Oviedo è la capitale spagnola della gastronomia 2024
Dopo aver fatto tappa in Castiglia-La Mancia, nella deliziosa Cuenca, il viaggio alla scoperta delle prelibatezze di Spagna quest'anno prosegue nelle Asturie. È infatti il capoluogo di questa comunità autonoma, Oviedo, a essere stato nominato capitale spagnola della gastronomia per il 2024. Tra formaggi tipici, sidro tradizionale, fabada e paella con frutti di mare, quest'area a metà strada tra oceano e monti promette di convincere anche i palati più difficili.
Il modo migliore per esplorare Oviedo, fondata nel VIII secolo, è passeggiare nel suo centro storico dall’innegabile sapore medievale. Dopo aver ammirato lo spettacolo gotico della Cattedrale e le reliquie custodite nella cappella di San Miguel, ma anche i palazzi di Valdecarzana e de la Rúa e l’Università, è d’obbligo riposarsi in una delle numerose chigres (sidrerie) che animano i portici e le piazze del centro. Bevanda a bassa gradazione alcolica a base di succo di mela, il sidro da queste parti è una cosa seria. A partire da come lo si versa: a voler seguire la tradizione asturiana, bisogna tenere la bottiglia sollevata sopra la testa, il bicchiere all’altezza del ginocchio e lo sguardo rivolto altrove con studiata nonchalance. Qualche goccia (se va bene) finirà inevitabilmente a terra, ma l’importante è che il sidro precipiti nel bicchiere creano il giusto livello di effervescenza: è questo uno dei dettagli che rivela se il barista sa davvero il fatto suo. Per scoprire la lunga storia locale della produzione di sidro artigianale c’è il Museo de la Sidra di Nava, a circa mezz’ora di auto da Oviedo. In tutta la regione si coltivano oltre settanta varietà di mele, ma è la capacità di equilibrare le note dolci e acide, frutto della lunga esperienza asturiana, a rendere il sidro di questa zona settentrionale della Spagna uno dei migliori.
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Le estati temperate e gli inverni rigidi delle Asturie, unite alla diffusione dell’allevamento e alla presenza di grotte umide perfette per la stagionatura, hanno permesso all’industria casearia locale di prosperare, e visitando la città è facile indovinarlo: Oviedo e dintorni non fanno segreto della passione per i formaggi, tra cui il Cabrales dei Picos, il Casín di Campo de Caso, il Gamonéu di Cangas e il Bedón de Vaca di Llanes. Altri fiori all’occhiello della gastronomia locale sono le fabes (fagioli bianchi), ingrediente principale della fabada asturiana insieme a salsiccia, prosciutto, lardo, pancetta o altri tipi di carne. Da provare anche il pixin (la rana pescatrice), la carne gobernada (stufata) e i crostacei e frutti di mare che arrivano direttamente dalla costa atlantica, presentati spesso in zuppe e ovviamente in vari tipi di paella.
E per dessert? Il riso al latte è una delle possibilità, ma davvero tipici della regione sono i frixuelos, ovvero la variante asturiana delle crêpes da mangiare cosparse di zucchero a velo, calde e arrotolate su sé stesse. Nelle Asturie generalmente fanno venire l’acquolina in bocca anche la torta di mandorle, il latte fritto e il tocinillo de cielo, un budino al caramello fatto con acqua, zucchero e una quantità sorprendentemente alta di tuorli d’uovo.
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