Colorado: un viaggio da vertigine
Montagne, natura incontaminata, suggestioni da vecchio West: benvenuti in Colorado, USA! Il Centennial State ha una vocazione turistica che nasce insieme ai treni a vapore e ai saloon, ed è una destinazione molto popolare per gli americani e per chi arriva dalla vecchia Europa. Non solo: è anche un accesso privilegiato per scoprire l’America meno conosciuta. Non ci credete? Ve lo dimostriamo!
Viaggio in Colorado: la natura
America the Beautiful, celebre inno patriottico, fu scritto nel 1893 dalla scrittrice e insegnante Katharine Lee Bates, che durante un viaggio in treno dal Massachusetts a Colorado Springs fu ispirata dalla monumentale bellezza dei paesaggi osservati dal finestrino. Fu solo dopo aver goduto della vista de "le ombre purpuree” di Pikes Peak, la montagna più celebre del Colorado e d’America, che la Bates inizio a scrivere quei versi tanto famosi.
L’energia delle montagne e dei Parchi del Colorado continua a conquistare i viaggiatori al primo sguardo, ammalia gli amanti degli sport invernali e invita a macinare miglia e miglia su strade perfette che salgono fino ai 3.000 metri e portano da un luogo meraviglioso a un altro. Dopotutto, il Colorado è lo stato delle Rocky Mountains, le Montagne Rocciose, e i loro paesaggi mozzafiato.
Nel 2016, i ranger dei Parchi nazionali americani hanno celebrato con i visitatori un secolo di National Park Service. A distanza di sette anni, e nonostante lo stop mondiale dovuto alla pandemia, il fascino dei parchi nazionali del Colorado non accenna a diminuire, e continua al contrario ad attirare visitatori: lo stato ospita 4 Parchi nazionali, oltre a 8 monumenti nazionali e ben 54 fourteeners, cime che superano i 14.000 piedi (circa 4.200 metri) e non potrebbero essere più diversi tra loro.
Great Sand Dunes National Park
Arrivare in primavera inoltrata in questo parco significa trovarsi di fronte cime ancora innevate, l’acqua del disgelo che ridà vita al Medano Creek e poi dune di sabbia alte fino a 200 metri. Non è un miraggio, ma un deserto ad alta quota, con le sfumature incredibili di una sabbia formata da sedimenti trasportati da milioni di anni sul cui sfondo, un po’ incuranti di questo scenario africano, svettano le Sangre de Cristo e San Juan Mountains. È un luogo davvero sorprendente, frutto di un fenomeno naturale che, complici i venti e le stesse montagne, da millenni consente alle dune di restare dove si trovano.
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La cosa più divertente da fare è scivolare sulla sabbia con una sandboard. È un’attività alla portata di tutti quelli che hanno voglia di salire lungo i pendii portandosi a spalle la tavola con cui poi lanciarsi in discesa. Camminare sulla sabbia può essere molto faticoso, ma l’esperienza vale tutta l’energia che vi impiegherete. D’estate la temperatura della sabbia diventa proibitiva ed è sconsigliato camminare con calzature aperte. Nelle giornate di vento molto forte alla fatica dovrete aggiungere il disagio che creano le raffiche di sabbia che vi investono senza sosta.
Se avete dubbi, rivolgetevi al centro visitatori e informatevi sulle condizioni prima di raggiungere il parco. Se potete, fate in modo di arrivarci nelle notti di luna piena e chiedete il permesso per dormire in tenda sulle dune.
Mesa Verde National Park
La suggestiva bellezza di questo altopiano è resa ancor più intensa dalla storia che racconta. È qui che la popolazione dei Pueblo ancestrali si stabilì e visse fino al 1300 circa quando, in un modo che molti definiscono misterioso, sparì lasciando dietro di sé le tracce, oggi nuovamente visibili e conservate, della loro civiltà. È proprio questo aspetto del Parco a renderlo unico e lo sanno bene i 500.000 visitatori che ogni anno decidono di esplorare un’area protetta, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Potete organizzare la visita in modo autonomo oppure affidandovi ai tour guidati organizzati dai Ranger. È solo sotto la loro guida che potrete percorrere i sentieri che, scendendo lungo le pareti che sovrastano la vallata, danno inizio a un percorso che vi porterà a inerpicarvi su scale a pioli alte come una casa di un paio di piani, infilarvi in cunicoli e stretti corridoi, ripercorrendo i passi di chi abitava le case rupestri incastonate nella roccia.
Quando vi troverete di fronte una kiva, la tipica abitazione dei Pueblo, ascoltate il silenzio della natura e respirate profondamente l’aria che sembra ancora custodire gli odori della legna bruciata per secoli. D’un tratto vi parrà di sentire la musica suggestiva di un flauto artigianale. Nulla di strano: potreste aver avuto come guida il Ranger Dave che ama rivelare in questo modo la sua ascendenza nativa americana.
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Black Canyon of the Gunnison
Il fiume Gunnison romba tra le rocce di questo canyon stretto e angusto. Sebbene il fiume Colorado sia il più famoso dello stato, il Gunnison offre anch’esso scenari pazzeschi. Scorre quasi ottocento metri più in basso, l’altezza di due Empire State Building, ma il suono vibra dentro di voi come se foste attaccati alle casse di un concerto rock. Non sono certo i decibel a rendere così forte e presente il fiume, ma il contesto in cui ci si trova: affacciati su un baratro mozzafiato, a osservare quella buia fenditura nota come Black Canyon, il canyon più angusto, con le pareti più a strapiombo e la profondità più vertiginosa d’America.
Sembra incredibile a guardarlo da uno dei punti di osservazione che costellano il versante più frequentato del canyon, ma il Gunnison non è solo un corso d’acqua per appassionati di rafting: è anche e soprattutto una delle migliori destinazioni per la pesca di tutto il Colorado. Tutte le attività sono regolamentate e richiedono un permesso. Una, in particolare, è forse la più suggestiva: l’osservazione delle stelle in compagnia di guide specializzate. I Ranger assicurano che nelle notti di maggio e giugno la via lattea è talmente vivida da brillare sul fiume e sulle rocce scure.
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La contea di Gunnison ospita anche le celeberrime Maroon Bells, le due cime delle Elk Mountains che fanno da soggetto a innumerevoli fotografie. Il motivo è presto detto: sono bellissime, ma questo ha portato con sé anche più turismo di quanto forse farebbe bene al territorio.
L’area è comunque splendida, perfetta per trekking più o meno impegnativi e per perdersi tra alcune delle piùiconiche montagne del Colorado.
Rocky Mountain National Park
È il parco più visitato del Colorado e più di 4.000.000 di visitatori all’anno sono il biglietto da visita più efficace per i tipici paesaggi alpini, i prati costellati di fiori selvatici e i placidi laghi sulle cui acque svettano le montagne innevate. È vero che in questo parco sarà difficile sentirsi soli, ma sui sentieri meno battuti degli oltre 450 km tracciati potreste andarci vicini se si escludono possibili incontri con wapiti, marmotte o magari qualche orso nero.
Il numero di attività e di percorsi che questo parco offre lo rende davvero adatto a tutti, anche a chi preferisce i musei (ce n’è uno all’interno del parco) e la tranquilla vita di campeggio. D’altronde la regione settentrionale del Colorado, a cavallo del Continental Divide e attorniata da colossi di granito, offre sconfinati cieli azzurri, splendidi scenari alpini e fiumi perfetti per la pesca.
Non solo parchi
Lo abbiamo detto, le strade del Colorado sono un invito continuo a mettersi alla guida e vedere quali altre carte ha in serbo il Centennial State per stupire i suoi visitatori. Ricordatelo: il banco vince sempre, anche quando si devia dai Parchi nazionali.
DURANGO
Il fischio del treno è il suono della città. Quando il convoglio fa il suo ingresso, lungo i binari della stazione iniziano a muoversi veloci macchinisti e fuochisti dal viso sporco di nero carbone mentre la locomotiva sferraglia e placida sbuffa. No, non è un film western: è quel che succede tutti i giorni a Durango all’arrivo del treno a vapore che collega la città con Silverton. Tre ore e mezzo di viaggio d’altri tempi, a bordo di carrozze originali, ripristinate e manutenute grazie all’ingegno di chi dispone di tutti i mezzi moderni e di quasi nessun pezzo di ricambio del diciannovesimo secolo.
Se il vostro arrivo a Durango non è stato d’epoca, potrebbe volerci giusto qualche momento in più per entrare nell’atmosfera di questa piacevolissima cittadina, dove la ferrovia prima di voi ha portato cercatori d’argento, avventurieri e uomini e donne in cerca di fortuna. Non perdete l’occasione di entrare nel Saloon dello Starter Hotel, l’albergo più suggestivo e ’western’ di Durango.
GLENWOOD SPRINGS
Avete guidato, scalato pareti, percorso sentieri in mountain bike, seguito i ranger su percorsi accidentati; ora avete gli occhi pieni di paesaggi stupendi e forse un po’di stanchezza addosso. Una sosta alle terme è quel che ci vuole. Potete scegliere tra la piscina termale più grande del mondo, la Glenwood Hot Springs Pool, oppure le vasche a diverse temperature della Iron Mountain Hot Springs, per non parlare dei vapori della grotte della Yampah Spa.
Glenwood Springs è il posto giusto per ritemprarsi e riprendere il viaggio con nuova carica. Quando sarete stanchi di stare ammollo, prendete il tram, la filovia che porta proprio sulla Iron Mountain dove vi aspetta il Glenwood Caverns Adventure Park. Se l’altezza non vi spaventa, provate la gigantesca altalena che ondeggia a strapiombo sulla valle.
Se siete ancora in grado di stare sulle vostre gambe, è ora di riprendere la strada. C’i sono le città di Denver e Telluride che vi aspettano!
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