Il giro in bicicletta dell’Artico in solitaria attraversa la Lapponia
Continua il viaggio dell’ultracylcist Omar Di Felice tra il bianco dell’Artico. Da solo, in bicicletta, Omar sta seguendo le linee artiche per monitorare gli effetti del cambiamento climatico e la seconda tappa lo ha visto attraversare tutta la Lapponia passando per Russia, Finlandia, Svezia e Norvegia.

Dopo averci raccontato la sua prima tappa in Kamchatka, ora ci aggiorna su cosa voglia dire attraversare la Lapponia in bicicletta in solitaria.
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Qual è stato il momento più difficile della tappa?
Senza dubbio i due giorni in Russia: ho fatto tappe molto lunghe, il termometro è sceso fino ai -35 e - 36 gradi e ho anche avuto una piccola intossicazione alimentare. Sono stati giorni complessi.
In più ci si è messa la frontiera russa che mi ha bloccato mezza giornata a causa di nuove restrizioni via terra e ho dovuto affidarmi alla polizia con qualche difficoltà di comunicazione a causa della lingua. Ma tutto si è risolto al meglio e mi hanno scortato in Finlandia.

Qual è stato l’aspetto più bello della tappa?
La cosa più bella è decisamente attraversare i boschi della Lapponia e ritrovarsi ogni sera in una piccola cabine di legno, immersi nel nulla, con le luci dell’aurora boreale. È una delle emozioni più grandi ed è ciò che ha caratterizzato tutta la tappa.

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Cosa hai imparato da questa tappa?
Su di me ho imparate che, per quanto tu possa essere bravo a programmare, poi devi essere anche tanto bravo a mettere mano ai piani e adattarti alle situazioni. Questo è del resto vivere un’avventura e qui ho iniziato a rendermene davvero conto e sicuramente capiterà ancora.
Arrivando a Tromsø in Norvegia, invece, ho trovato molta meno neve di quanto mi aspettavo e molta meno neve di quanta ne avessi vista in passato. Questo è sicuramente sintomo di un trend che inizia a essere visibile oltre che preoccupante. È una spia d’allarme che deve farci riflettere.