Overtourism: il Giappone dice “no” al turismo di massa
L'overtourism colpisce il Giappone nella vita quotidiana. Alcuni tra i più celebri luoghi turistici del Giappone, dai templi ai bar, hanno iniziato a rifiutare l’ingresso ai visitatori stranieri a causa del loro cattivo comportamento e alla mancanza di buone maniere.
Tra i proprietari di attività e gli operatori turistici sta crescendo la frustrazione per il comportamento irrispettoso di alcuni gruppi di turisti stranieri e hanno quindi scelto di impedirne l’accesso ad alcuni dei siti più conosciuti. Il tempio Nanzo-in a Sasaguri (dove si trova la statua del Buddha sdraiato), nella prefettura di Fukuoka, è uno di questi luoghi. Enormi cartelli scritti in dodici lingue avvertono i grandi gruppi di visitatori di non entrare nel luogo sacro.
Kakujo Hayashi, il sacerdote a capo del tempio, ha detto al giornale giapponese Asahi Shimbun che il tempio è stato invaso dai visitatori stranieri negli ultimi dieci anni. Ogni giorno arrivano tra i 20 e i 30 pullman, disturbando i sacerdoti con musica a tutto volume o giocando nella cascata sacra riservata ai monaci buddisti e arrampicandosi sul tetto del tempio. Sebbene siano soltanto i viaggiatori stranieri a essere irrispettosi, l’accesso è vietato anche ai gruppi di giapponesi, mentre è possibile per i singoli individui entrare, a prescindere dalla provenienza.
Nel 2017 il santuario di Yatsushiro-gu, nella prefettura di Kumamoto, ha temporaneamente chiuso le porte a tutti i fedeli dopo che il numero di imbarcazioni turistiche nel vicino porto è aumentato di sei volte. A Kyoto il proprietario di un bar era così stufo del comportamento dei gruppi di turisti che alcune volte ha finto di non avere posto nel suo ristorante. Il proprietario ha spiegato al giornale che ha più volte notato turisti che portavano cibo da fuori o da altri ristoranti e che utilizzavano i piatti come posacenere.
L’overtourism in Giappone ha portato la gente del posto a coniare un nuovo termine, kankō kōgai, ovvero “inquinamento turistico”. Il problema in alcune città come Kyoto e Kamakura è talmente acuto che gli abitanti sostengono abbia compromesso la vita quotidiana e il funzionalmente delle infrastrutture. Per cercare di diminuire la pressione su alcune città e arginare il torrente del turismo di massa lo stato sta incoraggiando i visitatori a scoprire aree spesso sottovalutate.
I visitatori stranieri in Giappone hanno raggiunto il record di 31.2 milioni per la prima volta nel 2018. Si tratta del settimo anno di crescita negli arrivi, grazie alla semplificazione per la richiesta di visti, un crescente numero di voli low cost e di crociere che fanno scalo qui. Ci si aspetta che questi numeri continuino a crescere con la Coppa del Mondo di Rugby, che si terrà a ottobre 2019, e i Giochi Olimpici di Tokyo nel 2020.
Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Un portavoce dell’Ente Nazionale del Turismo Giapponese ha riferito che l’agenzia sta lavorando per un turismo più sostenibile. “Mentre la promozione del Gippone come meta turistica resta estremamente importante, siamo consapevoli dei casi di overtourism che hanno impattato alcuni luoghi in cui il numero di turisti stranieri è aumentato in modo significativo.
Il Giappone capisce la frustrazione sia dei residenti che dei viaggiatori e si impegna a trovare soluzioni per mantenere un ambiente sostenibile nelle aree interessate e a avvicinare i visitatori alla cultura e agli usi giapponesi.”
I turisti che si recano in Giappone possono contribuire a diminuire questo “inquinamento turistico” viaggiando in piccoli gruppi, informandosi sugli usi e costumi e esplorando alcune delle città e delle regioni meno conosciute.