Ridimensionare i sogni: come cambiano le prospettive quando i viaggi tornano a essere un lusso

Potremo ancora viaggiare o le frontiere torneranno a essere muri invalicabili anche per noi che le scavalcavamo con un passaporto forte? Potremo ancora partire o viaggiare sarà un lusso per pochi? E, ancora, potremmo decidere con chi metterci in viaggio, chi incontreremo e in che modalità? Non ci sono risposte, perché tutto è nuovo e incerto, ma c’è una filosofia in cui crediamo e che ci impedisce di smettere di sognare il mondo là fuori. Forse ridisegneremo qualche dettaglio dei nostri desideri più arditi, ma sempre all’insegna dell’avventura.

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Svegliarsi in una tenda, con l'alba intorno, è una delle esperienze più belle per un viaggiatore ©sirtravelalot/Shutterstock
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Confini

Negli ultimi anni si è discusso molto di chiudere le frontiere, ma non era mai stato necessario spiegare che la chiusura sarebbe stata soltanto per un certo tipo di flussi, quelli migratori. Muri per chiudere gli arrivi di chi sfuggiva a povertà e guerra. Certo poi la situazione si è intensificata con la scelta del Regno Unito di uscire dall’Europa, ma ancora i nostri spostamenti restavano una nostra scelta. Ora, invece, quando si parla di chiusura di confini significa che non possiamo andare al Sonar a Barcellona, a trovare i nostri amici a Parigi, al raduno degli ex studenti ad Amburgo. I confini sono tornati a essere reali, concreti, a rovinarci i piani.

Come dicevamo, difficile dire per certo quando sarà possibile andare e dove, anche se assistiamo ai primi segni di cambiamento, come l’apertura prevista delle Isole Canarie a ottobre. Ma non saremmo dei veri viaggiatori se non fossimo in grado di trovare alternative valide e a portata di mano. L’Italia è lunga e diversa al suo interno: forse non potremo andare a Parigi, ma potremo passeggiare tra i viali haussmaniani di Torino; non potremo ammirare i colori del Hamburger Hafen al tramonto, ma il fascino di Genova, tutta ricamata proprio attorno al porto, non è da meno. 

Sarebbe inoltre l’occasione giusta per smettere di guardare al nostro paese come a una cartolina, e non andare in Sicilia o in Sardegna solo per il mare, ma per scoprirne la storia e la natura dell’entroterra; per andare in cerca dei musei etnografici e diffusi che raccontano culture diverse e sconosciute che fanno parte della nostra storia nazionale; per restringere il campo, ma aumentare lo zoom e riscoprire la profondità delle cose.

rifugio Valle d'Aosta
Un trekking in montagna è a basso costo ma a alto impatto scenografico ©Luke Mulder/Shutterstock

Questione di soldi

“Facile parlare di viaggi, ma i problemi sono altri”. Vero. “Arrivare a fine mese” è un problema ben più concreto e sempre più diffuso eppure chi ama viaggiare sa che sarà disposto a scendere a tanti compromessi, ma che il budget di un viaggio dovrà semplicemente saltare fuori. 

Un maniaco del viaggio potrebbe, ad esempio: rinunciare allo shopping superfluo, alle cene fuori, agli hotel (il campeggio ha tantissimi vantaggi) e anche alle abitudini quotidiane e all’indipendenza (cercare un coinquilino o partecipare a un mercatino e mettere in vendita le cose che non servono più). Ma a quella sensazione di libertà che dà svegliarsi davanti a un’orizzonte da decifrare, in una città da solcare fino a “possederne” la planimetria nel DNA, a quello non si può rinunciare rinunciare.

E se non sarà possibile permettersi le nuove tariffe aeree (è probabile che i prezzi saliranno per andare in contro alla necessità di mantenere precisi protocolli di sicurezza), nessun problema. Il viaggio in Mongolia slitterà ancora di un po’, ma dopo aver scandagliando mappe, siti, guide e libri vedrete la mente traboccare di spunti per cammini ricchi di storia, isolati ed economici, oltre che di una straordinari bellezza naturale e, in attesa dell’apertura dei confini, potete fissare le tappe di un nuovo viaggio low budget verso est. E se avete bisogno di un po’ di completo relax? Le zone rurali sono tantissime spesso offrono soluzioni economiche in mezzo alla natura.

Un altro esercizio molto utile è prendere un quaderno e scrivere tutti i nomi delle persone che conosciamo in altre città, in altre regioni, magari anche in altri stati facili da raggiungere. Intanto chiediamoci da quanto tempo non li sentiamo e perché: probabilmente non ne avevamo il tempo, o così credevamo nella frenetica vita del “prima”. Ora è il momento giusto per riconnettere su tanti livelli, recuperare le conoscenze, riscoprire amicizie. E perché no, immaginare di incontrarsi nella prossima fase, unendo la bellezza di ritrovarsi dopo tanto tempo al beneficio condiviso di aprire la propria casa a un altro viaggiatore (sempre seguendo le normative e mettendo in primo piano la sicurezza).

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Dopo mesi di lockdown potremmo aver scoperto che non è così male stare in compagnia di noi ©happyphotons/Shutterstock
Dopo mesi di lockdown potremmo aver scoperto che non è così male stare in compagnia di noi ©happyphotons/Shutterstock

Da soli, con affetto

Un terzo punto, forse più rilevante per i single, è: “ok, ma con chi viaggio?”. In un contesto di paura e diffidenza, tutti tendono a chiudersi verso la famiglia e verso il partner, ma c’è una sostanziosa fetta di popolazione che non ha nessuno con cui rintanarsi in casa per condividere un aperitivo sul balcone e fingere di essere a Bali. Se attualmente per molti è difficile indicare un “affetto stabile” da visitare in sicurezza, trovare un affetto così granitico da portare in viaggio è ancora più difficile. 

Visitare vecchi amici (quando sarà possibile) sarà sicuramente un’ottima via di mezzo. Altri preferiranno mettersi in cammino da soli: dopo tutti questi mesi in compagnia di noi stessi potremmo aver scoperto che non è poi così male avere un’assoluta possibilità di scelta e l’attenzione completamente rivolta a noi. Qualcun altro, ancora, sentirà emergere il bisogno di trovarlo, in fine dei conti, un affetto stabile (situazione che, peraltro, permette di risparmiare in più occasioni). Per altri, legati soltanto dall’amore del viaggio e da anni di avventure e chilometri percorsi insieme, sarà un terreno da scoprire, ma siamo sicuri che anche per loro non sarà un ulteriore ostacolo a impedire di rimettersi in cammino.

Non possiamo smettere di viaggiare, né tanto meno di sognare. Noi nomadi per vocazione ridimensioneremo desideri e percorsi in termini di chilometraggio e budget, ma siamo pronti come sempre a vivere nuove avventure.

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