Viaggiare in Italia tra laghi e fiumi: 6 esperienze da non perdere
Fiumi e laghi non sono sempre la prima meta a cui si pensa per un weekend, ma navigare sulle acque calme di un fiume accompagnati dal canto degli uccelli oppure buttarsi in adrenaliniche discese lungo il corso di un torrente potrebbe essere proprio l’esperienza di cui avete bisogno per godervi una pausa in mezzo alla natura. Ecco allora sei esperienze da non perdere in giro per l’Italia in cerca degli angoli più belli in cui sguazzare nelle acque dolci.
Pedalare tra terra e acqua nelle Valli di Comacchio
Le Valli di Comacchio sono uno degli ambienti più caratteristici del Parco Regionale del Delta del Po e si estendono per 13.000 ettari circa fra la città di Comacchio e il corso del fiume Reno, a sud. Assieme alla Valle Bertuzzi, 3000 ettari, e alla Valle di Argenta, 1600 ettari, costituiscono una testimonianza di come si doveva presentare il paesaggio prima delle grandi opere di bonifica, iniziate con gli Estensi, che non le hanno mai viste coinvolte. Per il fenomeno della subsidenza, infatti, a partire dal X secolo grandi superfici qui si sono allagate riempiendosi di acqua salmastra. Ciò ha permesso l’allevamento della rinomata anguilla di Comacchio, fra le più prelibate al mondo. Un’escursione in bicicletta e barca vi condurrà fra paesaggi dallo struggente impatto visivo nell’universo delle anguille e, più in generale, in quello della pesca, principale attività tradizionale nella zona. È un mondo di casoni e lavorieri (impianti da pesca tradizionali, fatti da una specie di labirinto di canne che conduce i pesci in un recinto dal quale non possono uscire). Arrivando con la vostra bicicletta, o noleggiandone una alla Stazione Foce, potrete imbarcarvi per una delle crociere del Consorzio Navi del Delta, che durano circa due ore e compiono un percorso circolare; si possono seguire le indicazioni o la mappa negli IAT dell’area o sul sito. Le Valli di Comacchio ospitano anche una nutritissima colonia di fenicotteri.
Approdare al romantico Monte Isola nel Lago d’Iseo
Il Sebino, meglio conosciuto come Lago d’Iseo, è forse il lago meno blasonato del Nord Italia. Forse proprio per questo ha mantenuto quell’aria di languido romanticismo un po’ fuori dal tempo. A proteggerlo, una corona di alte montagne custodisce come una pietra preziosa Monte Isola, 600 metri di roccia e boschi che si ergono come un miraggio in mezzo al lago: è la più grande isola lacustre naturale d’Italia, nonché la più alta d’Europa. Nel 2016 vi si approdava camminando sulle acque con la passerella ideata dall’artista Christo, mentre oggi si percorrono in bicicletta o a piedi il versante bresciano e quello bergamasco del lago alla ricerca di scorci sempre diversi e di borghi pittoreschi e colorati. Il tratto più spettacolare è probabilmente la strada che collega Lovere a Riva di Solto passando per l’Orrido di Castro, con le rocce che si tuffano nell’acqua. L’Orrido del Bögn di Zorzino, al cui fondo c’è un’amena spiaggetta, si raggiunge soltanto a piedi. Dal lago si dipartono poi innumerevoli sentieri escursionistici che conducono alle cime circostanti e a vedute scenografiche. Uno su tutti è l’Antica Strada Valeriana (sentiero del CAI n. 291; 24 km, 9 h circa, suddivisibili in un paio di giorni di cammino), che da Pisogne a Pilzone attraversa minuscoli borghi e fitti boschi. Se poi le emozioni forti sono il vostro pane quotidiano, potrete ammirare questa meraviglia della natura anche in parapendio.
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Pagaiare nei meandri del fiume in Val Trebbia
Al confine tra l’Appennino Emiliano e Ligure, la Val Trebbia è nota per essere una delle vallate più incantevoli e selvagge del Piacentino, solcata dall’omonimo fiume che nasce alle pendici del Monte Prelà e si spinge fino alla pianura padana. A presidio del territorio, strategico crocevia di traffici e di percorsi come la Via Francigena e la Via del Sale, nel Medioevo le famiglie feudali piacentine costruirono castelli fortificati che ancora oggi nobilitano il paesaggio. In alta valle il fiume Trebbia, che è tra i corsi d’acqua più limpidi e puliti d’Europa, s’incunea entro gole profonde scavate nella roccia andando a formare anse che si alternano a deliziosi laghetti circondati da ripidi crinali boschivi. Nei mesi da maggio a metà settembre, il Parco Avventura Valtrebbia presso il Lago Maiardà, località Fontana (Coli), in team con l’Associazione sportiva Rock And Rivers di Marsaglia propone, oltre ad acrobatici percorsi sospesi tra gli alberi con dispositivi di protezione per adulti e bambini, anche la discesa in kayak lungo i meandri del Trebbia nei tratti dove la corrente è meno impetuosa, accompagnati da una guida esperta. Le escursioni giornaliere prevedono inoltre soste in cui rilassarsi, prendere il sole e fare il bagno. Chi invece preferisce provare il brivido del canyoning scendendo a piedi e a nuoto in gole impervie circondato da scenari mozzafiato, può iscriversi a mini-stage d’iniziazione, se principiante, o partecipare a uscite più impegnative se esperto.
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Solcare le acque azzurre del Lago Trasimeno
Come mai gli umbri non sentono la mancanza del mare? Perché hanno il Trasimeno, il quarto lago italiano per estensione. Con una superficie di 128 kmq e le sue acque ondulate, il Trasimeno è una macchia d’azzurro scintillante sul tappeto verde che ricopre la regione. Intorno a questo specchio d’acqua dolce, qualsiasi dettaglio richiama il paesaggio marino: stabilimenti attrezzati con sdraio e ombrelloni, isole da raggiungere in barca, la possibilità di dedicarsi a diversi sport, borghi e rocche da cui osservare panorami vastissimi, ma anche romantici moli dai quali ammirare tramonti infuocati.
Chiunque passi da qui non può fare a meno di notare la magica luce che investe ogni cosa e che ha ispirato poeti e artisti di ogni epoca, su tutti il Perugino. Il pittore umbro fece di questo paesaggio ameno dai contorni netti e luminosi lo scenario dei suoi capolavori. Le colline che circondano il lago sono ricoperte di ulivi, ed è possibile rigenerare mente e corpo camminando su itinerari ad anello da percorrere anche in bici o a cavallo. Ma il windsurf, il kitesurf, la vela e lo sci nautico restano le attività più praticate su queste acque poco profonde, pulite e balneabili. Potrete noleggiare in loco tutta l’attrezzatura, così come frequentare corsi di avvicinamento o perfezionamento per adulti e bambini.
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Avvicinarsi a piedi alla Cascata delle Marmore
Tra le cascate più amate in Italia e tra le più alte in Europa, con i suoi tre salti e un dislivello di 165 m, c’è la scenografica Cascata delle Marmore. Ha origini antiche e si trova nell’omonimo parco naturale della Valnerina, frutto dell’incontro tra i fiumi Velino e Nera. Si può restare a lungo incantati davanti alla cascata, ma il parco tutt’intorno è attraversato da sentieri costellati di lecci, felci e rocce da non trascurare. Il primo, che è anche il più antico ed è lungo circa 900 m, collega il Belvedere Superiore a quello Inferiore, consentendo di godere di entrambi gli spettacolari punti di vista sulla cascata. Durante il percorso si incontra il Balcone degli Innamorati, dove si può sostare per scattare la foto perfetta, mentre in cima troverete la Specola, una loggetta voluta da papa Pio VI capace anch’essa di regalare una vista sublime. Un pizzico di avventura lo riserva il Percorso della Ninfa (si parte dal Centro di Educazione Ambientale, sempre presso il Belvedere Inferiore), che conduce il più vicino possibile alla cascata, con grotte naturali, ponti di legno e scalette che comunque anche i bambini possono affrontare. Gli orari di apertura del parco sono variabili e le visite guidate tra cui poter scegliere sono di vario tipo: escursioni per i più piccoli con attività didattiche, visite alle grotte, uscite botaniche o notturne e gite arricchite da racconti di fiabe e leggende su questo luogo magico.
Farsi portare dalla corrente nelle Gole dell’Alcantara
Prismi di basalto che sembrano scolpiti dalla mano dell’uomo, con le loro scanalature e le bizzarre conformazioni ad arpa, a ventaglio o a colonna, segnano il punto in cui il magma incandescente dell’Etna ha incontrato le acque gelide dell’Alcantara. È un fiume che nel nome evoca tutta la suggestione della Sicilia araba (al-qantara significa ‘il ponte’) e nei paesaggi regala ambientazioni da favola: nel tratto più suggestivo e selvaggio le pareti delle gole svettano fino a 30 m di altezza, mentre l’acqua scava il suo percorso fra le rocce formando rapide e una cascatella che si getta nella Pozza di Venere. Per vivere l’Alcantara con un pizzico di adrenalina, indossate tuta di neoprene, giubbotto salvagente e caschetto e immergetevi in queste acque limpide e fredde (circa 10°C) per lasciarvi trasportare dalla corrente prendendo parte a un tour di body rafting (non faticherete a trovare un’agenzia cui rivolgervi per l’organizzazione). Chi preferisce un approccio più soft potrà indossare stivaloni di gomma (i meno freddolosi se la caveranno con le scarpe da scoglio) e percorrere un più classico trekking fluviale. Ma ci sono opzioni per tutte le esigenze: se cercate soltanto un po’ di refrigerio, potete stendere un telo da mare sui ciottoli della spiaggetta fluviale all’ingresso delle gole, oppure dirigervi non alle gole ma alle gurne, le piscine naturali concentrate nel tratto di fiume vicino alla località di Francavilla. Infine, potrete ammirare lo scenario unico delle gole anche senza sfidare il gelo del fiume: seguite il sentiero escursionistico che si inoltra nella campagna regalando scorci dall’alto.