Si può visitare il Marocco dopo il terremoto?

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Come vi dirà chiunque abbia visitato il Marocco, è la gente del posto a rendere ogni viaggio un'esperienza indimenticabile. L'ospitalità e la gentilezza delle persone resteranno con voi per molto tempo dopo il ritorno a casa. Ma è il caso di prenotare un viaggio nell'affascinante Marocco dopo il devastante terremoto avvenuto a settembre 2023?

Nonostante i danni dovuti al terremoto,  il Marocco è aperto ai visitatori © Alexi Rosenfeld / Getty Images
Nonostante i danni dovuti al terremoto, il Marocco è aperto ai visitatori © Alexi Rosenfeld / Getty Images
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Un disastro sconvolgente

"Pur essendo ancora sotto shock dopo il terremoto", spiega l’esperto del Marocco Nawfal Serhir, "le persone che abbiamo incontrato quando abbiamo consegnato gli aiuti nei villaggi intorno a Taroudant erano più accoglienti che mai. Anche se molti non avevano più una casa o erano in lutto, ci hanno comunque accolto con un sorriso caloroso."

Il terremoto di magnitudo 6,8 ha colpito poco dopo le 23:00 di venerdì 8 settembre, devastando villaggi remoti nelle montagne dell’Alto Atlante, uccidendo più di 3000 persone e ferendone quasi il doppio. Le case tradizionali costruite in terra battuta sono crollate. Edifici di cemento come negozi e scuole si sono crepate e in parte sgretolate.

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Il governo si è affrettato a inviare i mezzi pesanti per liberare le strade in modo che i soccorsi potessero raggiungere gli abitanti dei villaggi. Nei punti dove le scavatrici non riuscivano a procedere, gli elicotteri hanno trasportato medici e vigili del fuoco, mentre i soldati sono entrati a piedi accompagnati da muli carichi di provviste. Le organizzazioni umanitarie straniere hanno inviato cibo e vestiti caldi ai terremotati e i marocchini di tutto il Paese hanno inviato pacchetti di assistenza. Il re Mohamed VI è stato uno delle migliaia di persone che hanno donato il sangue e ha annunciato che coloro le cui case sono state danneggiate o distrutte riceveranno un importante risarcimento.

Il terremoto è stato inspiegabilmente selettivo: ha distrutto un villaggio risparmiando quello nella valle accanto. Le persone colpite ora vivono nelle tende, le loro case sono troppo pericolose per essere usate. Le opere di ricostruzione sono già state avviate, anche se l’inverno è dietro l’angolo e la neve cadrà presto.

A circa 100 km a nord dall’epicentro del terremoto si trova la principale destinazione turistica del paese: Marrakech. Alcune persone hanno perso la vita in città, alcuni edifici sono stati danneggiati, parte delle mura è crollata e il minareto di una moschea è distrutto. Alcuni degli edifici storici di questo sito Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco sono chiusi per i controlli su eventuali rischi strutturali.

Quindi è il caso di visitare il Marocco? O la situazione è nera? Ci si dovrebbe sentire in colpa a trascorrere un viaggio di piacere in un paese con così tanti feriti e sfollati? Si anche solo pensare all’idea di venirci?

La risposta è: "Sì, si può visitare il Marocco".

In realtà, prima è meglio è, poiché il turismo è fondamentale per i soccorsi. Non c’è bisogno di sentirsi in colpa o di cancellare il viaggio. Il nostro sostegno di viaggiatori è vitale, possiamo dare un prezioso contributo all’economia sostenendo le attività locali.

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Cascate di Ouzoud, Marocco
Alcuni villaggi dell’Alto Atlante rimangono inaccessibili, ma tante altre mete in Marocco si possono visitare © L.T. Hopfauf / Shutterstock

Cosa aspettarsi da un viaggio in Marocco dopo il terremoto

Tutti gli aeroporti funzionano normalmente, così come gli altri mezzi di trasporto (treni e autobus).

Le strade principali, come la N9 attraverso l’Alto Atlante tra Ouarzazate e Marrakech, sono libere e non sono state danneggiate.

Alcuni dei monumenti storici di Marrakech come il Museo d’Arte Dar Si Saïd, il nuovo Museo del Patrimonio Immateriale, il Musée des Confluences a Dar El Bacha, le Tombe Saadiane, il Palazzo Bahia e il Palazzo Badia sono temporaneamente chiusi.

Tuttavia, ci sono molti altri monumenti e attrazioni da visitare, come l’incantevole Jardin Secret o i quasi 20 musei della medina. Fortunatamente, il magnifico Ben Youssef Medersa, recentemente restaurato, è ancora aperto, i souk sono chiassosi come sempre e il banchetto serale dello street-food a Djemaa El Fna continua a far divertire.

Alla Ville Nouvelle, dove non ci sono stati danni, vi aspettano il Jardin Majorelle, il Museo Yves Saint Laurent, boutique eleganti, gallerie d’arte e ottimi ristoranti.

Se volete fare trekking o pedalare con la mountain bike nell’Alto Atlante, sappiate che i sentieri sono aperti. Le guide locali metteranno la vostra sicurezza al primo posto e vi condurranno lungo i percorsi sicuri. Bisogna però evitare le aree intorno all’epicentro del terremoto: i villaggi di Moulay Brahim, Amizmiz, Ijoukak e Talaat N’Yaaqoub.

Chefchaouen, Marocco
Lontano dall’epicentro del terremoto, l’incantevole città blu di Chefchaouen vi aspetta © Andrea Ricordi, Italy/Getty Images
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Esplorate le mete in Marocco lontane dall’epicentro del terremoto

La terra ha tremato scuotendo un paese di 700 mila km quadrati in quel fatidico venerdì sera, ma, fortunatamente, ci sono stati pochi danni oltre all’Alto Atlante e a Marrakech. Non dimenticatevi che il Marocco vanta tante altre meraviglie oltre alla città rossa di Marrakech. Fez ha un’antica medina con un’architettura spettacolare e Chefchaouen è l’affascinante città blu famosa in tutto il mondo. Potete fare surf sulla costa (soprattutto in inverno), cavalcare un cammello nelle dune del Sahara e scoprire le delizie della cucina marocchina. Ci sono tanti percorsi di trekking, come le foreste di cedri e i dolci pendii del Medio Atlante e i Monti del Rif più a nord.

Ovunque vi troviate, in un riad in città o in un lodge rurale, il resiliente popolo marocchino ruberà il vostro cuore con un sorriso accogliente e un bicchiere di tè alla menta.

Chefchaouen, Marocco
Alcune parti del Marocco sono state danneggiate dal terremoto, ma il paese rimane aperto ai visitatori © Alper Uke/500px

Come aiutare il Marocco

Gli sfollati delle montagne hanno bisogno di vestiti caldi, scarpe e coperte per affrontare l’inverno che si avvicina rapidamente. Acquistate le provviste localmente e lasciatele al Café Clock di Marrakech, un punto di raccolta per donazioni di qualsiasi tipo. Se siete diretti in montagna, chiedete alla vostre guida se c’è qualcosa che potete portare alla gente dei villaggi.

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Pubblicato nel

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Marocco
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