Nella Grecia del Nord alla scoperta della Zagorohória

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Perché limitarsi alla Grecia d'estate: lontano dal mare questo paese riserva meravigliose soprprese, alcune perfette da scoprire in autunno. A nord-ovest di Ioánnina, ad esempio, risalendo un ripido crinale si raggiunge la Zagorohória (‘villaggi di Zagóri’). Più di 40 minuscoli villaggi di case costruite con la pietra grigia locale e dotate di tetti di ardesia si aggrappano ai fianchi delle montagne coperte di fitte foreste, fondendosi nel paesaggio senza soluzione di continuità. La maggior parte delle strade è troppo stretta per le automobili e i villaggi sono collegati l’uno all’altro da vecchi sentieri in pietra, scalinate e ponti ad arco, tutti costruiti nel XVIII e XIX secolo. Se cercate un viaggio in Grecia all'insegna della natura e delle avventure outdoor puntate verso nord e raggiungete queste aree interne.


I boschi della Zagorohória in autunno ©Ververidis Vasilis
I boschi della Zagorohória in autunno ©Ververidis Vasilis
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Sebbene molti villaggi si trovino a meno di un’ora d’auto da Ioánnina, la zona sembra molto più isolata e regala silenzio, luoghi splendidi per le escursioni, tanta natura e panorami mozzafiato a ogni curva. L’attrattiva principale della zona è la spettacolare Gola di Víkos, profonda quasi 1 chilometro, ma sono degne di nota anche le cime innevate che si stagliano a nord; l’intera zona si trova all’interno del Parco Nazionale del Pindo Settentrionale. 

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Che cosa vedere e fare

Dai Pápingo, a ovest, a Leptokaryá, a est, la Zagorohória è tutta spettacolare, ma ogni villaggio ha una propria personalità. I più visitati, con la maggior parte dei servizi, si trovano nella parte occidentale della regione, intorno alla Gola di Víkos. 

Il romantico Dílofo, situato in una zona relativamente pianeggiante, ha una manciata di abitanti ed è straordinariamente silen-zioso; è abbastanza vicino a Ioánnina da poter essere facilmente visitato con una gita in giornata dalla città. Vicinissimo al margine della gola, Monodéndri è un crocevia di itinerari escursionistici ed è il villaggio più visitato da chi viaggia in auto; il vicino Vítsa è più tranquillo. Oltre un crinale rispetto alla gola, Elafótopos, Káto Pediná e Áno Pediná sono meno visitati, e sono situati in quella che sembra essere la loro valle personale. I viaggiatori più attivi frequentano in gran numero Arísti per il rafting, mentre molti visitano Megálo Pápingo e il suo fratello minore alla fine della strada, Mikró Pápingo, per fare un’escursione di due giorni all’incontaminato Drakolímni (Lago del Drago), sul Massiccio del Týmfi. I due Pápingo ospitano anche la maggior parte delle guesthouse e dei ristoranti. 

A est della gola, Kípi, diviso da un’ampia strada, è meno scenografico, ma è il punto di inizio alcuni interessanti sentieri escursionistici e si trova a breve distanza in auto da Ioánnina. Dal minuscolo Kapésovo partono diverse belle escursioni in giornata, compresa la famosa Skála Vradétou. Tsepélovo è il villaggio più grande, con circa 250 abitanti che vi risiedono tutto l’anno; da qui si può accedere al Drakolímni. 

I villaggi situati nella parte orientale della Zagorohória, molti dei quali furono danneggiati durante la seconda guerra mondiale, sono meno popolati e con pochi servizi. Ma se vi piace guidare sulle strade di montagna, mettete in valigia una mappa cartacea (il segnale telefonico è debole) e andate alla scoperta dei paesini più sperduti, come Dipótamos. 

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L’incontaminato Drakolímni (Lago del Drago), sul Massiccio del Týmfi ©Jeroen Mikkers
L’incontaminato Drakolímni (Lago del Drago), sul Massiccio del Týmfi ©Jeroen Mikkers

La Gola di Víkos

Il fiume Voïdomátis (toponimo di origine slava che significa ‘acqua buona’) è un affluente dell’Aóös, che ha scavato la Gola di Víkos, lunga 12 chilometri e profonda 900 metri, nel corso di milioni di anni. Secondo il Guinnes dei Primati, si tratta del canyon più profondo del mondo in proporzione alla sua larghezza. La gola inizia vicino a Vítsa e si sviluppa in direzione nord fino ai villaggi di Pápingo; le sorgenti del fiume si trovano sotto il villaggio di Víkos, dove c’è anche uno straordinario punto panoramico. Diversi altri punti panoramici su entrambi i versanti della gola si raggiungono percorrendo brevi sentieri. 

La gola e il Massiccio del Týmfi a nord- ovest costituiscono una zona protetta speciale chiamata Geoparco di Víkos-Aóös, che a sua volta fa parte del Parco Nazionale del Pindo Settentrionale, un’area molto più vasta. I sentieri escursionistici nella gola e nei suoi dintorni sono per lo più tracciati e ben tenuti; rivolgetevi all’EOS di Ioánnina per farvi consigliare l’itinerario adatto a voi. Il percorso più tipico, anche se piuttosto impegnativo, parte da Monodéndri, dove c’è un ripido sentiero che scende nella gola, al cui termine una diramazione sulla destra conduce a Mikró Pápingo. La camminata richiede più di sei ore e l’unica acqua disponibile è quella della sorgente di Klíma, che incontrerete a metà strada. Controllate le previsioni meteo, indossate robusti scarponi da trekking e portate con voi molta acqua. Informate sempre qualcuno del posto (per esempio il personale della guesthouse dove alloggiate) della vostra ora di partenza e dell’itinerario che intendete seguire, in modo che possa dare l’allarme se necessario. 

La Gola di Víkos, lunga 12 chilometri e profonda 900 metri ©Andrzej Golik
La Gola di Víkos, lunga 12 chilometri e profonda 900 metri ©Andrzej Golik
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Tra due rupi a picco sotto il villaggio di Koukoúli, il Ponte Kokkori è uno dei ponti in pietra più pittoreschi della Zagorohória. Costruito nel 1750, si è mantenuto in perfetto stato da allora. Il piccolo arco che si vede su un lato ha la funzione di agevolare il deflusso in caso di piena; se non ci fosse, la pressione dell’acqua indebolirebbe la struttura. 

I punti panoramici della Gola di Víkos sono tutti straordinari, ma forse il migliore è il Belvedere di Beloï. Per raggiungerlo bisogna uscire dal villaggio di Vradéto, parcheggiare l’automobile e proseguire a piedi per circa 1 km (in piano) fino al bordo.

Il monastero Moní Evaggelístria, costruito nel 1630, ha una chiesa che risplende come uno scrigno di gioielli: i suoi vividi affreschi del XVIII secolo non sono mai stati ritoccati, ma semplicemente preservati con cura nel corso dei secoli. La suora incaricata vi aprirà la porta, utilizzando una chiave degna di nota. 

La Skála Vradétou in passato era l’unico modo per raggiungere il villaggio di Vradéto ©yiannisscheidt
La Skála Vradétou in passato era l’unico modo per raggiungere il villaggio di Vradéto ©yiannisscheidt

Avventure nella natura

Fino alla costruzione di una strada negli anni ’70, la Skála Vradétou (una scala di pietra sul fianco della montagna) costituiva l’unico modo per raggiungere il villaggio di Vradéto. L’itinerario ad anello che parte da Kapésovo e ritorna sulla strada richiede da quattro a cinque ore di cammino; in estate, a Vradéto apre un kafeneio. Le foto migliori si possono scattare in prossimità della cima, con il tracciato a tornanti visibile in basso. 

Le Piscine rocciose di Pápingo sono raggiungibili a piedi con una breve deviazione dalla strada tra Megálo Pápingo e Mikró Pápingo. In estate queste piscine naturali scavate in un canyon vengono arginate per creare profonde pozze balneabili blu. Nel resto dell’anno sono comunque un luogo affascinante, che consente di osservare la pietra calcarea levigata dall’acqua nel corso del tempo. 

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