
I 46 villaggi tradizionali in pietra e ardesia dell’area di Zagorohória, nascosti tra le montagne del Pindo, offrono sistemazioni caratteristiche, una fresca area di montagna, panorami impareggiabili e una miriade di leggende locali. Un tempo collegati uno all’altro da sentieri alpini e ponti in pietra, sono oggi raggiunti da moderne strade asfaltate che presentano a volte curve e tornanti spettacolari.
Con il passare degli anni e a seguito dei processi migratori, alcuni di questi borghi sono rimasti quasi completamente disabitati, ma la nascita di un turismo di lusso ed ecologico ha consentito agli avveduti abitanti dell’area di prosperare, trasformando gli antichi arhontiká e le piccole case tradizionali di Zagorohória in invitanti guesthouse. Qui soggiornano anche gli appassionati di escursionismo, attratti dalla prossimità della Gola di Víkos e dai numerosi sentieri che attraversano la zona.
Dopo la conquista di Constantinopoli, prima per mano dei crociati nel 1204 e poi a opera dei turchi nel 1453, molte eminenti famiglie greche fuggirono dalla capitale per nascondersi tra queste montagne, dove la cultura e la tradizione greche poterono essere salvaguardate. In epoca ottomana, la Zagorohória ottenne inoltre alcuni privilegi e una certa autonomia in cambio della sorveglianza dei valichi montani. La gente del posto divenne così piuttosto ricca e aperta al mondo, dando vita a una diaspora colta nei principali centri di erudizione e commercio dell’Europa moderna agli albori.