10 bar "letterari" senza tempo
Da Parigi a Buenos Aires, in questi famosi bar letterari vi verrà voglia di levare il bicchiere per un brindisi, magari con un taccuino appoggiato sul tavolo per annotare le impressioni del momento. Ecco 10 famosi bar letterari, locali di grande tradizione che hanno attirato i giganti della letteratura mondiale.

È proprio vero: bar, pub e club tendono a essere calamite per gli scrittori che, spesso solitari per temperamento, cercano stimoli intellettuali e socialità nel caldo ambiente di un locale. Forse sono lì per osservare, alla ricerca di spunti per il loro prossimo libro, che sia un romanzo o un saggio. O forse hanno solo bisogno di un drink. In ogni caso, se cercate un po’ di ispirazione, ecco dove andare.

1. El Floridita, L’Avana
In attività da circa due secoli, El Floridita è noto soprattutto per essere stato il ritrovo preferito da Ernest Hemingway durante i suoi soggiorni all’Avana (a ricordare lo scrittore c’è oggi una statua a grandezza naturale). Questo bar era famoso soprattutto per il daiquiri: Hemingway lo ordinava senza zucchero e con doppio rum. Questa versione divenne nota come Papa Doble e oggi è il cocktail simbolo del Floridita. Se ne berrete un paio potreste davvero credere che Hemingway sia ancora lì a tenere banco in compagnia di amici come Errol Flynn e Gary Cooper.

2. Vesuvio Café, San Francisco
Nel quartiere North Beach di San Francisco, il Vesuvio Café era un luogo di ritrovo popolare per gli esponenti della Beat Generation – tra cui gli scrittori Jack Kerouac, Allen Ginsberg e Neal Cassady – ed è opportunamente situato accanto al City Lights Bookstore, la leggendaria libreria e casa editrice fondata da Lawrence Ferlinghetti nel 1953. Passeggiate nel vicolo pedonale accanto all’accogliente bar e ammirate i colorati murales che riportano versi di poesie e citazioni letterarie. Quindi lasciate spazio al beatnik che è in voi: ordinate un Bohemian Coffee, salite le scale fino al secondo piano e sedetevi a un tavolino con vista sul bar sottostante. Qui si è fatta la storia.

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
3. Café Tortoni, Buenos Aires
Il Café Tortoni trasuda il fascino sbiadito e l’elegante malinconia che pervade Buenos Aires. È forse il più affascinante tra i locali celebri della città, splendidi caffè di una volta dove i sandwich de miga (panini senza crosta) e le facturas (pasticcini) vengono serviti da cerimoniosi camerieri in papillon. Molti artisti e scrittori argentini erano soliti trovarsi qui: tra di essi il genio della letteratura Jorge Luis Borges, la poetessa Alfonsina Storni e il grande compositore di tango Carlos Gardel, che occupava di solito un tavolo vicino alla finestra. Oggi questi grandissimi personaggi non ci sono più, ma la vocazione artistica del locale resiste: al piano inferiore si tengono infatti regolarmente letture di poesie, sessioni di jazz e spettacoli di tango.
4. The Horse You Came In On Saloon, Baltimora
Edgar Allan Poe visitò molte taverne nel corso della propria vita, ma The Horse You Came in On Saloon è considerata l’ultima in cui si recò prima di morire: un cartello sopra la porta lo definisce addirittura "l’ultima fermata di Poe". Situato nel Fell’s Point Historic District, questo locale, fondato nel 1775, è il più antico di Baltimora nonché l’unico bar del Maryland rimasto aperto prima, durante e dopo il Proibizionismo. Fedele al nome che porta, evoca atmosfere da saloon del vecchio West con dettagli come gli sgabelli a forma di sella.

5. Café Louvre, Praga
Caffè e sala biliardo in stile parigino, il Café Louvre aprì i battenti nel 1902 e divenne rapidamente un luogo di incontro per artisti, scrittori e intellettuali di Praga. Tra i clienti c’era Franz Kafka, membro di un circolo filosofico che si riuniva qui. Salendo lo scalone d’onore si arriva al primo piano, dove si è accolti da soffitti altissimi e interni lussuosi che trasudano eleganza Belle-époque. Chiuso e bollato in epoca comunista come istituzione "borghese", riaprì nel 1992 dopo la Rivoluzione di Velluto e tornò rapidamente ai fasti di un tempo.

6. Les Deux Magots, Parigi
Nel quartiere chic di St-Germain-des-Prés, questo storico caffè non è certo un locale bohémien. Ma se un café crème a Les Deux Magots costa una mezza fortuna, la sensazione di essere parte della storia intellettuale della città non ha prezzo. A partire dalla fine dell’Ottocento, infatti, numerose personalità si sono ritrovate ai tavolini sul marciapiede per fumare, sorseggiare assenzio e scambiarsi idee. Tra gli avventori abituali del locale figuravano Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, Pablo Picasso, James Joyce e altre figure di primissimo piano della cultura mondiale.

7. White Horse Tavern, New York City
Passeggiando per il West Village di New York noterete di certo, nelle caffetterie, numerosi scrittori o aspiranti tali che digitano sui loro laptop: il quartiere è, fin dall’Ottocento, un punto di riferimento sulla scena culturale degli Stati Uniti e non solo. Questa eredità vive nella storica White Horse Tavern, aperta dal 1880 e divenuta un famoso ritrovo letterario poco dopo la Seconda guerra mondiale. Un po’ come il West Village stesso, il White Horse attira una folla davvero eterogenea. Ma mentre si sorseggia una pinta allo splendido bancone in legno intagliato non è difficile evocare i fantasmi dei poeti Dylan Thomas e Delmore Schwartz, bevitori incalliti e clienti abituali, i cui fantasmi, si dice, si aggirerebbero tuttora nel locale.

8. Ye Olde Cheshire Cheese, Londra
Entrare in questo pub sotterraneo, incastonato in un vicolo di Fleet St a Londra, significa fare un passo indietro nel tempo. Risalente al 1538, Ye Olde Cheshire Cheese fu ricostruito dopo il grande incendio del 1666. Era uno dei locali preferiti da Charles Dickens, che vi fece cenno in Racconto di due città. Anche Mark Twain, Sir Arthur Conan Doyle e P.G. Wodehouse lo apprezzavano. Dislocato su quattro piani, il pub è composto da una serie di camere, cantine e gallerie che meritano di essere esplorate.

9. Carousel Bar, New Orleans
Il colorato Carousel Bar fa parte dell’Hotel Monteleone, nel quartiere francese di New Orleans, una delle città più suggestive degli Stati Uniti. Molto amato da Truman Capote e Tennessee Williams, nel 1999 è stato persino nominato "Punto di riferimento letterario" dalla United for Libraries. Mentre sorseggiano i loro Sazerac, gli avventori girano: il bancone, che ha la struttura di una giostra (carousel, appunto), è infatti montato su un perno e compie una rotazione completa ogni 15 minuti. Alcuni scrittori, come Eudora Welty e William Faulkner, rimasero così affascinati dalla giostra da inserirla nelle loro storie. Probabilmente lo sarete anche voi, mentre ascoltate musica jazz dal vivo e sorbite un cocktail tipico del Vieux Carré.
10. Davy Byrnes Pub, Dublino
Non è difficile stilare un elenco di bar frequentati da romanzieri famosi, ma che dire di un locale che gioca un ruolo in un grande romanzo? Anche se nell’attuale assetto non sarebbe probabilmente il locale preferito da James Joyce, il Davy Byrnes merita una sosta nel tour dublinese di qualsiasi amante della lettura, dal momento che compare in Ulisse. Nel capitolo 8, infatti, il protagonista Leopold Bloom si ferma qui per un panino al gorgonzola e un bicchiere di Borgogna. Oggi patatine e pinte di birra sono ordinazioni più comune, tranne che nel giorno di Bloomsday (16 giugno), quando gli appassionati di Joyce ripercorrono i passi di Bloom attraverso Dublino e il gorgonzola va a ruba.