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Slovenia

48 ore lungo la Green Gourmet Route: l’itinerario perfetto

Colpevoli, Vostro Onore, abbiamo mentito. 48 ore non bastano per percorrere la Slovenia Green Gourmet Route. Il percorso ciclistico, infatti, è pensato per 11 giorni di viaggio. Ma, se immaginiamo due tranche da 48 ore - e se ci diamo da fare sui pedali - possiamo ricavare due itinerari da un weekend ciascuno. Ci affidiamo quindi alla clemenza della corte.

Brda collio sloveno
In bicicletta lungo la Slovenia Green Gourmet Route © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
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Ma di cosa stiamo parlando, innanzitutto? La Slovenia Green Gourmet Route è un percorso ciclabile (con alcuni tratti possibili in treno con trasporto bici) che collega tutte le eccellenze e le specificità enogastronomiche del paese che nel 2021 è stato indicato come Regione europea della gastronomia. Nel farlo il percorso passa per città, borghi e scenari naturali di grande bellezza, utilizzando strade secondarie con vari livelli di impegno per il cicloturista, il quale potrà fermarsi in tutte le strutture certificate Slovenia Green, che si impegnano cioè per lo sviluppo di un turismo sostenibile.

Il primo passo è raggiungere Lubiana, la dolce e preziosa capitale della Slovenia e da lì decidere quale direzione prendere.

Lubiana, vista dall’alto © hbpro
Lubiana, vista dall’alto © hbpro

48 ore verso oriente. Città e spazi della Pannonia slovena.

 Oltre a Lubiana e alle note località della costa, la Slovenia conta altre due grandi città degne di nota: Ptuj e Maribor. Dirigetevi con il treno verso quest’ultima e dedicate la vostra prima serata di viaggio ad esplorare questa cittadina, la seconda del paese, e le sue atmosfere mitteleuropee. Nella grande piazza o lungo il fiume Drava, l’impressione è subito quella di trovarsi in un paese decisamente bike-friendly e non solo. Passeggiare fra le architetture del Settecento e dell’Ottocento, perdersi nel centro storico (Lent) e nel grazioso Museo regionale, oziare nel bel parco vi farà scoprire una dimensione urbana insolita. La presenza dell’Università, poi, rende questa cittadina un luogo vivace e in fermento, merito forse anche del vino, che in questa regione viene prodotto da molto tempo. Presso il fiume Drava si trova l’Antica vite (Stara Trta) un monumento naturale inserito nell’elenco dei Guinnes World Record per aver 400 anni ed essere sopravvissuta all’epidemia di peronospera che falcidiò le viti d’Europa nel XIX secolo. A Maribor farete inoltre la vostra prima esperienza gastronomica, andando a trovare l’eccentrico patron di MAK, ristorante Michelin della città.

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La tappa successiva è a circa un’ora di bici ed è Ptuj, centro raccolto ai piedi del suo imponente castello che domina il fiume Drava e probabilmente la più antica città della Slovenia. Qui venne eletto un imperatore romano e qui si produce, in una antica cantina visitabile, un apprezzato Sauvignon. Talmente celebre che la città è sede di un festival dedicato a questo specifico vino. Che vi fermiate o meno a dormire qui, fate un salto da Muzikafe, un locale unico, dove si può anche dormire, gestito da due globetrotter che l’hanno arredato con gusto ed estro.

La pedalata continua attraversando dolci tratti collinari fino a Rogaška Slatina, antica e rinomata località termale, dalla leggera aria Belle époque. Qui si trova il padiglione delle acque, dove è possibile assaggiare tutte le varietà di acque minerali che sgorgano nei dintorni e che recano molti benefici all’organismo. Quindi continuate per qualche altro chilometro verso sud, fino al grande monastero-fortezza di Olimje, splendidamente decorato, che comprende un orto botanico curato da centinaia di anni dai Frati minoriti e un’antichissima farmacia. In un paesaggio che è un continuo alternarsi di colline verdeggianti e campanili a cipolla, numerose strutture Slovenia Green vi possono accogliere a cena e per la notte, deliziando occhi e palato.

48 ore verso occidente. Fra Slovenia e Italia: vini e chef ‘pezzi da novanta’

 Pedalando da Lubiana, dirigetevi verso sud-ovest per raggiungere la Valle della Vipava. Il percorso non è breve e prevede anche qualche dislivello: ci metterete dalle 3 alle 4 ore, con qualche sosta anche di più. Ma sarete ripagati all’arrivo in questa regione in cui uomo e natura sembrano collaborare al meglio, non solo sul piano paesaggistico. Il bicchiere vi regalerà un esempio di quanto possa essere virtuoso questo rapporto e lo farà probabilmente sotto forma di Pinot nero. In men che non si dica potreste trovarvi in un casolare nel verde, seduti su pesanti sedie impagliate a giocare a carte mentre spizzicate formaggi e vi inebriate di vino. Come? ancora una volta basta seguire l’indicazione Slovenia Green.

Le vostre fatiche verranno ripagate con un ricevimento a palazzo. Il Castello di Zemono, unico nel suo genere, tardo rinascimentale e in posizione eccezionale, è la sede della Gostilna (locanda) pri Lojzetu, raffinato ristorante una stella Michelin frutto della mente di Tomaž Kavčič, che vi farà fare un vero e proprio viaggio nella gastronomia rivisitando piatti della tradizione, ma con una grande attenzione a tutto ciò che fa da contorno ai piatti: atmosfera, presentazione, ‘effetti speciali’. Sarete voi i principi del castello, per una sera.

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castello di Ptuj
Il castello di Ptuj © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia

Il mattino dopo si dirige la bici verso nord, verso Nova Gorica. Saltando tutto il percorso del giorno precedente, da Lubiana potete anche caricare le due ruote su un treno e arrivate direttamente fino a qui. La città, se la consideriamo assieme a Gorizia, la sua controparte italiana dalla storia più antica, è molto piacevole. Ma un dato la rende imperdibile nel nostro giro ‘green gourmet’: la presenza di Dam, ristorante una stella Michelin di Uroš Fakuč dall’atmosfera ricercata che propone una cucina di alto livello con i prodotti della Valle dell’Isonzo. L’Isonzo (Soča, in sloveno) è un fiume legato alla triste memoria della Prima guerra mondiale, e lo percorrerete verso nord, controcorrente, attraversando dapprima il Brda, il ‘Collio sloveno’.

Le colline del Brda © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
Le colline del Brda © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
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In questa terra dalla dolcezza struggente piccoli borghi, a volte solo 4 case, stanno come isole in un mare mosso di colline vitate, fra le quali pedalare a ritmo lento, fermandosi in agriturismi curatissimi, cantine di prima qualità, ma anche residenze d’artista. La destinazione è Kobarid, Caporetto. Qui il contrasto fra l’amenità della natura, lo spettacolo dei monti e la pesante testimonianza di quando questo era un territorio conteso si sublima nel Museo di Caporetto dove fare una doverosa sosta di riflessione. Compiuta la riflessione, se se ne ha la possibilità, l’esperienza nel ristorante due stelle Hiša Franko non bisognerebbe farsela sfuggire. In alternativa c’è anche una specie di fratello minore, nel centro del paese: Hiša Polonka, una gostilna di altissima qualità, dove mangiare sostanziosi piatti di confine: un po’ italiani un po’ sloveni. Ma tutta la zona è puntellata di agriturismi che sembrano fare a gara in genuinità, ricercatezza, sia che si tratti di piatti elaborati o di semplici e assai più accessibili taglieri di formaggi e salumi, sui quali la Slovenia non prende lezioni da nessuno. Se invece non è orario per mangiare, lasciate riposare un po’ le biciclette, ma non voi stessi, e cimentatevi in un’escursione in kayak nelle acque incredibilmente turchesi dell’Isonzo, un fiume selvaggio che regala scorci emozionanti.

L’Italia è dietro l’angolo, vi basteranno poche pedalate per rientrare, raggiungere Trieste con il suo aeroporto e la stazione dei treni, pronti per passare mentalmente in rassegna tutte le eccellenze che hanno stimolato i vostri sensi. Tutti e cinque.

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