Svalbard: da solo in bicicletta sulle isole di ghiaccio

Il viaggio epico di Omar di Felice, da solo in bicicletta lungo le linee artiche, è arrivato al momento più selvaggio e intenso. L’ultracyclist ha attraversato in solitaria le isole Svalbard, sfidando la settimana più fredda dell’inverno in totale autonomia. Qui ci racconta come è andata questa tappa, nel cuore dell’Artico.

Ciclista solitario tra la neve delle Svalbard
Omar Di Felice, da solo con la sua attrezzatura alle Isole Svalbard © Omar Di felice
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Qual è stata la cosa più bella del viaggio?

Senza dubbio arrivare alle Svalbard dall’alto: vedi queste isole ghiacciate nel cuore dell’Artico che ti levano il fiato. Per la prima volta ho davvero avuto la sensazione di stare a un passo dal Polo Nord, e di essere da solo davanti a tutto questo. 

Paesaggio innevato Isola Svalbard
Il panorama assoluto delle Svalbard © Omar Di felice
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Qual è stato il momento più difficile della tappa?

È stato l’inizio della parte più wild di tutto il percorso: qui non ho solamente la bicicletta e le borse ma anche una slitta attaccata alla bici. Devo portare con me tutto quello di cui ho bisogno per essere autonomo: cibo, vestiario aggiuntivo (fa molto più freddo) e anche del carburante perché in Groenlandia dovrò accendere le stufe che troverò nelle varie cabin e per cucinare.

Ritratto Omar Di Felice alle Svalbard
L’ultracyclist nel cuore dell’Artico© Omar Di felice

Cosa hai imparato da questa tappa?

Sicuramente ho imparato qualcosa in più perché è la prima parte del viaggio in cui mi trovo da solo nella natura più selvaggia. Qui se voglio riposare devo aprire una tenda o raggiungere una cabin. Non ho possibilità di trovare villaggi e non posso fare affidamento a nessun altro: devo essere autonomo al 100%.

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Veduta aerea delle Svalbard
Le Isole Svalbard viste dall’alto sono uno spettacolo che toglie il fiato © Omar Di felice

Dal punto di vista del cambiamento climatico è stata una tappa molto arricchente, perché queste isole sono un centro cruciale di studio: qui più si va a nord verso l’Artico, più il cambiamento è evidente. Ad esempio il fiordo intorno a Longyearbyen, il villaggio principale, fino a 10/15 anni fa era completamente ghiacciato e consentiva di essere attraversato in auto, mentre ora non lo è più. E proprio qui c’è una base scientifica Italiana con cui ho fatto una diretta in cui cui andiamo a toccare proprio i punti critici dei cambiamenti all’Artico, trovate tutto sui miei canali social.

Devo dire che però io ho avuto la sfortuna di trovare la settimana più fredda di tutto l’inverno.

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