Una settimana a Fuerteventura: consigli e spunti per un viaggio indimenticabile
Straniante, lunare, segnata da un susseguirsi di pianure disseminate di cactus e orlata da quelle che sono considerate a pieno titolo alcune tra le spiagge più belle di tutte le isole Canarie: è Fuerteventura, seconda isola dell'arcipelago per dimensioni dopo Tenerife, meta amatissima dagli amanti del surf, isola battuta dal sole e sferzata dal vento, Riserva della Biosfera dal 2009 e – soprattutto – luogo dalla natura strabiliante, perfetto per una vacanza all'insegna del fiato costantemente mozzato dalla meraviglia.
Una settimana a Fuerteventura: cose da sapere
Sita a soli 100 chilometri dalla costa africana, Fuerteventura (o Fuerte, com’è chiamata amichevolmente da chi se ne innamora, cioè quasi tutti) racchiude in sé un po’ del carattere della vicina Lanzarote, con cui condivide i paesaggi tendenzialmente brulli e secchi, ma da essa si distingue per il suo essere più colorata, quasi meno “marziana”.
Caratterizzata dal clima mite e piacevole per tutto l’anno, Fuerteventura è meta top per i mesi che vanno da dicembre a febbraio, che qui sono infatti considerati alta stagione, mentre in estate tende a essere affollata e piuttosto calda, anche se la verità è che si tratta di un’isola in cui è molto facile ritagliarsi ampi spazi di solitudine in qualsiasi momento si decida di visitarla. Vastità, orizzonti infiniti e paesaggi ondulati e strabilianti sono la sua caratteristica predominante.
L’isola è servita da un aeroporto internazionale che la collega con le altre isole dell’arcipelago (Tenerife e Gran Canaria), con la Spagna e con diverse altre località europee, e vale assolutamente la pensa non visitarla di fretta. Dopotutto, chi mai andrebbe in un’isola in mezzo all’oceano sospinto dalla frenesia? Meglio prendersi il giusto tempo, lasciarsi sorprendere tanto dalle cittadine quanto dai minuscoli villaggi, dalle spiagge remote quanto dall’arido entroterra.
Cosa fare a Fuerteventura: alcuni consigli
Visitare Puerto del Rosario, la città capoluogo di Fuerteventura
Ci abita circa un terzo della popolazione dell’isola, fino al 1956 era conosciuta come Puerto de las Cabras e divenne capoluogo di Fuerteventura nel 1860, in virtù della sua posizione strategica che anche oggi, in effetti, la rende molto comoda per andare alla scoperta dell’isola: Puerto del Rosario merita una visita anche solo per scoprire una cittadina che nel corso degli ultimi anni ha fatto di tutto per darsi un tono e attirare i turisti, puntando soprattutto sulla street art e sulla scena gastronomica locale.
Cittadina portuale e moderna, oggi ospita ristoranti di buon livello, un centro storico in cui si concentrano i principali bar e negozi e ottimi collegamenti via autobus con le altre località dell’isola e le principali spiagge di Fuerteventura.
Andare alla scoperta di Betancuria e dell’entroterra circostante
La cosa più interessante di Betancuria è senza dubbio la piacevole eccezione verde che rappresenta nel paesaggio di Fuerteventura: questo grazioso e tranquillo villaggio è infatti ricco di vegetazione e di palme, e costituisce un vero e proprio nido di pace e relax circondato dalle suggestive colline basaltiche dell’entroterra isolano. Si tratta di una meta molto apprezzata, ma la fortuna è che non ha mai perso la sua rilassatezza rurale, ed è un punto di appoggio privilegiato per andare alla scoperta dello splendido circondario che si estende a perdita d’occhio. Alcuni esempi? Il Mirador de Morro Velosa, oppure la piccola oasi di Vega de Rio Palmas sono solo due delle località da scoprire attorno a Betancuria.
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Provare il majorero, il formaggio di Fuerteventura
Si dice che a Fuerteventura ci siano più capre che umani. Difficile stabilire se si tratti di una battuta o di una realtà, ma quel che è certo è che la carne di capra ricorre spesso nei menù locali, e che il formaggio di capra la fa davvero da padrone. È il queso majorero, prodotto caseario a denominazione protetta che ne certifica l’effettiva provenienza isolana, ottenuto dalla capra majorero e caratterizzato dal gusto ricco ma non troppo marcato.
È stato il primo formaggio canario – nonché il primo caprino di tutta la Spagna – a ottenere la Denominaciòn de Origen. Se siete curiosi di saperne di più, ad Antigua c’è un museo dedicato: il Museo del Queso Majorero.
Perdersi tra paesini e villaggi tipici
A Fuerteventura non mancano certo i villaggi caratteristici in cui perdersi per qualche ora, assaporando il gusto della vita canaria languidamente seduti davanti all’oceano Atlantico oppure in una piazzetta assolata per una comoda siesta.
Alcuni esempi? Sulla costa nord occidentale si trova Los Molinos, minuscolo villaggio circondato da ampie scogliere, mentre uno dei villaggi di pescatori più autentici di Fuerteventura è Pozo Negro, sulla costa orientale dell’isola, ottimo non solo per gustare pesce freschissimo ma anche per percorrere il tragitto di 5 chilometri verso la costa, orlato da piantagioni di palme e bei prati, e tramite il quale è possibile raggiungere Poblado de la Atalayita, un insediamento preispanico.
Fare un’escursione sulla spoglia Isla de Lobos
L’isolotto sito al largo di Corralejo deve il suo nome ai lobos marinos, cioè i leoni marini che la abitavano. In realtà pare che si trattasse di una colonia di foche monache, scomparse già nel XV secolo, ma il nome è rimasto.
La Isla de Lobos è apprezzata soprattutto per quanto riguarda il birdwatching, il surf tra gli squali martello (tranquilli, sono innocui!) e lo snorkeling. Da Corralejo partono escursioni giornaliere, ed è possibile percorrere a piedi il perimetro dell’isola in circa un’ora: in alternativa, potrete godervi le spiaggette e il senso di spaesamento che si prova in questo piccolo lembo di terra rivolto verso Lanzarote.
Sentirsi alla fine del mondo nella Peninsula de Jandìa
L’estremità sud-occidentale di Fuerteventura è occupata dalla Peninsula de Jandìa, meraviglioso mosaico di colline, scogliere e spiagge da sogno nonché area protetta dal Parque Natural de Jandìa. Insomma un luogo magico in cui sentirsi alla fine del mondo: merito dei suoi villaggetti, come La Pared, Morro Jable o La Lajita, ma anche dello splendido paesaggio spoglio e remoto e del faro di Punta Jandìa, abbarbicato su una collina spazzata dal vento.
Ma forse, il merito è anche delle magnifiche spiagge, non da ultima quella di Cofete, il luogo di maggior richiamo di Fuerteventura.
Le spiagge di Fuerteventura
Fuerteventura è l’isola in cui si concentra il maggior numero di spiagge da sogno delle Canarie, e infatti sono proprio il suo mare e le sue distese bianche e dorate ad attirare turisti da ogni dove, attratti da questa terra a metà strada tra l’Africa e l’Europa.
Tra le spiagge più belle di Fuerteventura, spiccano ad esempio quelle attorno a Corralejo come la Playa del Bajo Negro (una distesa bianchissima e facilmente accessibile a tutti), oppure la Playa de Ajuy, cioè il punto in cui sbarcarono i primi conquistador di Fuerteventura nel 1402, caratterizzata da una linea di costa alta e suggestiva, che crea un grande contrasto tra le scogliere e il mare. Non si può poi non citare la rinomata Cofete, probabilmente la più celebre dell’isola: vasta e deserta, dalla sabbia dorata che digrada nelle acque turchesi dell’Atlantico, è un posto magico da vedere e perfetto per il surf, perché le correnti sono molto forti. Sempre nella Peninsula de Jandìa c’è poi uno dei tratti di costa più spettacolari dell’isola: la Playa de Sotavento de Jandìa comprende circa nove chilometri di spiagge indimenticabili, sabbia candida che scivola nell’oceano e offre panorami da sogno. Provare per credere!