spettacolo degno di mari ben più esotici. È il miracolo di un’insenatura, la prima che l’Adriatico regali “da Trieste in giù” e per noi ha la dignità di una baia. Con il Monte San Bartolo alle spalle, ci sentiamo già proiettati nella prossima tappa: Marche stiamo arrivando!

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