La pizza al taglio romana conquista gli USA
Paese che vai, pizza che trovi. Noi Italiani potremo anche crogiolarci nella convinzione che la paternità del cibo più amato del mondo sia tutta nostra – e dei pizzaioli napoletani, in particolare, la cui arte è stata inserita nel Patrimonio Culturale Immateriale dell'Unesco nel dicembre 2017 – ma la verità è che la pizza (senza fare troppe distinzioni tra stili e origini) è quasi un “universale culturale” e viene considerata parte integrante di molte tradizioni gastronomiche diverse dalla nostra.
Gli Stati Uniti ne sono un chiaro esempio: provate a spiegare, ad esempio, a un Newyorkese che la sua amata NY slice – com’è chiamata la pizza tonda, piuttosto sottile e larga, cotta nel forno elettrico e venduta in grossi spicchi o appunto slice – è solo una reminiscenza delle pizze portate nella Grande Mela dagli immigrati napoletani. Come pure la deep dish pizza – dal bordo alto e il condimento abbondante e filante, cotta in profonde teglie tonde da cui prende il nome –, la punta di diamante della Chicago Style: orgoglio gastronomico della metropoli dell’Illinois, ha pure una variante (la stuffed pizza, farcita e richiusa a cupola) di diretta derivazione dalla scarcedda potentina.
Eppure, per fortuna, anche oltreoceano il primato italiano è ormai riconosciuto sempre più spesso. Se sono in tanti ad apprezzare una Margherita cotta al forno a legna, magari da mangiare piegata “a libretto” come si usa fare a Napoli, la curiosità e l’interesse verso l’irresistibile mix tra acqua, farina e lievito (in tutte le sue varianti) stanno aiutando a sdoganare negli USA anche altre tipologie di pizza “made in Italy”. Ora è il turno della pizza al taglio, emblema del cibo da strada della Capitale.
Gabriele Bonci, Bonci Usa raddoppia a Chicago
Il “Michelangelo della pizza” – com’è stato soprannominato dalla stampa estera –, principale artefice della rinascita della pizza al taglio romana con il suo Pizzarium, è stato tra i primi a sbarcare negli Stati Uniti, e in particolare a Chicago. Ma non fa concorrenza alla deep dish la sua strepitosa pizza in teglia, elevata da questo ex body builder e chef stregato dalle lievitazioni a cibo (anche) raffinato e gourmet, curato in ogni particolare a partire dagli ingredienti di prima scelta e di provenienza selezionata.
Le sue cifre sono infatti un impasto leggerissimo e fragrante e condimenti dall’impronta marcatamente italiana, a cominciare da un grande classico del Pizzarium, la pizza con le patate. Ma l’offerta proposta dal team di Bonci è ampia – e in costante work in progress – e ci sono anche gli ottimi fritti, tra cui i buonissimi supplì. Dopo l’apertura del primo locale nell’animata zona di West Loop (161 North Sangamon Street, Chicago, IL 60607) ad agosto 2017, nell’aprile successivo l’insegna Bonci Usa – in società con una compagnia americana – ha raddoppiato con un secondo indirizzo a Wicker Park (1566 N Damen Ave, Chicago, IL 60622), area ad alto tasso hipster dove si trovano alcune tra le migliori pizzerie della città come la celebre Lou Malnati’s. E non ha intenzione di fermarsi qui: nei prossimi mesi sono in programma nuove aperture a New Orleans e Miami.
Stefano Callegari, La Rossa a New York
Ha aperto il 7 dicembre 2018 al civico 267 di Lafayette Street – nel cuore della Lower Manhattan – La Rossa, il nuovo locale dedicato alla pizza tonda e in teglia con la firma di Stefano Callegari. Il pizzaiolo romano, ex assistente di volo sempre pronto a sfornare nuove ricette e nuove idee che girano intorno agli impasti, era già sbarcato a Downtown con il Trapizzino, la geniale “tasca” di pizza da farcire con i sughi della verace tradizione romana e non solo. Con La Rossa – aperta insieme a una cordata di soci italiani e un’imprenditrice che aveva già dei locali a New York – porta invece la pizza, i supplì e anche qualche proposta di cucina, come l’originale hummus romano che rivede la salsa mediorientale in chiave romana con soffritto, rosmarino e pomodoro, da accompagnare con la focaccia bianca. “Volevamo portare quel che succede nelle mie pizzerie romane negli USA. L’idea è di farne un brand – racconta Stefano – creando locali con un’identità comune data dal prodotto e dallo stile, ma ognuno con un suo carattere. Qui a Downtown il core business è la mia pizza tonda, né romana né napoletana, con i bordi un po’ sbruciacchiati”. Accanto alle 14 pizze del menu – 7 classiche e 7 signature, tra cui la famosa Cacio e Pepe – ci sarà anche quella in teglia, proposta al bancone del bar ma venduta a pezzo e non a peso come da noi. Cinque le proposte fisse al banco – tra cui La Rossa, con pomodoro cipolla rossa e peperoni – più la pizza bianca da farcire con i salumi e una special del giorno, sempre diversa. “In questo momento c’è molta attenzione verso la pizza in teglia, che qui è un po’ una novità ed è molto identitaria, legata a Roma più che all’Italia in generale. Prima era guardata con diffidenza, considerata junk food al pari di kebab o altro. Oggi, anche grazie al lavoro di Gabriele Bonci, le cose sono cambiate e c’è molta curiosità”.
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Angelo Iezzi, PQR-Pizza Quadrata Romana, New York
Considerato da molti – Bonci incluso – come il vero maestro della pizza in teglia alla romana (con tanto di corsi organizzati con la Scuola Nazionale Pizza dell’API-Associazione Pizzerie Italiane, da lui fondata) e il precursore della sua “rinascita”, Angelo Iezzi porta avanti dal lontano 1987 un grande lavoro sugli impasti, proposti al bancone romano di Da Angelo e Simonetta. Dal marzo 2018 le sue pizze in teglia dalla base leggera e fragrante sono arrivate anche a New York, sul banco di PQR-Pizza Quadrata Romana sulla Second Avenue, nell’Upper East Side. L’ampio locale su due piani, con laboratorio, bancone e una sala con qualche tavolo per mangiare la pizza con calma, è stato aperto in società con i fratelli salernitani Fabio e Ciro Casella, già noti per le pizze e i panuozzi d’impronta campana proposti da San Matteo Pizza&Espresso Bar. Da PQR l’applicazione del “metodo Iezzi”, con la diretta supervisione del pizzaiolo romano, è affidata a una squadra che sforna ogni giorno almeno 15 proposte, a rotazione, tutte decisamente Italian (anzi, Roman) Style: dall’Amatriciana a quella con le patate affettate sottili, fino alla Cacio e pepe arricchita da tartufo nero e salsiccia.
Girare il mondo per conoscerne i sapori: questa la “missione” di Luciana Squadrilli, giornalista gastronomica che collabora con guide e testate italiane e internazionali. Sa resistere a tutto tranne che alla pizza, al buon vino e all’acquisto compulsivo di biglietti (aerei o per concerti, poco importa).