Aromi vulcanici: cosa mangiare a Tenerife

Redazione Lonely Planet
7 minuti di lettura

Definita dalla sua peculiare geologia e più vicina all’Africa che alla Spagna, Tenerife cavalca un’ondata di creatività culinaria reinterpretando le proprie radici. Seguiteci sull'isola delle Canarie per scoprire i posti migliori dove mangiare, sempre senza perdere di vista l'unicità di questa terra e della sua potenza che unisce tutti gli elementi con l'energia geologica che la caratterizza.

Le colline di Anaga, a Tenerife ©Martin M303/Shutterestock
Le colline di Anaga, a Tenerife ©Martin M303/Shutterestock
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Tenerife non è soltanto una meta estiva per gli amanti della spiaggia, dove bere birra economica e gustare english breakfast a ogni ora del giorno. E forse non sarà il primo nome che viene in mente pensando a mete gourmet, ma oggi quest’isola ha molto da offrire in termini di buona cucina. Negli ultimi anni, la scena gastronomica di quest’isola all’ombra del Monte Teide, un vulcano di 3715 m, è cambiata. E adesso è pronta a fare faville con nuove stelle Michelin ogni anno.

Gli chef reinterpretano materie prime locali con creatività e passione, e menu che si accordano alle stagioni dell’isola e ai sapori del suo mare e della sua terra.

Tra i prodotti tipici di Tenerife troviamo pesce fresco e vini da suolo vulcanico; ma il clima microtropicale di Tenerife favorisce anche la coltivazione di frutta che di rado cresce nel resto d’Europa (banane, mango, papaya, guava, persino caffè). E per quel che riguarda le spezie? Ne troverete in abbondanza nel mojo, una salsa piccante con peperoni, aglio, cumino, coriandolo (nella versione verde) o peperoncini (in quella rossa). Immancabile e irresistibile sulle papas arrugadas (patate rugose) tipiche di Tenerife apprezzatissime dagli abitanti del posto.

Gli chef di nuova generazione, tra i migliori del paese, reinterpretano i sapori delle Canarie in menu degustazione elaborati, anche se talvolta il pasto migliore è quello consumato nei guachinche, ristorantini che restano aperti soltanto tre mesi l’anno, dove la semplice comida casera (cucina casalinga) si accompagna a generose quantità di vino della casa. Partendo dall’aspro Nord, questo percorso vi conduce per tutta l’isola, dalle vette del vulcano alle spiagge lambite dal mare, proponendovi un assaggio di tutto ciò che rende la cucina di Tenerife così unica.

Il  Monte Teide, un vulcano di 3715 m che caratterizza l’isola  ©Martin M303/Shutterestock
Il Monte Teide, un vulcano di 3715 m che caratterizza l’isola ©Martin M303/Shutterestock

Dove mangiare bene a Tenerife

La Bola de Jorge Bosch

“Il mio piatto preferito del menu è il rancho di mia madre: una zuppa di spaghetti spessi, carne e ceci. Ogni cucchiaiata mi riporta indietro all’infanzia” dice lo chef e proprietario di questo ristorante Jorge Bosch Barrera, che ha elevato il semplice guachinche portando a nuove vette gourmet questo locale vecchio stile nella zona nord-orientale dell’isola. Dimostrando un profondo amore per il territorio, e giocando con ingredienti provenienti dalla fattoria di famiglia, lo chef sa proporre un menu che è un tripudio di sapori freschi, puliti e moderni: churros di pesce con maionese al mango, tartare di tonno fresco con avocado delle Canarie e formaggio affumicato di capra accompagnato a mojo e crumble di gofio (cereali tostati). Le porzioni sono senz’altro generose, l’accoglienza è calorosa e potrete scegliere se mangiare nella rustica sala interna oppure in giardino.

Bodegas Monje

“Il terroir di Tenerife è unico per via del suo suolo vulcanico. In un raggio di 600 m dall’azienda riesco a coltivare 16 differenti varietà di vino” afferma il direttore, vignaiolo ed enologo Felipe Monje nella sua bodega di famiglia, 15 km a sudovest di Tegueste. La veduta dalla terrazza è incredibile: vigneti che si stagliano contro pendii ammantati di lava, la vetta del Teide nascosta dalle nubi che sbuca all’orizzonte, e l’Atlantico, calmo e azzurro come seta.

La famiglia Monje vendemmia, pota, fermenta, imbottiglia qui dal 1750. In questa azienda potrete esplorare il processo di vinificazione dall’inizio alla fine, grazie a tour guidati delle vigne e delle cantine. Fermatevi per un’intera giornata, magari partecipando nel ristorante dell’azienda a un laboratorio per imparare a preparare il mojo; quindi pranzate qui o fate un picnic tra le viti. I vini rossi di Bodegas Monje, prodotti con Listán negro, sono un assoluto trionfo di sentori di tartufo e mora. Non vi resta infine che raffinare ulteriormente la degustazione con i vini crianza, invecchiati in una cantina sommersa nell’Atlantico.

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Un villaggio tra le colline ©Anna Lurye /Shutterestock
Un villaggio tra le colline ©Anna Lurye /Shutterestock

Casa egon

Fondata nel 1916, questa pasteleria (pasticceria) a La Orotava è la più antica delle Canarie ed è riuscita a conservare un ambiente in cui il tempo sembra essersi meravigliosamente fermato. In effetti, le pareti color crema, vecchie bilance, il pavimento con le piastrelle originali, le decorazioni in legno intagliato e buona parte dell’arredo contribuiscono a conferire un’atmosfera senz’altro retró. Tra i numerosi dolci che la pasticceria prepara, potrete assaggiare gli intramontabili anis roscos (all’anice) e cabello de angel, con ripieno alle mele, che sono sempre molto apprezzati dalla gente del posto. Sul retro c’è un semplice ristorante che propone cucina di tipo tradizionale.

Bodegas Ferrera

“Io con i miei vigneti ci parlo; e anche se loro non mi rispondono, so che mi capiscono” dice la viticoltrice Carmen Gloria Ferrera. Nella Valle di Güímar sorge l’azienda fondata da Tomás Ferrera negli anni ‘40: Tomás ha edificato le mura di persona, ha arato la terra con l’ausilio di un mulo, ha curato con amorevole attenzione ogni vite della tenuta. La bodega si sta facendo strada nel XXI secolo, con vini biologici che hanno gli aromi intensi di Tenerife. Provate il Listán blanco, giallo paglierino e secco, con sentori di albicocca e banana, e il Syrah, rosso, dal sentore di frutti rossi maturi con un tocco di vaniglia. Per un’esperienza completa, iscrivetevi a una passeggiata serale sulla lava, seguita da una cena con abbinamenti di vini e un’uscita a guardare le stelle. bodegasferrera.es

NUB

Dirigetevi verso la vivace Costa Adeje, dove, all’hotel Bahía del Duque, troverete lo stellato NUB, nato dalla idea della coppia cilenoitaliana formata da Fernanda Fuentes-Cárdenas e Andrea Bernardi, che hanno fatto di Tenerife la loro casa. Serviti in uno spazio rustico-chic con opere d’arte affacciato sulle palme e sul mare, il loro cibo riflette le radici di entrambi e l’abbondanza dell’isola. I piatti sono semplici solo in apparenza – frittelle di formaggio di capra e tartufo, gamberi rossi su panbrioche tostato, crème brûlée di mais con ceviche con cipolla vecchia ed erbe, per esempio – ma sono tutti eseguiti con attenzione assoluta e presentati con estro e cura.

Il clima microtropicale di Tenerife favorisce anche la coltivazione di frutta che di rado cresce nel resto d’Europa ©Dmitro Pravda /Shutterstock
Il clima microtropicale di Tenerife favorisce anche la coltivazione di frutta che di rado cresce nel resto d’Europa ©Dmitro Pravda /Shutterstock
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El Rincón de Juan Carlos

Poco più a nord si trova un altro ristorante stellato Michelin, elegante e contemporaneo, situato al quinto piano del resort Royal Hideaway Corales Beach. Al timone c’è lo chef Juan Carlos Padrón, originario delle Canarie, la cui passione per la cucina si è evoluta da un’infanzia trascorsa tra i fornelli con il padre. In un ristorante arredato in stile minimalista, sui toni del bianco, con vetrate a tutta parete che incorniciano il mare, Padrón sa creare sapori unici, complessi e sofisticati. Il menu degustazione unisce raffinatezza a ingredienti semplici in portate come millefoglie di mais con crema di burro e aglio nero, tortino di lattuga di mare con merluzzo, sorbetto di more con yogurt affumicato, barbabietola e panna al pepe del Sichuan. Concedetevi tre ore per questa esperienza gastronomica.

Quesería Montesdeoca

Pensate di conoscere il formaggio di capra? Preparatevi a una sorpresa: in questo caseificio vi aspettano molte varianti mai provate. Unitevi a un tour guidato della fattoria, che vi illustrerà sia il processo di produzione del formaggio sia le stalle, dove potrete vedere le oltre 1000 capre durante la mungitura. Ovviamente non perdete gli assaggi: ci sono latticini soffici e freschi come nuvole e formaggi semistagionati dal gusto pungente, ma anche varietà affumicate, con i fichi, spolverate di paprika o macerate nel vino. Tutti, ovviamente, sono squisiti e perfetti da regalare.

Finca Las Margaritas

Al giorno d’oggi è difficile reperire le banane coltivate alle Canarie, ma un tempo erano esportate un po’ ovunque: a queste deve il suo nome il Canary Wharf di Londra. Più piccole e dolci delle banane che conosciamo, le plátano de Canarias maturano per sei mesi anziché i soliti tre, il che dona loro un sapore più intenso. Imparerete tutto ciò che dovrete sapere in questa finca, visitabile con ingressi scaglionati alle 10, 11 o mezzogiorno. Sappiate che i tour si concludono con assaggi di vini, marmellate, dolci e liquori, tutti a base di banana.

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