Trekking nella Valle del Langtang, in Nepal
In questo classico trekking nepalese lungo la Valle del Langtang sarete stimolati dalla capacità di ripresa delle comunità di montagna e affascinati dall’imponenza dell’Himalaya.

Incastonata tra le montagne al confine con il Tibet e la Cina, la Valle del Langtang in Nepal offre uno dei trekking più belli in un paese che vanta un’ampia scelta di sentieri straordinari. Il percorso sale tra boschetti di bambù e foreste avvolte da epifite per raggiungere rigogliosi pascoli per gli yak circondati da cime innevate in una classica valle glaciale a forma di U. Pochi trekking himalayani offrono una gamma di paesaggi così spettacolari in un tempo così breve. Lo scenario bucolico e i villaggi decorati con bandiere di preghiera e stupa sembrano idilliaci, ma tenendo gli occhi e le orecchie aperti ci si rende presto conto che questo paradiso per escursionisti ha vissuto momenti difficili.
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Il terremoto del 2015
Il 25 aprile 2015 la regione centrale del Nepal fu colpita dal peggior terremoto dell’ultima generazione. Templi secolari crollarono a Kathmandu, una valanga letale travolse il Campo Base dell’Everest e nella Valle del Langtang una parete di roccia, neve e ghiaccio largo 1 km si staccò dalla vetta del Langtang Lirung e precipitò lungo pendii quasi verticali fino a seppellire il villaggio di Langtang, il principale insediamento della valle e una delle più popolari tappe di trekking. Circa 155 abitanti morirono sul colpo, oltre a circa 40 escursionisti stranieri e a molti portatori e guide nepalesi.
Quasi tutti gli escursionisti si trovavano nel villaggio per il pranzo, mentre molte persone erano giunte da tutta la valle per partecipare a un funerale. Solo una casa di Langtang si salvò, essendo costruita alla base di una sporgenza rocciosa che la riparò dalla valanga. Camminare attraverso la frana di Langtang oggi è un’esperienza inquietante. Non rimane nemmeno un pezzo di legno o una traccia del villaggio originale. Ci vogliono circa 20 minuti per attraversare le macerie tombali che si trovano in cima al vecchio villaggio, fino a raggiungere una serie di bandiere di preghiera e uno stupa alla memoria con i nomi delle vittime, tra cui gli abitanti dei villaggi vicini (Langtang, Gumba e Sindum), sette escursionisti spagnoli e quattro escursionisti francesi membri della stessa famiglia.

Ricostruzione e rinascita
A due anni di distanza da quel tragico giorno, le case da tè di Langtang erano state ripristinate e gli escursionisti di tutto il mondo erano tornati a percorrere i sentieri della valle. Nei mesi successivi al terremoto, le famiglie ricostruirono le loro case con le proprie mani e i proprietari dei lodge intrapresero la ricostruzione, accollandosi rischiosi prestiti bancari piuttosto che aspettare l’aiuto del governo nepalese, rallentato da un’irrimediabile burocrazia. I turisti che avevano visitato questa splendida valle inviarono donazioni o tornarono per offrire aiuto, ricambiando la gentilezza ricevuta anni prima come giovani escursionisti. La gente del posto ripristinò i sentieri, fiduciosa che un giorno i turisti sarebbero tornati.
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Il trekking oggi
Percorrendo oggi la Valle del Langtang, nelle soste alle case da tè si vedono chiaramente i segni di quella tragica esperienza, ma anche dimostrazioni di stoicismo, capacità di recupero, speranza e determinazione. Quasi tutti gli abitanti e i proprietari di lodge hanno perso qualcuno nel terremoto del 2015 – un genitore, un fratello, il marito o la moglie, a volte un intero ramo della famiglia. Molte proprietarie di lodge sono vedove che hanno dovuto reinventare da sole la propria vita e i mezzi di sostentamento, e hanno preso la coraggiosa decisione non solo di ricostruire, ma anche di espandere e modernizzare i loro lodge. È difficile non provare ammirazione per la fiducia in se stessi, la forza d’animo e il garbo degli abitanti della valle.
Questo trekking, più di altri in Nepal, vi lascerà ispirati e grati in egual misura. Oggi i punti più scenografici del trekking del Langtang sono ancora le vedute da Kyanjin Gompa, un gruppo di lodge costruiti intorno a un monastero a una giornata di cammino da Langtang. Salendo verso i punti panoramici fuori dal villaggio come Kyanjin Ri e osservando la morena sgretolata e i ghiacciai solcati dalle fenditure, tra cime innevate ed echi di valanghe, ci si rende conto che il paesaggio montano, all’apparenza così immutabile, è in realtà in costante evoluzione.
Difficile restare insensibili davanti alla bellezza della valle, nella consapevolezza di quanto fragile e precaria sia qui la vita. Di rado le montagne appaiono così terribili nella loro magnificenza. Eppure sono le storie umane a lasciare il ricordo più duraturo. Questo è un viaggio che pone sfide e regala gratificazioni inaspettate. Dormendo nei lodge e ordinando un piatto di daal bhaat (riso, lenticchie e verdure), darete un contributo diretto a una comunità che ha saputo risollevarsi dai suoi giorni più bui.

Come organizzare il viaggio
Come arrivare
Gli autobus in partenza ogni giorno da Kathmandu impiegano circa 9 h a causa delle cattive condizioni delle strade di montagna. Prenotate un posto il giorno prima. Un’opzione più comoda è noleggiare una jeep.
Quando andare
I mesi migliori per il trekking sono ottobre-novembre e marzo-aprile. L’autunno offre i panorami più limpidi e il tempo più stabile, mentre la primavera regala la fioritura dei rododendri e di altre specie. Evitate i mesi dei monsoni (da giugno ad agosto).
Dove dormire e mangiare
I lodge (chiamati anche case da tè) situati lungo il sentiero offrono un’ampia varietà di bevande calde e piatti, oltre a semplici sistemazioni, per cui non sarete mai a più di un’ora di distanza da una tazza di tè caldo. Le tappe più popolari per il pernottamento, come il nuovo villaggio di Langtang e Kyanjin Ri, offrono anche caffetterie e panetterie, e quest’ultima ha persino un caseificio di formaggio di yak.