Castelli, grotte e scogliere: alla scoperta dei paesi bianchi della provincia di Cadice

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Castelli secolari, case dai tetti color ruggine, strade bianche, scogliere mozzafiato in punti strategici e una storia coinvolgente nella sua mutevolezza: i pueblos blancos (i paesi bianchi) di Cadice sono una gioia da scoprire. I più belli possono essere visitati tutti insieme in un on the road di qualche giorno.

La città vecchia di Vejer con i suoi palazzi bianchissimi ©Milosz Maslanka/Shutterstock
La città vecchia di Vejer con i suoi palazzi bianchissimi ©Milosz Maslanka/Shutterstock
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L’Andalusia straborda di stupendi e bianchi paesi, originariamente dipinti così nel diciannovesimo secolo per riflettere la luce del sole e, in maniera tutt’altro che romantica, disinfettare. Quelli nella provincia di Cadice, tuttavia, soprattutto a nord-est, si sono attribuiti il nome ufficiale di “paesi bianchi”. Per due secoli tra la conquista cristiana di Siviglia nel 1248 e quella dell’ultimo emirato mussulmano, Granada, nel 1492 queste città fortificate si estendevano lungo i confini cristiano-moreschi. 

Vejer de la Frontera

La magia è nell’aria nella bellissima Vejer, arroccata nel suo candore e battuta dai venti sopra lo sperone di roccia di 50 km a sud-est di Cadice. Come le altre città de la frontera (“sulla frontiera”), a Vejer si percepiscono i misteri storici e l’influenza moresca tangibile. Le porte originali in pietra e le mura difensive del XV secolo si snodano intorno all’intricato centro storico della città, su cui torreggia il castello moresco restaurato del X o XI secolo e l’Iglesia del Divino Salvador, perfetto connubio architettonico del Mudéjar del XIV secolo e del gotico del XVI secolo.

Appena fuori Plaza de España si trova la settecentesca Casa del Mayorazgo con i suoi patii fioriti e l’antica torre di guardia. A pochi minuti in auto a Los Caños de Meca, El Palmar e Zahara de los Atunes troverete le spiagge biondo sabbia della ventosa Costa de la Luz di Cadice.

Ma Vejer è anche una meta per buongustai un po’ sottovalutata e un paradiso degli hotel boutique dell’Andalusia. Date un’occhiata al Mercado de Abastos, sapientemente restaurato, per tapas e sherry, classico e innovativo; assaporate la cucina marocchino-andalusa abilmente preparata nel labirintico El Jardín del Califa e provate ingredienti locali negli abbinamenti stagionali creativi di Corredera 55. Potrete affinare le vostre doti culinarie con tour gastronomici e lezioni di cucina offerti da Annie B’s Spanish Kitchen.

Dove alloggiare

La Casa del Califa straordinario boutique hotel di ispirazione marocchina con un eccellente ristorante.

V… design elegante incontra mobili antichi in questo bel boutique hotel con una vasca ad idromassaggio sul tetto.

L'Iglesia de San Pedro spicca tra le case bianche di Arcos de la Frontera ©Migel/Shutterstock
L'Iglesia de San Pedro spicca tra le case bianche di Arcos de la Frontera ©Migel/Shutterstock
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Arcos de la Frontera

Se doveste scegliere una sola destinazione per rendere realtà i vostri sogni ambientati nei paesi bianchi, sarebbe quasi sicuramente Arcos de la Frontera. Con case sparse lungo una ripida scogliera a 75 km a nord di Vejer, la tanto apprezzata Arcos racconta la storia tormentata che la vide passare da taifa (piccolo regno) berbero indipendente nell’XI secolo a roccaforte cristiana.

Passeggiate nella rete di strette e suggestive strade della città vecchia e fate una sosta a Plaza del Cabildo. Qui ci sono i più lussuosi parador (hotel di lusso di proprietà dello stato) di Arcos, il castello moresco dell’XI secolo (adesso chiuso ai visitatori) e gli altissimi mirador (punti panoramici) che si affacciano sul Río Guadalete. Fate un salto nelle splendide chiese gotico-barocche come la Basílica Menor de Santa María de la Asunción, e poi ritiratevi nell’allegro mondo dei tapas bar tipici andalusi di Arcos. Taberna Jóvenes Flamencos combina specialità tradizionali con un tocco contemporaneo in un locale con arredamento brillante a tema flamenco-corrida.

Dove alloggiare

La Casa Grande: una villa dallo sviluppo irregolare del XVIII secolo lungo la scogliera con sette stanze in stile rustico moderno con una meravigliosa terrazza sul tetto.

Casa Campana: due stanze stupende e un appartamento per cinque persone in una pensione di proprietà britannica di 600 anni. 

Le montagne verdi e le case bianche di Zahara de la Sierra ©Pawel Kazmierczak/Shutterstock
Le montagne verdi e le case bianche di Zahara de la Sierra ©Pawel Kazmierczak/Shutterstock

Grazalema

Attaccata ai verdi pendii frastagliati del Parque Natural Sierra de Grazalema, a 50 km ad est di Arcos, la piccola Grazalema aggiunge un tocco montano al suo fascino di paese bianco. I sentieri escursionistici si sviluppano in ogni direzione, rendendola uno dei punti di partenza migliori nel parco. Salite per 500 metri verso la cappella settecentesca in rovina di El Calvario, fate a piedi i 12 km, sei ore (solo andata) del sentiero El Pinsapar oltre i rari pinsapos verde scuro (abeti spagnoli); o conquistate la vetta più alta della provincia, El Torreón (11648m; 3km o 2 ore e mezza a tratta). I mesi migliori per percorrere i sentieri sono maggio, giugno, settembre e ottobre. Gli amanti dell’avventura dovrebbero contattare Horizon per giri in kayak, canoa, escursioni nelle grotte, arrampicata, escursioni guidate, vie ferrate e parapendio.

Il paese di Grazalema in sé è conosciuto per il miele e i formaggi di montagna e le fontane visigote, oltre alle coperte di lana, che potrete ammirare meglio al Museo de Artesanía Textil. Il Restaurante El Torreón serve ottima cucina tipica delle zone di montagna, che include formaggi locali, chorizo e tgarninas (cardi), mentre La Maroma rivisita le tapas di Grazalema in chiave moderna.

Dove alloggiare

Casa de las Piedras: alloggi accoglienti e con un ottimo rapporto qualità-prezzo che offrono informazioni dettagliate per i trekking.

La Mejorana: una colorata casa di paese arredata con stile con nove stanze e una piscina.

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Zahara de la Sierra

A circa 17 km a nord di Grazalema, oltre il passo montano da brividi a 1357m di Puerto de las Palomas, Zahara si sviluppa intorno ad un alto sperone di roccia che si affaccia su una distesa turchese scintillante. Questo è uno dei paesi bianchi più riusciti di Cadice, colmo si strade con buganvillea fucsia all’ombra della chiesa barocca del XVIII secolo, l’Iglesia de Santa María. In alto si staglia il castello fatiscente del XII secolo di Zahara, la cui riconquista da parte dei Mori di Granada nel 1491 spinse i Cristiani a riprendersi tutto ciò che rimaneva della Spagna moresca.

Una delle passeggiate più stimolanti di tutta la Sierra de Grazalema, verso la ripida Garganta Verde, comincia a 3,5 km a sud di Zahara. Scenderete lungo una gola verde di 100 metri (2.5 km, un’ora) accompagnati solo da enormi grifoni che vi voleranno accanto così veloci da non riuscire a percepirne la sagoma. Una volta ritornati a Zahara, rifocillateci con la cucina andalusa creativa e il vino di Al Lago.

Dove alloggiare

Oltre ad un eccellente ristorante, le sei camere di Al Lago aggiungono a Zahara quel brio dato da un boutique hotel.

Sullo sfondo si vede la neoclassica Iglesia Parroquial Nuestra Señora de la Encarnación di Olvera © Isabella Noble / Lonely Planet
Sullo sfondo si vede la neoclassica Iglesia Parroquial Nuestra Señora de la Encarnación di Olvera © Isabella Noble / Lonely Planet
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Olvera

Olvera sporge in modo drammatico sulle file ordinate di olivi del lato nord del Parque Natural Sierra de Grazalema, a 27km a nord-est di Zahara. Un po’ meno eterea degli altri pueblos blancos, un tempo era un nascondiglio dei banditi.  Immergetevi nel passato di Olvera nel Castillo Árabe, castello altissimo del XII secolo, nella Iglesia Parroquial Nuestra Señora de la Encarnación, chiesa neo-classica costruita nel 1840, il seicentesco Santuario de los Remedios e l’interessante museo della frontiera La Cilla.

La maggior parte delle persone, però, viene a Olvera per la famosa Vía Verde de la Sierra di 35 km, una delle preferite tra le 23 ferrovie andaluse in disuso trasformate in piste ciclabili o sentieri. La strada si sviluppa ad est lungo viadotti e gallerie per Puerto Serrano. Potete noleggiare le biciclette (12 euro al giorno) all’ Hotel Estación Vía Verde de la Sierra proprio fuori Olvera.

Bar e ristoranti scavati nelle pareti di roccia a Setenil de las Bodegas © ©mmeee/Getty Images
Bar e ristoranti scavati nelle pareti di roccia a Setenil de las Bodegas © ©mmeee/Getty Images

Setenil de las Bodegas

Proprio quando penserete di aver scoperto tutti i pueblos blancos, arriverà la tranquilla (seppur sempre più popolare) Setenil de las Bodegas, a 14 km a sud-est di Olvera. Nessun rifugio in cima alla scogliera qui: le persone si addentravano nella profondità delle grotte per proteggersi. L’idea funzionava così bene che ci vollero 15 giorni di assedio ai Cristiani per riconquistare Setenil dai Mori nel 1484. Il castello di Setenil del XII secolo è ancora in piedi, così come molte delle originarie case nelle pareti di roccia. Alcune sono state trasformate in bar e ristoranti vivaci, soprattutto lungo Plaz de Andalucía, Calles Cuevas el Sol e Cuevas de la Sombra. 

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