Il mondo nel DNA: viaggi alla ricerca delle proprie origini
In un mondo in cui siamo sempre più connessi virtualmente, è facile sentirsi sradicati. Ma grazie agli sviluppi dei test genetici e al più diffuso accesso agli archivi storici, oggi è più facile mettersi in viaggio per ritrovare le proprie origini, stabilendo così legami più forti con popoli e culture.
Tutti i viaggiatori sono curiosi – è la curiosità a mantenere viva la voglia di esplorare. Il recente successo dei kit casalinghi per l’esame del DNA ha spinto molte persone a esplorare il proprio retaggio culturale e a organizzare viaggi lungo gli itinerari seguiti dai loro antenati.
Ripercorrere le tracce dei propri avi è un’avventura ricca di sorprese. Preparatevi a scoprire angoli del mondo di cui non conoscevate neppure l’esistenza, o a viaggiare in destinazioni familiari e vederle sotto una nuova luce. Durante questo viaggio molto personale potreste ritrovarvi su un traghetto diretto a una remota isola scozzese in cerca di un lontanissimo parente o davanti alla casa d’infanzia della vostra bisnonna nel centro di New York. In ogni caso, il legame personale modifica decisamente la prospettiva di una destinazione, e scoprire una parentela con nuove persone e culture vi regalerà un souvenir inestimabile: una nuova identità.
Naturalmente il viaggio può non essere sempre proficuo, ma la ricerca fa parte del divertimento – potrebbero attendervi esperienze esaltanti e incontri intriganti. Per trovare un’ispirazione di viaggio nel passato, abbiamo chiesto a sei membri della famiglia Lonely Planet di fare un test del DNA e di programmare un viaggio sulla base dei risultati. In qualunque posto finiranno, siamo sicuri che sarà un viaggio interessante.
Portogallo...Subito dopo aver saputo dai risultati del test del DNA di avere sangue portoghese, ho prenotato un biglietto per questa magnifica terra dove un tempo vivevano i miei antenati. Quando scopri che una parte di te ha origine in un paese che non hai mai visitato, ne sei automaticamente attratto. È come partecipare a una caccia al tesoro globale alla scoperta di se stessi.
-Kristen Sarah, canadese, Lonely Planet Trailblazer, blogger e YouTuber (41% italiano, 21,4% europeo generico, 17% britannico e irlandese, 9% francese e tedesco, 6% norvegese, 3% iberico, 1% balcanico, 0,4% finlandese, 1% asiatico occidentale e nordafricano, 0,1% asiatico orientale e nativo americano, 0,1% africano sub-sahariano).
Georgia...Da tempo sento dire di avere lontani parenti che vivono da qualche parte nel Caucaso. Più cose leggo sulla Georgia, più vedo fotografie di gente del posto che mostra un’aria familiare, con guance rubiconde e capelli mossi. Ci sono molti aspetti del paese che mi piacerebbe scoprire, dall’architettura futuristica nelle località balneari sovietiche sul Mar Nero alle tradizioni vinicole che risalgono all’epoca romana. Con questo test ho capito che il desiderio di viaggiare ci ha resi più variegati e complessi di quanto pensiamo.
-Peter Grunert, britannico, Group Editor delle riviste Lonely Planet (72% europeo settentrionale e occidentale,24% irlandese, scozzese e gallese, 2,2% iberico, 1,1% asiatico occidentale).
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Estonia...Dopo aver scoperto la mia genealogia dell’Europa orientale, vorrei puntare a est verso due città che da tempo desidero visitare – Tallinn e San Pietroburgo. Essendo di razza mista, ho sempre pensato al mio retaggio come a un connubio di due metà. Conoscere i risultati del mio test ha ampliato questa visuale – scoprire che nel mio DNA ci sono molte nazionalità è stata una vera illuminazione e mi ha ricordato che in effetti il mondo è in gran parte ‘misto’ e continuerà a esserlo finché la gente continuerà a viaggiare e a scoprire nuove culture.
-Christina Webb, britannica, Lonely Planet Assistant Editor (57,8% asiatico meridionale, 33,6% irlandese, scozzese e gallese, 4,4% inglese, 4,2% europeo orientale).
Spagna...La sorpresa più grande nei risultati del mio test è stato quel 17% di provenienza iberica. Nessuno dei genealogisti dilettanti della mia famiglia è riuscito a identificare un antenato spagnolo o portoghese, quindi mi aspetta un bel po’ di lavoro! Intendo visitare la regione e spero di scoprire qualcosa di più sulle mie origini. Mi interessa molto farmi un’idea del luogo da cui provenivano i miei antenati. Anche se oggi quasi tutti i loro discendenti si trovano negli Stati Uniti, le motivazioni geopolitiche, sociali e storiche dell’emigrazione, del commercio e dei matrimoni interculturali possono spiegare meglio le relazioni del nostro mondo globale.
-Valerie Stimac, americana, Lonely Planet Local (33% europeo orientale, 29% europeo occidentale, 17% iberico, 16% europeo meridionale, 4% britannico).
Giappone...I risultati del mio test hanno rivelato un 1% giapponese coreano. Per la mia famiglia è stato un shock: non sapevamo se l’antenato asiatico fosse da parte di mia madre (prevalentemente mediorientale) o da quella di mio padre (est europeo e russo). Ora capisco meglio ciò che fa di me quello che sono. Spero di trovare delle analogie tra me e la gente che incontro. Potrei camminare per la strada e incrociare lontani cugini – una sensazione mai provata prima.
-Siya Zarrabi, canadese, Lonely Planet Trailblazer, videografo e blogger di viaggio (46% asiatico occidentale, 49% europeo (ebreo ashkenazita), 2% iberico, 1% coreano-giapponese, 1% nordafricano, 0,5% asiatico meridionale, 0,5% nativo americano).
Inghilterra...Facendo indagini per capire da dove venga il mio DNA francese, ho scoperto che il tizio francese che sposò qualcuno della mia famiglia proveniva da Londra e prima ancora da Colchester, una cittadina nota come la prima città romana d’Inghilterra. Non ero mai stato in quella zona dell’Inghilterra orientale dove viveva questa famiglia. A quanto pare è proprio da Colchester che la mia famiglia emigrò a metà Ottocento per unirsi ai pionieri diretti a ovest negli Stati Uniti.
-Mike Nelson, americano, Lonely Planet Director of Ecommerce (32% europeo occidentale, 67% britannico, 1% scandinavo).