La nuova vita di Tangeri

C’è un detto francese che dice Tanger, danger (Tangeri, pericolo), ma è storia vecchia. Si rifà a quella decadenza che nella seconda metà del secolo scorso ha reso la città del Marocco sempre più maledetta, un posto in cui artisti come Rolling Stones, Jimi Hendrix e soprattutto William S. Burroughs, hanno trovato rifugio ed ispirazione, oltre che pochissimi limiti. Libertà che è degenerata in una spirale decadente e che ha portato la città affacciata sulle Colonne d’Ercole ad avere una pessima fama, fino al momento della rinascita, iniziata con la costruzione del porto nel 1999 e tutt’ora in corso.

Kasba di Tangeri
La Kasba di Tangeri ©RedonePhotographer
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Forse è proprio per questo che, quando mi son trovata a passeggiare nel bianco accecante della kasba, ristrutturata e merlata da bouganville in fiore, mi sono sentita prendere da un senso di scoperta e di positività. Ho ammirato l’esuberanza delle ville e dei boulevard orlati di palme delle zone residenziali a nord ovest della città trovandomi a dire “sembra Beverly Hills", ma presto ho dovuto correggermi, del resto questo non è il sogno americano, ma il sogno in fase di realizzazione di un Marocco moderno e in continuo cambiamento, come ribadisce il tripudio di grattacieli affacciati sul lungomare.

Tra i vicoli della kasba imbiancata © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
Tra i vicoli della kasba imbiancata © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia

Fa sorridere l’ironia dello sviluppo turistico che si riappropria delle icone ribelli degli anni della beat generation e trasforma piccoli caffè sgangherati in cui è tollerato il consumo di marjuana, in templi da visitare. È come se ai turisti bisognasse presentare una città ancora intrisa di passato hippy, mentre Tangeri pulsa di una contemporaneità molto più luccicante, fatta di ristoranti sul lungo mare, catene di fast food, riad di lusso e una convivenza ormai rodata tra islam e secolarismo.

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Cosa vedere a Tangeri

Per godere appieno di Tangeri bisogna imparare a respirarla. Il centro storico coincide con la kasba, stretta dalle mura portoghesi va vista passeggiando tra le stradine rimesse a nuovo (inspiro) e salendo sui rooftop bar da cui tutto assume tonalità bianche e blu nella luce calda di Mediterraneo e fredda d’oceano (espiro). Le vie strette ancora popolari della medina di Tangeri vi faranno girare la testa (inspiro) e vi faranno venir voglia di scappare via dal primo arco disponibile, per passeggiare lungo il lato esterno delle mura e ammirare il mare (espiro).

Colazione con vista Europa all’Hafa café © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
Colazione con vista Europa all’Hafa café © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia

Fate colazione al Cafè Hafa, conosciuto perché frequentato dai Rolling Stones, ma in cui dovrete sgomitare con la gente del posto per assicurarvi un tavolino con vista Spagna. Qui l’Europa sembra lontana, come persa in un passato che slitta al largo nella foschia. Ma non perdetevi in meditazioni filosofiche senza prima aver fatto contatto visivo con il cameriere addetto al tè, che saltella abilmente tra una terrazza e l’altra per riempire i bicchieri dell’onnipresente bevanda.

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Cinema Rif Tangeri
Relax al Cinema Rif, nella piazza del Grand Socco © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia

Visitate il Museo della Kasba, che vi racconterà l’evoluzione dell’arte contemporanea marocchina mentre vi trovate nel bellissimo palazzo Dar el Makhzen, che fu sede del sultano. Cambiate quartiere e dirigetevi nel cuore del passato cosmopolita della città visitando la Galerie Delacroix, uno spazio espositivo dell’Institut Français che ospita mostre temporanee in un allestimento semplice ma coinvolgente.

Se volete mangiare ottimo pesce a prezzi bassi andate al porto e scegliete tra i numerosi ristoranti dove si servono sardine appena pescate e accompagnate con insalata e olive. Una visita al Cinema Rif è d’obbligo, non solo per passare nel cuore della città, il Gran Socco, dove le auto fanno a gara per guadagnare qualche metro nel traffico, i venditori del mercato urlano per richiamare l’attenzione e le famiglie passeggiano tra le aiuole in centro alla piazza. Unitevi agli hipster tangerini e internazionali che lavorano al computer fumando e bevendo grandi tazze di caffè. Spingetevi poi alla libreria Les Insolites, in un quartiere residenziale che si arrampica sulla collina dietro al teatro Cervantes: la vista sul mare e sulla Kasba è interrotta dal verde dei parchi e vi aspetta un tavolino dove fermarvi e passare in rassegna i migliori libri e le riviste del Marocco contemporaneo.

faro di cape Spartel tangeri
Il faro di cape Spartel, nei dintorni della città © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
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Dove il Mediterraneo incontra l’Atlantico

Sulle colline a ovest di Tangeri si trovano quartieri facoltosi, con ampie strade su cui sorgono ville di lusso e il Royal Gold Club di Tangeri. Esteso su un promontorio ammantato di pini, il Parco Perdicaris era di proprietà del miliardario greco- americano Ion Perdicaris, che fu rapito da un bandito del Rif. L’iconico faro di Cap Spartel si trova nel punto in cui il Mediterraneo incontra l’Atlantico e segna l’inizio della selvaggia costa atlantica marocchina, dove distese di sabbia dorata a perdita d’occhio sono interrotte solo dalle leggendarie Grotte di Ercole con le loro antiche formazioni rocciose. Più a sud si trova la città balneare di Asilah, dove un festival di street art lascia ogni anno vivaci murales sui muri imbiancati della medina. 

Si può bere alcol a Tangeri, in Marocco?

Il fermento della città a questo punto a me ha fatto venire voglia di un aperitivo al tramonto, cosa non semplicissima da fare data l’attitudine della nazione verso l’alcol. Sebbene sia legale, bere alcol non è parte della cultura marocchina, motivo per cui molti dei locali in cui è possibile farlo sono poco invitanti, soprattutto quando a entrare sono delle donne. Non è “vietato” entrare, ma non ci si sente benvenute nell’atmosfera fumosa e scura, fortemente maschile. Ci sono però delle eccezioni.

Il Number One è un locale informale che si raggiunge salendo al primo piano di un bel palazzo in Avenue Mohammed V. I muri sono tappezzati da citazioni, quiz di logica, giochi di parole e un sacco di foto che raccontano senza esitazioni il forte legame con il periodo beat della città. Qui troverete molti expat e turisti internazionali e potrete bere un bicchiere senza scegliere tra gli estremi della discoteca o del bar fumoso.

La vista dai tetti di Tangeri © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
La vista dai tetti di Tangeri © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
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Se siete disposti a spendere qualcosa in più, suonate al campanello dell’Hotel Nord-Pinus e salite sulla terrazza. Sarete coccolati da un servizio impeccabile, dal mare tutto intorno a voi e dai dettagli preziosi della restaurazione del palazzo storico.

Sempre all’interno della kasba, potreste trovare anche musica live a El Morocco Club, mentre se siete in cerca dell’esperienza più hardcore provate Hole in the Wall, letteralmente un buco, il bar più piccolo di Tangeri, con due porte nere basculanti in stile saloon vecchio West.

Il tramonto tra mare e vicoli © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
Il tramonto tra mare e vicoli © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia

Come muoversi a Tangeri

Il modo più semplice per muoversi nella medina è a piedi, anche se le strade possono essere piuttosto ripide e/o acciottolate. Cercate i petit taxi azzurri, economici e numerosi, se volete spingervi in altre zone della città. In treno si possono raggiungere Asilah, Rabat, Casablanca e Marrakech, mentre il porto Tanger Ville è servito da traghetti veloci (circa un’ora) da e per Tarifa, in Spagna. Il porto merci Tanger Med, circa 40 km a est, è anche un terminal passeggeri, con collegamenti da e per Spagna (Algeciras e Barcellona), Italia (Genova) e Francia (Marsiglia e Sète). 

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