Come i viaggiatori neri LGBTIQ+ affrontano un mondo difficile

Redazione Lonely Planet
4 minuti di lettura

Da problemi in aeroporto fino ad abusi subiti quando si è in giro, molti sono perfettamente a conoscenza di cosa significhi viaggiare quando si è neri. 

Il tema della diversità e dell'inclusione è uno degli argomenti centrali di Best in Travel 2021, nel quale ci siamo impegnati e divertiti a profilare quelle che saranno le tendenze del turismo nell'anno che verrà, come l'attività dei blogger fondatori di Couple of Men.

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Questa situazione diventa ancora più delicata per i viaggiatori neri e LGBTIQ+, considerando che è ancora illegale essere gay in circa 70 paesi. E anche quando è legale, le persone LGBTIQ+ hanno poca o nessuna tutela. Ecco alcune cose da tenere a mente quando si parla di viaggiare essendo neri e LGBTIQ+.

Viaggiare essendo neri e LGBTIQ+ può essere problematico ma ne vale la pena © Fran Polito / Getty Images
Viaggiare essendo neri e LGBTIQ+ può essere problematico ma ne vale la pena © Fran Polito / Getty Images

La scarsità di risorse di viaggio è un grande problema

Cercando su Google “Viaggi per neri LGBTIQ+” si ottengono risultati principalmente sui viaggi per persone nere o viaggi LGBTIQ+ ma raramente per chi è entrambe le cose. Di conseguenza, i viaggiatori queer neri devono fare un sacco di ricerche da soli: le informazioni sono cruciali per capire le precauzioni che si potrebbero dover prendere all’estero.

 “La mia preoccupazione solitamente è quanto sia possibile per me essere semplicemente me stessa in un luogo e quanto sia sicuro per me passeggiare da sola specialmente se non mi pongo in maniera particolarmente femminile”, dice Garen Abel Unokan, una donna nera queer che viaggia spesso da sola in paesi come Marocco, Spagna e Nigeria.

“Ho sempre scoperto le cose più interessanti semplicemente passeggiando, quindi è molto frustrante dover cercare ‘Com’è il (Paese x) per le persone nere’ o (Paese x) per persone omosessuali” ma è necessario se voglio vivere un tipo di vacanza in cui non devo costantemente guardarmi alle spalle”.

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Garen Abel Unokan dice che viaggiare da soli comporta una serie di difficoltà specifiche per i viaggiatori neri LGBTIQ+© Courtesy of Garen Abel Unokan
Garen Abel Unokan dice che viaggiare da soli comporta una serie di difficoltà specifiche per i viaggiatori neri LGBTIQ+© Courtesy of Garen Abel Unokan

Cercare le tutele per LGBTIQ+ di una destinazione

Di fronte a poche fonti affidabili di informazioni, cercare norme che riguardano le persone LGBTIQ+ nelle destinazioni di vacanza tende ad essere un punto di partenza utile e necessario per molti viaggiatori. Ma non fornisce necessariamente un’indicazione su atteggiamenti ampiamente diffusi o su un importante lavoro incentrato sulla comunità che potrebbe essere in atto.

Tshegofatso Senne, viaggiatrice nera sudafricana queer, dice che controllare i diritti di una nazione è sempre tra le sue massime priorità. “La prima cosa che faccio sempre è controllare le leggi sull’omosessualità in ciascun Paese,” dice, “la seconda è fare una ricerca sulla sicurezza delle donne in quel paese in particolare e se ci sono delle cose che dovrei evitare di fare o posti che di conseguenza dovrei saltare”.

“Tengo a mente le tutele per le persone LGBTIQ+ nel paese, o la loro assenza, e leggo articoli per imparare di più sulle persone LGBTIQ+ (che ci vivono)”, dice Gloria Kimbulu, un’altra donna nera queer. Una preoccupazione che ho per il futuro è come sarà viaggiare con un partner o amici che sono visibilmente queer per quanto riguarda la sicurezza perché da persona che non viene facilmente riconosciuta come queer, questo chiaramente cambia quando si viaggia con un partner o amici che lo sono”.

Gloria Kimbulu dice che dovete fare ricerca e adattarla esattamente al paese che siete interessati a visitare, come Cuba © Courtesy of Gloria Kimbulu
Gloria Kimbulu dice che dovete fare ricerca e adattarla esattamente al paese che siete interessati a visitare, come Cuba © Courtesy of Gloria Kimbulu
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Viaggi in nazioni africane o caraibiche sono più difficili

Dei 72 paesi in cui l’omosessualità è vista come un reato, 32 sono nazioni africane e 9 sono isole caraibiche. Con il presidente dell’Uganda Yoweri Museveni che ha descritto l’essere LGBTIQ+ come “importazione occidentale” e l’ex leader dello Zimbabwe Robert Mugabe che ha definito l’omosessualità come “non africana”, non stupisce affatto che i viaggiatori neri e queer non si sentano sicuri in paesi che i propri genitori o nonni chiamano casa.

“Non sono stata delusa da esperienze in Nigeria o Ghana perché non avevo aspettative di sicurezza lì”, dice Maya Okonkwo, lesbica nera. “Non ho dichiarato il mio orientamento sessuale per l’intera durata del viaggio, in silenzio mentre amici di famiglia incolpavano di tutto ‘i gay’, dalla Brexit alle gravidanze adolescenziali in America”. L’omofobia è un’altra dimensione del forte patriarcato presente in molte culture africane ed è stato psicologicamente estenuante da vivere sulla propria pelle”.

Ma c’è molta gioia da trovare nelle comunità LGBTIQ+ e molti modi diversi per trovarle.

Entrare in contatto con la comunità queer locale può aiutarvi a ottenere le informazioni di cui avete bisogno su quel posto © Drazen_ / Getty Images
Entrare in contatto con la comunità queer locale può aiutarvi a ottenere le informazioni di cui avete bisogno su quel posto © Drazen_ / Getty Images

Per molti, viaggiare è un modo di stringere rapporti e legami in tutto il mondo e per Gloria, il suo rapporto con il viaggio si incentra sul connettersi con persone della diaspora africana in paesi come Portorico e Cuba.

“A Cuba, ho incontrato un’organizzazione LGBTIQ+ afro-cubana – è utile cercare se c’è un gruppo o un’organizzazione che potete incontrare se conoscere persone LGBTIQ+ è una priorità per voi.”

App di incontri e siti si rivelano particolarmente utili quando si cerca di entrare in contatto con comunità nella vostra meta di viaggio, in più loro sono più informati su dove e cosa si può fare.

“[Un’altra priorità che ho] è di cercare e vedere se trovo persone queer online di quella stessa zona, che sia per incontrarci o per farmi dare indicazioni su zone per persone nere o ad alta concentrazione queer da non perdere”, dice Tshegofatso.

“Ricordatevi che qualsiasi paese ha delle persone queer che ci vivono – c’è modo di incontrarle e divertirsi anche in paesi in cui potreste avere pensato non ci fossero”.


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