Viaggi autentici: cinque luoghi insoliti degli USA

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Fuori dai circuiti turistici più comuni, spesso snobbate dai viaggiatori che arrivano dall’altra parte dell’Atlantico, eppure capaci di raccontare un pezzo dell’America di oggi meglio di molti altri luoghi più visitati e fotografati. A suggerire queste cinque destinazioni insolite negli Usa è Marta Ciccolari Micaldi, nota anche come La McMusa. Giornalista, autrice e guida letteraria, da dieci anni organizza corsi e viaggi (i Book Riders) per scoprire gli Stati Uniti usando la letteratura, ma non solo, come chiave di interpretazione.

Great Sand Dunes National Park in Colorado
Il Great Sand Dunes National Park in Colorado © Galyna Andrushko/Shutterstock
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Stati Uniti autentici, ma in che senso?

Dalla California al Colorado, dal Texas al New Jersey: in tutti i viaggi di conoscenza e scoperta messi a punto dalla McMusa ci sono grandi città e periferie, paesini di provincia e bellezze naturali, attrazioni più tradizionalmente turistiche e l’immancabile fil rouge letterario. La priorità, però, “è assaggiare la vita vera degli americani”, racconta Marta. Li potremmo definire viaggi autentici: una parola abusata, forse, ma onnipresente nel vocabolario e nelle belle intenzioni di molti viaggiatori.

"Forse la cosa più autentica dell’America è la convivenza degli opposti nello stesso luogo”, commenta Marta.“Credo sia autentico un quartiere sfavillante di Chicago tanto quanto una ghost town spersa negli altipiani dell’Arizona, oppure uno di quei paesini di provincia che sulla carta non piacciono a nessuno, ma che poi, quando ci andiamo, i bookriders apprezzano tantissimo. Non è il luogo a essere più o meno autentico, ma è il modo in cui ci entriamo, in cui ci mischiamo alle persone del posto. Vedere luoghi autentici vuol dire andare dove succede la vita, quella grande e quella piccola, e osservare le persone”.

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1) Long Beach Island, New Jersey

Iniziamo da dove succede la “vita piccola”, allora, quella dei piaceri semplici e familiari: il luna park, lo zucchero filato, il chiosco dei gelati e la spiaggia, naturalmente, bianca e lunghissima. Siamo a Long Beach Island, New Jersey: la meta giusta per trascorrere una giornata di mare osservando da vicino la vita quotidiana di chi abita in queste zone. Quest’isola lunga e sottile affacciata sull’Atlantico, distante un paio di miglia dalla terraferma a cui è collegata tramite un’unica strada rialzata, è una destinazione molto amata dal turismo locale, ma poco considerata dagli altri viaggiatori. Un destino ingiusto che grava su tutto il New Jersey, a dir la verità. Eppure, sebbene messo in ombra dalle vicine luci di New York, il Garden State raccontato anche da Richard Ford e Bruce Springsteen rappresenta bene il sogno americano. “Long Beach Island è come se fosse la nostra Riviera Romagnola”, racconta Marta. “Ci vanno le famiglie della classe media, di qualunque etnia: qui si vede l’America com’è realmente, piena di persone diverse”.

Long Beach Island, New Jersey
Uno scorcio di Long Beach Island © Marta Ciccolari Micaldi

2) Central Valley, California

Uno dice California e subito pensa alla luce di Los Angeles, alle spiagge di Malibu, a Hollywood, alle strade di San Francisco, magari a Yosemite e alla Death Valley. La meta insolita attorno a cui girano (letteralmente) tutti i turisti è però la Central Valley. Questa vasta pianura al centro del Golden State è occupata da immensi campi coltivati e ospita la maggior parte delle industrie agricole dello Stato. Tra frutteti e piantagioni ci sono piccoli paesini in cui sostanzialmente vivono solo immigrati, spesso illegali o homeless, nel senso che dormono in macchina. “Siamo nel grande orto degli Stati Uniti che nutre la nazione”, spiega Marta. “È una parte della California interessante e diversa. Questi sono i luoghi che ha raccontato anche Steinbeck: i disgraziati americani andavano proprio qui a cercare lavoro come nomadi agricoli. Un secolo dopo sono messicani e altri immigrati a mandare avanti l’agricoltura della nazione”.

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California centrale, Santa Ynez valley
La zona centrale della California è occupata da frutteti e campi coltivati © Nik Wheeler/Getty Images

3) Bandera, Texas

I cowboy non sono un’invenzione del cinema o della letteratura: esistono davvero e Bandera, Texas, è il luogo in cui si compie definitivamente questa entusiasmante scoperta. “Bandera, che si è autoproclamata capitale mondiale dei cowboy, è pronta ad accogliere i turisti, ma a modo suo: qui si fa vita country, si fanno passeggiate a cavallo con il bestiame, si partecipa ai riti serali del posto”. Se sognate di ballare una canzone country al suono di un juke-box in un locale con il pavimento coperto da segatura e frequentato da persone che con nonchalance esibiscono la pistola nella fondina, questo è il posto giusto.

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4) Detroit, Michigan

A Detroit bisogna arrivare preparati, chiarisce Marta: non è una meta per turisti con la testa tra le nuvole. Ma riserva grandi sorprese. Siamo in Michigan nella capitale storica dell’industria automobilistica americana, nella città che lo scorso decennio è andata in bancarotta, in cui nel 1960 il 70% della popolazione era bianco e in cui oggi invece le persone nere rappresentano più dell’80% degli abitanti. “La città è stata in degrado per anni, e lo è ancora: ci sono fabbriche abbandonate, intere zone rase al suolo, cattedrali usate come parcheggi... C’è tanta delinquenza: meglio tenere gli occhi aperti e scegliere itinerari diurni. Ma a Detroit adesso si vede anche la rinascita: sia in senso capitalista, sia in senso umano e artistico”. E se da un’enorme cattedrale diroccata che si è reinventata luogo di aggregazione si sente arrivare della musica elettronica, non c’è da stupirsi: Detroit è la capitale della techno, genere musicale che è nato proprio qui negli anni Ottanta.

Belle Isle Conservatory a Detroit, Michigan
Belle Isle Conservatory a Detroit, Michigan © RiverNorthPhotography/Getty Images

5) L’altopiano tra Saguache e il Great Sand Dunes National Park, Colorado

Gli Stati Uniti sono un paese immenso, ma è un’immensità che si riesce a cogliere davvero solo quando si percorrono in prima persona le inimmaginabili distanze in mezzo al nulla, solo quando si guardano con i propri occhi i paesaggi sterminati. Per un assaggio di questa immensità bisogna raggiungere l’altopiano tra Saguache, il tipico paesino quieto e isolato che pare rimasto fermo agli anni Cinquanta, e il Great Sand Dunes National Park, parco nazionale celebre per le sue enormi dune di sabbia. In questo panorama sconfinato e mozzafiato, circondato dalle montagne del Colorado, un particolare salta subito all’occhio: le roulotte e gli alloggi di fortuna disseminati nell’ampia pianura desertica. “Sono persone che vivono off-grid. È una realtà che in Italia non c’è, ma che è invece caratteristica degli Stati Uniti. A causa degli enormi spazi a disposizione e dell’incredibile pressione sociale è più frequente che le persone desiderino andarsene dalla società e possano farlo”.

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Great Sand Dunes National Park, Colorado
Il Great Sand Dunes National Park, Colorado © Cheri Alguire/Shutterstock
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Stati Uniti d’America
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