Cosa vedere a Nagasaki: 48 ore nel Giappone meno conosciuto

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Impossibile negare che il passato violento abbia segnato per sempre Nagasaki. Un viaggio in questa città del Giappone garantisce ai visitatori un’importante opportunità per vedere in prima persona le enormi sfide che Nagasaki ha dovuto affrontare, ma chi arriva qui troverà anche un luogo vivo e ricco di numerose cose da vedere, dove un’energia moderna abbraccia il passato, guardando al futuro. Con così tanto da vedere, ecco come vivere al meglio due giorni in una delle destinazioni più dinamiche del Giappone.

Nagasaki cosa vedere
Veduta sul porto di Nagasaki, Giappone. ©tomophotography/Getty Images
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Primo giorno: mattina

Iniziate la vostra avventura con i deliziosi e soffici ravioli di maiale della succursale a Shianbashi di Butamon Momotaro, un’istituzione a Nagasaki, gestita dalla stessa famiglia che aprì il primo negozio nel 1960 e che ora vanta cinque locali in tutta la città.

Da qui salite su un tram in direzione Matsuyama-Machi e approfittate del viaggio per rilassarvi e ammirare la città scorrere dal finestrino mentre vi avvicinate al Nagasaki Atomic Bomb Museum, che si trova alla destra della fermata. Un’esperienza fondamentale, quest’austero museo offre un crudo e coinvolgente racconto della distruzione che annientò la città il 9 agosto 1945, quando venne lanciata la bomba atomica, così come del periodo successivo.

Troverete in mostra reperti e relitti del tempo come frammenti contorti, macerie sgretolate, fotografie, mobili e vasi trovati tra le rovine, oltre a un orologio fermo alle 11:02, l’ora esatta del bombardamento. Un video riproduce i toccanti racconti dei sopravvissuti, mentre un’esposizione dedicata dà informazioni sull’attuale panorama nucleare.

Vicino al museo troverete il Nagasaki National Peace Memorial Hall per le Vittime della Bomba Atomica, che consiste in un piano rialzato con una grande vasca piena d’acqua e due piani interrati, uno dei quali contiene 12 pilastri di cristallo e mensole che sostengono libri con i nomi delle vittime. I visitatori sono incoraggiati a lasciarvi un messaggio di pace.

Usciti dal museo, una breve passeggiata vi porterà a Sakanava, un ristorante specializzato in kaisen-don (una scodella di riso sormontata da un freschissimo sashimi misto) e che offre interessanti menu per il pranzo, come tranci di hamaci e boniti, o karaage (ottimo pollo fritto giapponese).

Nagasaki National Peace Memorial Hall per le Vittime della Bomba Atomica, Nagasaki, Giappone. ©EQRoy/Shutterstock
Nagasaki National Peace Memorial Hall per le Vittime della Bomba Atomica, Nagasaki, Giappone. ©EQRoy/Shutterstock

Primo giorno: pomeriggio

Sgranchitevi le gambe e cogliete l’occasione per digerire il pranzo con una passeggiata attraverso il Parco della Pace per vedere l’impressionante Statua della Pace di Nagasaki, un gigante di bronzo di dieci tonnellate, progettata nel 1955 da Kitamura Seibō. Questo luogo rilassante, specialmente in estate, comprende anche la Fontana della Pace, a forma di colomba, e un giardino di sculture.

Terminate l’esperienza con una passeggiata che in cinque minuti porterà nel Parco dell’Epicentro della Bomba Atomica. Qui una singola colonna di marmo nero indica il punto esatto in cui esplose la bomba.

Se vi sentite ancora di spirito contemplativo, dirigetevi verso l’altra sponda del fiume e arrivate a Fuchi-jinja, un santuario shintoista su Inasa-yama, la montagna di 333 metri che si trova a ovest del porto di Nagasaki.

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La veduta dalla cima dell'Inasa-yama, Nagasaki, Giappone. ©Nattee Chalermtiragool/Shutterstock
La veduta dalla cima dell'Inasa-yama, Nagasaki, Giappone. ©Nattee Chalermtiragool/Shutterstock

Primo giorno: sera

Con l’arrivo del tramonto prendete la celebre funivia che vi porterà in cima all’Inasa-yama, per avere una visione perfetta della città. Da questo spettacolare belvedere avrete una veduta quasi a 360° di Nagasaki e delle sue luci che danzano riflesse nell’acqua del porto.

Già che vi siete spinti così in alto, vale la pena fare un salto all’Onsen Fukunoyu (situato sulla montagna), il modo migliore per rilassarsi prima di tornare in città. Qui i visitatori possono provare il bagno standard o la spa con le pietre calde.

Al ritorno, concludete la serata prendendo un taxi verso Shippoku Hamakatsu per assaggiare il shippoku-ryōri, la lauta cena locale che prevede numerose portate servite su un tavolo rotondo.

Secondo giorno: mattino

Circa a venti chilometri dalla costa di Nagasaki si trova l’isola Hashima (anche conosciuta come Battleship Island e Gunkanjima a causa della sua forma insolita, che ricorda un vascello da guerra). Un tempo dedicata all’estrazione del carbone, l’isola ospitava migliaia di minatori e prigionieri di guerra che venivano mandati qui in controversi campi di lavoro.

In attività sin dal 1890, Hashima è stata abbandonata nel 1974, in seguito all’esaurimento della riserva di carbone. Oggi l’isola è una città fantasma con gruppi di palazzi fatiscenti, vittime del tempo e degli elementi.

Da aprile a ottobre è possibile visitare l’isola con crociere offerte da Gunkanjima Concierge (una al mattino alle 9.40 e una nel pomeriggio alle 12.40) che partono dal Terminal Tokiwa, al porto di Nagasaki. Vale sicuramente la pena di visitarla, ma è necessario organizzarsi in anticipo prenotando sul sito dell’azienda. Prima di partire fate il pieno di energie all’Hotel Belleview, con una colazione abbondante ricca di ingredienti locali come marmellate dei dintorni, piatti giapponesi come involtini di uova, katsu di maiale.

Sebbene gran parte dell’isola sia pericolante, i tour guidati seguono sentieri rinnovati che vi daranno una veduta spettacolare sulle rovine architettoniche mentre ascolterete l’audioguida fornita.

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L'isola di Hashima, Nagasaki, Giappone.
©Morten Falch Sortland/Getty Images
L'isola di Hashima, Nagasaki, Giappone. ©Morten Falch Sortland/Getty Images

Secondo giorno: pomeriggio

Rientrati al terminal, avrete sicuramente appetito. Ad appena cinque minuti a piedi troverete la Chinatown più antica del Giappone con la sua offerta di ristoranti e bancarelle di street food lungo le strade. Fermatevi da Kairaku-en per assaggiare questa stupenda cucina che comprende i champo, tipici spaghetti di Nagasaki conditi con maiale, calamari e verdure cotti in un brodo denso, oppure il maiale brasato servito in pagnottine al vapore.

Se avete ancora un po’ di spazio per il dessert fermatevi a Fukusaya per provare la loro gialla castella cake prima di dirigervi verso la Dutch Slope per ammirare l’architettura perfettamente restaurata e farsi un’idea del primo interesse dei giapponesi nei confronti dell’occidente. Continuate verso il Glover Garden utilizzando i tapis roulant per risalire la collina.

Fate una tappa al palazzo Mitsubishi No 2 Dock, da cui avrete una splendida veduta del porto. Anche le storiche case Walker, Ringer, Alt e Glover valgono una visita. Uscite in giardino attraverso il Museo di Arti Performative Tradizionali e ammirate i draghi in esposizione e i carri utilizzati per il colorato festival Kunchi Matsuri.

Da qui camminate verso il porto fermandovi a Dejima, l’isola artificiale costruita nel 1640 come unico luogo riservato ai commercianti stranieri in seguito alla decisione dello Shogun di chiudere il Giappone. Questa affascinante pagina di storia è raccontata dai diciassette edifici e dalle strutture ricostruite nel Museo Dejima.

Il Megane Spectacles Bridge, il più vecchio ponte ad arco in pietra del Giappone. Nagasaki.
©SeanPavonePhoto/Getty Images
Il Megane Spectacles Bridge, il più vecchio ponte ad arco in pietra del Giappone. Nagasaki. ©SeanPavonePhoto/Getty Images
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Secondo giorno: sera

Sedetevi all’aperto per rilassarvi con una birra fresca al Delicious Restaurant Attic, al Dejima Wharf, o con uno dei caffè speciali, decorati con ritratti di personaggi locali famosi.

Per cena provate il Mugal Mahal, una gemma nascosta e senza pretese che serve ottimo cibo indiano. I menù prevedono curry aromatici, insalate, riso al vapore, saporito pollo arrostito e naan appena sfornati.

Dopo cena a soli cinque minuti di cammino troverete il Bar IWI, un intimo luogo di ritrovo che serve da bere per ¥500 e resta aperto fino alle tre del mattino, dandovi tutto il tempo per fare amicizia con gli avventori, un gruppo composito di turisti e gente del posto.

Sopravvivere in Giappone

Si sa, la lingua giapponese è particolarmente ostica e gli abitanti di questo Paese non hanno grande dimestichezza con l’inglese. Come sopravvivere in questi due giorni cercando di comunicare in maniera efficace e, allo stesso tempo, evitare figuracce?

L’aiuto di un frasario è fondamentale ma anche queste frasi utili in giapponese vi daranno una mano a farci capire, a chiedere informazioni nel modo corretto e a non sbagliare ordinazione quando vi siederete per mangiare.

Il Giappone classico

Il tour del Giappone classico si compone di tre grandi tappe: Tokyo, Kyoto e Hiroshima. Volendo, potreste sostituire Hiroshima con Nagasaki (Tokyo e Kyoto sono assolutamente immancabili, specialmente se è la vostra prima volta in Giappone). Oppure, potreste aggiungere direttamente anche Nagasaki al tour, trasformando questo viaggio in un’esperienza davvero indimenticabile.

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