Come scegliere il compagno di viaggio ideale
Fare una lista di destinazioni preferite, restringere il cerchio alla meta più adatta, poi comprare la Lonely Planet e studiarla finché non è piena di note e le pagine iniziano a spiegazzarsi, guardare tutti i film ambientati nei dintorni e leggere alcuni romanzi di autori locali. Infine confezionare l’itinerario perfetto: spiagge, escursioni, il ristorante da non perdere e quel luogo quasi segreto che raggiungono in pochi. Quanto tempo impiegate a decidere dove andare? Ma attenzione, un altro ingrediente fondamentale per un viaggio perfetto decidere con chi partire. Ma come trovare i compagni di viaggio ideali? Ecco qualche consiglio.
Non serve il match perfetto
Non è detto che dobbiate partire con qualcuno con cui condividete interessi e passioni, per cui non spaventatevi se il vostro possibile compagno di viaggio non ha le vostre stesse ossessioni. Spesso venire da mondi compatibili ma non identici offre stimoli per scoprire cose nuove, qualcosa per cui si è comunque più propensi durante un viaggio, specialmente se ci si trova in un paese sconosciuto.
Ad esempio, se siete nerd e appassionati di cinema e vi accompagnate con qualcuno che sa tutto sulla storia, potrete visitare i set dei vostri film preferiti con nuovi occhi. Se la vostra vacanza ideale include tempo in solitudine da dedicare alla lettura, perché non partire con chi detesta leggere ma sa approfittare di quel tempo, magari per fare una corsa o una sessione di yoga? Inoltre questi nuovi stimoli potrebbero spingervi ad abbracciare una nuova disciplina (e una corsetta non fa male a nessuno!).
Certo la cosa è un po’ diversa se fate un viaggio con un obiettivo specifico: se partite per un trekking in Tagikistan, sarebbe scorretto promettere al vostro compagno di avventure un soggiorno di relax, anzi è bene che tutti i partecipanti alla spedizione siano consapevoli delle loro capacità e delle prove da affrontare durante il percorso. Così come se la vostra missione è fare chiusura in tutti i club di Berlino sarebbe poco utile partire con qualcuno che preferisce visitare una città di giorno e detesta la musica elettronica.
Curiosità
I viaggi ci cambiano sempre un po’. Ecco perché più che analizzare a priori gli interessi e fasciarsi la testa sulla piega che prenderanno le conversazioni davanti a un cocktail sulla spiaggia, preparatevi a partire con una mente aperta.
La curiosità comune verso una destinazione sarà sicuramente un elemento che, se sarete disponibili, condurrà tutti i compagni di viaggio un po’ al di fuori della propria zona di confort, creando un nuovo terreno di gioco che avrete costruito insieme. “Quella volta che” avete fatto il bagno in notturna sulla spiaggia di Dhermi; “quella volta che” avete dormito all’addiaccio nelle gole del Todra e vi siete svegliati circondati dalle galline, o “quella volta che” siete arrivati all’alba a Isfahan in una deserta Piazza Naqsh-e jahan diventeranno ricordi così forti che tutti i piccoli disaccordi passeranno in secondo piano. Ok, quasi tutti.
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Flessibilità
Anche il compagno ideale potrà fare o dire qualcosa con cui non sarete d’accordo, o avanzare una richiesta per voi inconcepibile. Ma peggio ancora, anche voi lo farete! Ecco perché dovrete mette in valigia un po’ di flessibilità, sempre senza esagerare. Semplicemente non aspettatevi che il piano che avevate scritto sul vostro taccuino in un’uggiosa serata di novembre o impostato minuziosamente in un file possa guidare il gruppo senza dover fare concessioni.
Del resto è il viaggio stesso che, spesso, richiede di fare cambiamenti e di adattarsi: se siete fortunati non succederà neppure per imprevisti spiacevoli, ma perché vorrete godervi per un giorno in più l’atmosfera di una cittadina semisconosciuta, o perché vi sarà piaciuta così tanto la vostra prima escursione in kayak che vorrete provarne una seconda. Mostrare un po’ di flessibilità vuol dire accettare le sfide che il viaggio porta con sé, ovviamente sempre ben consapevoli del limite a cui siete disposti ad arrivare.
Onestà
Dove non riuscite o non volete essere flessibili scegliete la strada dell’onestà. Accettare di fare qualcosa per poi potersene lamentare o tenere il broncio può compromettere le dinamiche del gruppo per un tempo che andrà oltre a quello del trekking che proprio non vi andava di fare, o della pausa forzata al centro commerciale.
Il compagno di viaggio perfetto dice “no, non ne ho voglia”, e poi magari aggiunge qualcosa su come risolvere l’impasse. Un mito, ad esempio, è che se si viaggia in coppia, o in gruppo, sia necessario fare tutto insieme: meglio ammettere che per voi il mojito sul lungomare è più allettante dell’escursione speleologica e che ci si ritroverà una volta portate a termine le due missioni separatamente. Anzi, in questo caso uno potrà raccontare le meraviglie del mondo sotterraneo durante la cena nel ristorante frequentato solo da gente del posto che l’altro avrà scoperto durante la pausa al bar.
Oppure
Se vi conoscete a sufficienza per sapere che non siete disposti a fare concessioni; se avete studiato a lungo il percorso e dubitate ci possano essere alternative migliori alla vostra e se pensate che il viaggio è un momento troppo breve e troppo intimo per dover scendere a compromessi, allora perché non provate a organizzare un viaggio da soli?
Sono sempre di più i viaggiatori che scelgono questa opzione e non significa assolutamente che sarete effettivamente soli per tutto il tempo. Potrete seguire l’itinerario che preferite e dedicarvi alle attività che più vi soddisfano e poi, quando avrete voglia di fare due chiacchiere, potrete scegliere ostelli e bar e fare amicizia con chi condivide con voi la stessa idea di viaggio. E chissà che non conosciate così il vostro prossimo, perfetto, compagno di avventure.