Viaggio nel Kosovo meridionale, tra il Parco Nazionale dei Monti Sharr e la Gora
Foreste incontaminate, attività outdoor, villaggi montani e antichi riti tramandati di generazione in generazione: il Kosovo meridionale è un territorio tutto da scoprire. Un viaggio qui è l’occasione giusta per visitare una destinazione off the radar e assistere a uno dei rituali più affascinanti dei Balcani.
Bisogna essere curiosi per mettersi in viaggio con destinazione Kosovo. Di questa nazione nascosta nel cuore dei Balcani si sa ancora poco, o quasi nulla, dal punto di vista turistico. Si ricordano invece i tristi avvenimenti legati alla guerra degli anni Novanta i cui segni sono ancora oggi visibili e ben impressi nei ricordi di chi qui è rimasto. Lungo le strade spuntano memoriali delle vittime della pulizia etnica perpetrata dalle milizie di Milosevic e i soldati della Kfor presidiano il monastero di Decan, con i suoi preziosi affreschi, nel Kosovo occidentale. Lo stato più giovane d’Europa, che nel 2008 ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza dalla Serbia ed è stato riconosciuto da un centinaio di Paesi, Italia inclusa, insomma, non è la prima meta che viene in mente quando si pensa a un viaggio. Eppure tra cittadine che ricordano delle Istanbul in miniatura, monasteri millenari nascosti tra le foreste, alcune delle moschee più eleganti della penisola balcanica e una natura incontaminata, il Kosovo è la nuova frontiera del turismo. In particolare, quello d’avventura.
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Il Parco Nazionale dei Monti Sharr
Per rendersene conto basta raggiungere la città di Prizren. È la città cartolina del Kosovo, famosa per la moschea Sinan Pasha, tra i più fini esempi di architettura islamica nei Balcani, per ospitare il prestigioso evento cinematografico DokuFest e per la Fortezza che offre una vista impareggiabile sul centro storico e, in lontananza, i Monti Sharr. Proprio questi sono la destinazione ideale per chi ama la natura, il silenzio e le località off the radar. Il Parco Nazionale dei Monti Sharr, confine naturale con la Macedonia del Nord (che nel proprio versante ha istituito un parco omonimo) è una delle principali aree ecologiche protette della biodiversità in Europa meridionale. Il vasto territorio dello Sharr è caratterizzato da alte vette, innevate per la maggior parte dell’anno, ruscelli, vallate e antichi laghi glaciali. Nei suoi confini abitano oltre duecento specie di volatili, circa 150 generi di farfalle, 13 specie di rettili, 10 di anfibi e numerosi esemplari di orso bruno, lince, lupo, sciacallo e camoscio. Lo Sharr è il regno della natura più selvaggia.
Un’avventura balcanica
È anche la meta da tenere in considerazione se si amano le vacanze outdoor. E se non si hanno pretese troppo alte. Qui, infatti, si trova l’unico comprensorio sciistico del Kosovo, quello di Brezovica. È compreso nella municipalità di Strpce, uno dei 10 comuni a maggioranza serba del Kosovo, anche se a frequentarlo sono soprattutto albanesi. Non pensate di arrivare e trovare le stesse attenzioni che vi aspetterebbero a St Moritz o a Madonna di Campiglio. Le misure di sicurezza lasciano abbastanza a desiderare, diversi percorsi non sono tracciati e intrepidi sciatori alle prime armi sfrecciano senza controllo lungo il pendio con slittini arrangiati. Se ciò, insieme alle occasionali interruzioni di corrente, non vi spaventa, allora potete tranquillamente partire e divertirvi a un terzo, o meno, di quanto paghereste per farlo in Europa. In una nazione tutta da scoprire, di cui gran parte delle persone che conoscete sa poco o niente. Una vera avventura balcanica. Anche in estate, non mancano le attività da fare ai Monti Sharr: chi ha gambe ben allenate può partecipare a escursioni -dalla durata di circa 6-8 ore- alla volta di questo territorio incontaminato e largamente inesplorato. L’itinerario nei dintorni di Brezovica conduce fino alla cima di Vraca e Madhe (2582 m). Quello che origina da Dragash invece tocca il villaggio di Brod, vicino al confine nord macedone, fino alla cima del Guri i Zi (2536 m). Alcuni tour operator organizzano trekking persino oltre confine, con escursioni in Macedonia del Nord o Albania.
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Riti ancestrali
Più a sud di Prizren, ai piedi dello Sharr, schiacciata tra i confini albanese e nord macedone, ecco che si trova un’altra località da inserire nell’agenda di viaggio se si è alla ricerca di posti ancora più inusuali in una destinazione già fuori dalle rotte turistiche. È la Gora, regione che ospita i gorani, minoranza slava musulmana del Kosovo presente anche in alcune municipalità dell’Albania e Macedonia del Nord. Questo gruppo etnico -di cui si contano circa 10.000 individui- non solo parla una lingua propria, il nasinksi, dialetto slavo che presenta molte similitudini con la lingua bulgara, ma custodisce tradizioni antichissime. La più affascinante? Il matrimonio.
In occasione dell’evento festivo, le giovani spose sono truccate da una donna anziana del villaggio. Sul viso è posta una spessa base bianca punteggiata da gocce dorate, che indicano la serietà e il carattere della ragazza, rosse, che significano fertilità, e blu, per proteggerla dal malocchio. Sono poche le donne che ancora oggi realizzano questa pratica che, con l’avvento della modernità, rischia di sparire. Con un po’ di fortuna, però, in estate, quando nella regione si celebrano i matrimoni, si può assistere a questa complessa preparazione tramandata di generazione in generazione. Un momento magico dove tradizioni, colori e sacralità si mescolano insieme dando vita a uno dei rituali più affascinanti dei Balcani.