Artigianato in Tōhoku: i mestieri tradizionali del Giappone del Nord

Redazione Lonely Planet
7 minuti di lettura

Il “profondo nord” del Giappone, la regione prevalentemente rurale di Tōhoku, è la patria dei mestieri tradizionali che vengono tramandati di generazione in generazione. Un viaggio in questa zona poco visitata del paese offre la possibilità di vedere abili artigiani al lavoro (e di trovare souvenir unici) a poche ore di treno da Tokyo.

Tre generazioni di kokeshi nel laboratorio di Yasuo Okazaki a Naruko Onsen © Manami Okazaki / Lonely Planet
Tre generazioni di kokeshi nel laboratorio di Yasuo Okazaki a Naruko Onsen © Manami Okazaki / Lonely Planet
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Tigri di papier-mâché, talismani a forma di falchi, bricchi da tè in ferro e le sempre popolari bambole kokeshi sono alcuni degli oggetti fatti a mano che troveranno i turisti durante il loro tour artistico nel nord del Giappone. Molti artigiani hanno studi e atelier dove accolgono visitatori senza prenotazione, rendendo semplice un tour per gli atelier della regione. Conviene chiamare prima (o chiedere all’hotel di farlo) per confermare gli orari di apertura prima di presentarsi.

Le bambole kokeshi a Naruko Onsen

Le kokeshi sono bambole in legno semplici e senza braccia e gambe, decorate secondo diverse fantasie tra cui crisantemi, fiori di susino e righe. Vengono fatte tradizionalmente in villaggi termali remoti come Tsuchiyu Onsen nella Prefettura di Fukushima e Shiroishi e Zao nella prefettura di Miyagi, dove venivano realizzate sin dal periodo Edo (1608-1868).  Come per altri giocattoli popolari, storicamente le kokeshi erano prodotte dai contadini durante i lunghi inverni per integrare i propri guadagni. Le bambole, destinate originariamente ai bambini, sono considerate oggi eleganti pezzi di design.

L'artigiano di kokeshi Yasuo Okazaki lavora al tornio © Manami Okazaki / Lonely Planet
L'artigiano di kokeshi Yasuo Okazaki lavora al tornio © Manami Okazaki / Lonely Planet
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Naruko Onsen nella prefettura di Miyagi offre innumerevoli opportunità per visitare gli atelier e vedere i falegnami che trasformano abilmente il legno in bambole kokeshi, come se scolpissero il burro. Per fare il corpo bastano pochi minuti a una mano esperta. Yasuo Okazaki, artigiano di terza generazione, ha 40 anni di esperienza e lavora fuori dal proprio studio. Racconta che i collezionisti trovano le espressioni facciali delle bambole “consolatorie e terapeutiche”. Le bambole stanno vivendo un boom di popolarità tra gli abitanti delle città che fanno “pellegrinaggi” kokeshi verso diversi villaggi bucolici della regione.

Il prodotto finito: kokeshi fatte di legno di corniolo locale, dipinte con motivi di crisantemi © Manami Okazaki / Lonely Planet
Il prodotto finito: kokeshi fatte di legno di corniolo locale, dipinte con motivi di crisantemi © Manami Okazaki / Lonely Planet

Naruko Olsen ha anche un Kokeshi museum con un grande negozio e uno stand di artigianato: un piccolo spazio dove i visitatori possono vedere gli artigiani lavorare al tornio e dista circa 45 minuti di treno da Furukawa, che è collegata a Sendai con treni normali e shinkansen (treni ad alta velocità). La vista sul tragitto tra Furukawa e Naruko Onsen è particolarmente spettacolare in autunno.

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Yuichi Mori, costruttore di lanterne, dipinge grandi lanterne di carta in stile kokeshi nel suo studio a Kuroishi © Manami Okazaki / Lonely Planet
Yuichi Mori, costruttore di lanterne, dipinge grandi lanterne di carta in stile kokeshi nel suo studio a Kuroishi © Manami Okazaki / Lonely Planet

Lanterne di carta nella Prefettura di Aomori

Le lanterne, usate originariamente come sorgente luminosa, sono principalmente decorative al giorno d’oggi, appese fuori da bar e ristoranti, o esposte durante matsuri (festival). Le lanterne vengono realizzate in tutto il Giappone (anche il centro di Tokyo è sede di alcuni esperti produttori di lanterne) ma Tōhoku è particolarmente famosa per le sue gigantesche lanterne nebuta, in mostra durante il Aomori Nebuta Matsuri (durante la prima settimana di agosto).

Nella località termale di Kuroischi, nella Prefettura di Aomori, Yuichi Mori realizza lanterne riccamente decorate che assomigliano alle bambole kokeshi. Precedentemente pittore di aquiloni per 40 anni, Mori utilizza pennellate spesse e corpose, con motivi che includono peonie e creature mitologiche.

Di notte, le lanterne prodotte dall'artigiano locale Yuichi Mori illuminano l'intera città di Kuroishi © Manami Okazaki / Lonely Planet
Di notte, le lanterne prodotte dall'artigiano locale Yuichi Mori illuminano l'intera città di Kuroishi © Manami Okazaki / Lonely Planet
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Il suo studio si trova nel Tsugaru Craft Hall, a 20 minuti di autobus dalla stazione di Kuroishi. I visitatori possono osservarlo lavorare e comprare piccole lanterne nel suo studio. Di sera, dozzine di lanterne vengono accese per tutto il villaggio, conferendogli un’atmosfera decisamente magica. Kuroishi dista 90 minuti di treno dalla città di Aomori.

L'artigiano Akira Yaegashi versa ferro fuso per la produzione di diversi oggetti in ferro ad Iwachu © Manami Okazaki / Lonely Planet
L'artigiano Akira Yaegashi versa ferro fuso per la produzione di diversi oggetti in ferro ad Iwachu © Manami Okazaki / Lonely Planet

Ferro lavorato a Iwate

Oggetti in ferro di alta qualità vengono lavorati nella Prefettura di Iwate dal 1600, quando la zona era conosciuta come Nambu, allora dinastia regnante. Oggetti in ferro provenienti da questa regione vengono ancora definiti Nambu Tekki (oggetti in ferro di Nambu). Tra le ferriere della regione, Iwachu, fondata nel 1902, è particolarmente famose per i suoi bricchi da tè, pentole, tegami e altri oggetti per la casa. Bollire l’acqua in una teiera Iwachu rilascia una piccola quantità di ferro, che dà all’acqua una consistenza più delicata e densa, benefica secondo alcuni per chi ha carenza di ferro.

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Iwachu è famosa per le sue teiere di ferro che i visitatori possono realizzare nel laboratorio Iwate a Morioka © Manami Okazaki / Lonely Planet
Iwachu è famosa per le sue teiere di ferro che i visitatori possono realizzare nel laboratorio Iwate a Morioka © Manami Okazaki / Lonely Planet

Una sezione del laboratorio di Iwachu è aperta ai visitatori. Qui i maestri artigiani versano il ferro fuso, verniciano e abbelliscono gli stampi con un’attenzione meticolosa al dettaglio. Il negozio accanto allo studio ha una vasta gamma di utensili per la cucina, pentole e articoli per la casa. Iwachu dista circa 20 minuti a piedi dalla stazione di Sembokucho, ad una fermata dalla stazione di Morioka (due ore e mezza di treno da Tokyo).

Un artista nell'atelier Yamada Shōten dipinge attentamente candele Aizu Erōsoku© Manami Okazaki / Lonely Planet
Un artista nell'atelier Yamada Shōten dipinge attentamente candele Aizu Erōsoku© Manami Okazaki / Lonely Planet
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Candele dipinte a Aizu

Le Aizu Erōsoku sono candele dipinte a mano con motivi colorati che vengono prodotte nella regione di Aizu nella Prefettura di Fukushima da oltre 500 anni. Le candele sono realizzate scrupolosamente: gli stoppini sono arrotolati a mano e immersi nella cera oltre 30 volte in modo da dare alle candele “anelli di crescita” come negli alberi.

In passato le Aizu Erōsoku venivano usate sugli altari buddisti, quindi utilizzavano cera vegetale (adatta ai vegani), che produce meno fumo. Sono decorate tradizionalmente con motivi benaugurali e piante locali, come il fiore d’Adone, sebbene si trovino anche con disegni più contemporanei. Yamada Shōten (11-29 Tateuma-machi, Aizu-Wakamatsu, Fukushima) è un laboratorio a 10 minuti a piedi dalla stazione di Nishi-Wakamatsu dove i visitatori possono fare acquisti e assistere alla realizzazione delle candele. 

Una coppia finita di candele Aizu Erōsoku dallo studio Yamada Shōten © Manami Okazaki / Lonely Planet
Una coppia finita di candele Aizu Erōsoku dallo studio Yamada Shōten © Manami Okazaki / Lonely Planet

Aizu (chiamata anche Aizu-Wakamatsu) dista circa 75 minuti di treno da Kōriyama, che è collegata a Tokyo tramite shinkansen. Visitate Auzu a metà febbraio per assistere all’Aizu Painted Candle Festival, in cui migliaia di candele illuminano il castello di Tsurugajō e altri luoghi della città. Le date del festival cambiano ogni anno.

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Un falegname di kabazaiku prepara strisce di corteccia di ciliegio a Kabazaiku Denshokan (Cherry-Bark Craft Center) © Manami Okazaki / Lonely Planet
Un falegname di kabazaiku prepara strisce di corteccia di ciliegio a Kabazaiku Denshokan (Cherry-Bark Craft Center) © Manami Okazaki / Lonely Planet

Oggetti artigianali di corteccia di ciliegio a Kakunodate

Gli oggetti in legno Kabazaiku, fatti applicando strisce di corteccia di ciliegio trattata su oggetti realizzati in legno di ciliegio vengono lodati per la loro verniciatura brillante, superficie liscia e colori ricchi. Questo mestiere si dice sia stato praticato per la prima volta da un membro importante dell’allora clan regnante di samurai, i Satake, a Kakunodate, nella prefettura di Akita, negli anni Ottanta del 1700.

Data la natura antibatterica ed ermetica della corteccia, veniva utilizzata all’inizio per realizzare oggetti come scatole per medicinali o tabacco e contenitori per il tè. Successivamente, quando molti samurai persero il proprio status, divennero artigiani a tempo pieno e crearono oggetti sempre più sofisticati. Gli artigiani erano attenti alla sostenibilità e utilizzavano solamente una parte della corteccia dell’albero, permettendone così la rigenerazione.

Gli oggetti di Kabazaiku vengono realizzati utilizzando corteccia di ciliegio e hanno un finish lucido © Manami Okazaki / Lonely Planet
Gli oggetti di Kabazaiku vengono realizzati utilizzando corteccia di ciliegio e hanno un finish lucido © Manami Okazaki / Lonely Planet
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Nel Vecchio quartiere samurai a Kakunodate, Kabazaiku Denshokan (Cherry-Bark Craft Center) espone diversi oggetti kabazaiku e gli artigiani lavorano sul posto. Kakunodate è sulla linea shikansen, a circa tre ore a nord di Tokyo.

Daisuke Hashimoto dipinge un gatto portafortuna nel nel quartiere di Deko-yashiki a Miharu © Manami Okazaki / Lonely Planet
Daisuke Hashimoto dipinge un gatto portafortuna nel nel quartiere di Deko-yashiki a Miharu © Manami Okazaki / Lonely Planet

Giocattoli popolari a Miharu

Hikoji è un atelier di giocattoli situato in una maestosa casa in legno di 400 anni nel villaggio di artigiani nel quartiere di Deko-yashiki a Miharu, nella Prefettura di Fukushima. Sebbene Hikojii sia famoso per i suoi cavalli di legno, realizza anche un’ampia gamma di personaggi simpatici di papier-mâché. Hikojii è specializzato in motivi dell’oroscopo cinese, bambole daruma (raffiguranti Bodhidharma, il fondatore del buddismo zen) e maneki-neko (gatti che salutano).

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Spaventose tigri in papier-mâché sono tra gli oggetti realizzati a Deko-yashiki © Manami Okazaki / Lonely Planet
Spaventose tigri in papier-mâché sono tra gli oggetti realizzati a Deko-yashiki © Manami Okazaki / Lonely Planet

Secondo l’artigiano Daisuke Hashimoto, nei primi anni del villaggio durante il periodo Edo l’assistenza sanitaria professionale non era facilmente reperibile, quindi le persone usavano questi giocattoli tradizionali come forma di protezione. Anche se le persone li collezionano con funzione di talismani, molti dei loro motivi con animali sono davvero carini.

Deko-yashiki dista 10 minuti in taxi dalla stazione di Miharu, che è circa a due ore di shinkansen e treno da Tokyo.

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Amuleti a forma di falco a Yonezawa

Il Sasano Ittōbori, è un tipo di amuleto semplice, intagliato su diversi tipi di legno locale utilizzando una mannaia speciale. Questi amuleti hanno una storia che risale a più di mille anni fa a Yonezawa in Yagamata e richiedono una particolare abilità nell’intaglio, in quanto queste forme elaborate vengono scolpite da un unico pezzo di legno.

Un bellissimo otaka-poppo, un talismano in legno a forma di falco, intagliato in un singolo pezzo di legno © Manami Okazaki / Lonely Planet
Un bellissimo otaka-poppo, un talismano in legno a forma di falco, intagliato in un singolo pezzo di legno © Manami Okazaki / Lonely Planet

Sebbene esistano molti motivi decorativi diversi per gli amuleti, come le divinità buddiste, il più popolare è l’otaka-poppo (taka significa “falco” e poppo “giocattolo” nella lingua indigena ainu). Si credeva, infatti, che, canalizzando la forza del falco, la propria fortuna crescesse.

Nell’atelier di Kanpu (5742-1 Sasano-honcho, Yonezawa), a circa 30 minuti di cammino dalla stazione di Minami-Yonezawa, i visitatori possono dipingere i propri falchi (tra 800 e 1000 yen).

Yonezawa dista circa due ore di treno da Tokyo con uno shikansen.

Coloro che non riusciranno a visitare Yonezawa, potranno trovare i talismani al Tohoku Standard Market, un curatissimo centro commerciale che sembra quasi un museo di artigianato Tōhoku, a Sendai (dal lato opposto rispetto alla stazione).

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Un artigiano al lavoro intreccia oggetti in bambù a Morioka Handi-Works Square © Manami Okazaki / Lonely Planet
Un artigiano al lavoro intreccia oggetti in bambù a Morioka Handi-Works Square © Manami Okazaki / Lonely Planet

Un po’ di tutto a Morioka

I viaggiatori che vogliono un’esperienza coinvolgente e adatta alle famiglie che unisce diversi tipi di artigianato in un unico e comodo centro, possono recarsi a Handi-works Square a Morioka. Questo grande complesso ha al suo interno 14 piccoli laboratori e atelier. In ogni studio, i visitatori possono osservare gli artigiani al lavoro e cimentarsi nella realizzazione di qualche oggetto di artigianato semplice.

Un cesto di bambù intrecciato a mano, uno dei tanti oggetti di artigianato a Morioka Handi-Works Square © Manami Okazaki / Lonely Planet
Un cesto di bambù intrecciato a mano, uno dei tanti oggetti di artigianato a Morioka Handi-Works Square © Manami Okazaki / Lonely Planet
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Tra le attività ci sono tintura di tessuti, ceramica, lavorazione del bambù, oltre ai classici laboratori di cucina. Sempre in mostra c’è una fattoria a grandezza naturale, una magaryia, un ottimo esempio di architettura rurale tradizionale con tetto di paglia a spiovente e stalla annessa. Un ampio negozio in loco vende oltre 3500 oggetti artigianali.

Per arrivare, prendete un autobus (citca 25 minuti) dalla stazione di Morioka. 

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