Un viaggio nei posti più inaccessibili del mondo in 8 documentari

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Dal circolo polare artico alla foresta amazzonica, nei deserti e sui crateri dei vulcani, tra città fantasma e isole sperdute in mezzo all'oceano. Su Netflix trovate alcuni documentari naturalistici che vi permettono di fare rotta su mete particolarmente inaccessibili, a causa del clima inospitale, o incredibilmente elitarie (come la Stazione Spaziale Internazionale) da cui avere un punto di vista unico e privilegiato sul nostro pianeta. Ve ne segnaliamo alcuni particolarmente interessanti, da segnare nella vostra watchlist.

La foresta amazzonica ©worldclassphoto/Shutterstock
La foresta amazzonica ©worldclassphoto/Shutterstock
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Nei mesi scorsi sono usciti su Netflix alcuni documentari colossal, con grande investimento di risorse che si traduce in prodotti di qualità cinematografica. Partiamo da quelli sveglia-coscienza: Il nostro pianeta (Our Planet), uscito nei mesi scorsi, è un'enciclopedia degli ambienti che compongono la terra, dai ghiacci alle giungle, dai deserti alle praterie, fino al mare aperto. La voce narrante in lingua originale è quella del naturalista inglese David Attenborough, una delle voci storiche della BBC. 

Will Smith, assieme a otto astronauti che hanno avuto la fortuna di ammirare la Terra da 408 chilometri sopra la superficie della Terra, ci racconta la meraviglia e la fragilità di casa nostra. Si intitola One Strange Rock: Pianeta Terra, giusto per ribadire che questa strana pietra è l'unica casa che abbiamo e dobbiamo fare di tutto per proteggerla. Sprofondati sul divano potrete teletrasportarvi dalle profondità degli abissi oceanici alle cave di marmo di Carrara per capire come è nata la vita sulla terra, com'era il nostro pianeta miliardi di anni fa, come lo stiamo trasformando e riflettere su grandi temi esistenziali. Durante la visione avrete grandi rivelazioni, che vi lasceranno spiazzati: apprenderete, per esempio, che la nostra estinzione di massa potrebbe salvare il pianeta. Una delle voci più intense è quella di Peggy Whitson, che ha trascorso quasi due anni della sua vita nello spazio (665 giorni, per la precisione) e ci dà un punto di vista unico sul significato di ciò che consideriamo casa.

La Grande Barriera Corallina australiana. ©Edward Haylan/Shutterstock
La Grande Barriera Corallina australiana. ©Edward Haylan/Shutterstock

In viaggio nel pianeta d'acqua

Normalmente viaggiamo sulla terraferma, ma non dimentichiamoci che il nostro è un pianeta d'acqua. Tre documentari dedicati agli oceani ci svelano che negli ultimi anni (o addirittura mesi) alcuni ecosistemi marini, estremamente fragili, sono stati distrutti. 

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Chasing Coral racconta come due terzi della Grande Barriera Corallina australiana, la più estesa del mondo coi suoi 2.300 chilometri, stiano morendo: i coralli si sono sbiancati e hanno smesso di riprodursi. Un disastro ambientale di portata serissima, dovuta ai cambiamenti climatici. In tutto il mondo i coralli sono messi a dura prova da El Niño, un surriscaldamento degli oceani che da millenni si presenta ciclicamente, ma in alcuni anni colpisce più forte: nel 1998 ha sbiancato pesantemente la barriera corallina maldiviana, che inizia lentamente a riprendersi. Nel documentario subacquei e scienziati testimoniano questo fenomeno, solo in parte reversibile. Pare che una grande responsabilità sia anche nostra: è stato dimostrato che alcune sostanze chimiche contenute nelle creme solari, danneggiano i coralli e le alghe che vivono sulla loro superficie. L'isola di Palau, in Micronesia, è stata la prima a bandire le creme solari, seguita a ruota dalle Hawaii, Key West in Florida, Bonaire nei Caraibi e alcune riserve marine del Messico. Tenetene conto se viaggiate in questi paesi e considerate la possibilità di mettere in valigia un solare coral friendly (in commercio se ne trovano già) e una T-shirt col fattore di protezione integrato.

Le isole tropicali deserte di Palau, Micronesia ©Ippei Naoi/Getty Images
Le isole tropicali deserte di Palau, Micronesia ©Ippei Naoi/Getty Images
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Tra vulcani in continua eruzione e specie animali che hanno vissuto isolate in mezzo a minuscoli lembi di terra affioranti dal grande oceano, dalle isole Salomone agli arcipelaghi polinesiani, alle Isole Caroline nella Micronesia, il documentario South Pacific è un viaggio tra i paradisi tropicali dell'Oceano Pacifico. Commentato in originale da Benedict Cumberbatch, non è più disponibile su Netflix ma potete vederlo gratis online sul canale YouTube di BBC Earth.

Il ghiacciaio di Matanuska, in Alaska ©Piriya Photography/Getty Images
Il ghiacciaio di Matanuska, in Alaska ©Piriya Photography/Getty Images

Nel grande freddo

Lo scioglimento dei ghiacciai è uno dei fenomeni più eclatanti del surriscaldamento globale. Il fotografo James Balog durante una spedizione in Antartide inviato da National Geographic, ha potuto vedere coi propri occhi quanto il ghiaccio sia in pericolo. Ha "rincorso i ghiacci" in giro per il mondo, dall'Alaska all'Islanda fino in Groenlandia, utilizzando la tecnica del time-lapse. La sua missione è diventata il docufilm Chasing Ice, candidato all'Oscar.

È ambientato nelle gelide coste islandesi Under an Arctic Sky, l'avventura di sei surfisti che decidono di cavalcare le onde del nord, in pieno inverno, in uno dei posti più remoti del pianeta, sotto cieli stellati e aurore boreali che si specchiano sull'acqua. 

Da zero metri sul mare alle vette più alte del pianeta, dal Nepal alle cime neozelandesi, alle Alpi austriache: Mountain racconta la scalata dell'uomo verso il cielo, lungo le pareti di roccia e ghiaccio più impervie e ostili. Un reading del libro Mountains of the mind di Robert Macfarlane, narrato da Willem Dafoe con una colonna sonora epica in sottofondo, eseguita dalla Australian Chamber Orchestra.

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Aokigahara, anche detta “la foresta dei suicidi” ©Jef Wodniack/Getty Images
Aokigahara, anche detta “la foresta dei suicidi” ©Jef Wodniack/Getty Images

Dove non volete andare

Ci sono mete spazzate via dalla carta geografica da conflitti, disastri nucleari, sortilegi che stuzzicano il vostro senso del soprannaturale o epidemie che preferite non incrociare mentre siete in vacanza. Niente di tutto ciò spaventa il temerario giornalista neozelandese David Farrier, che ha deciso di visitare i posti meno invoglianti sulla mappa e documentarli nella serie Dark Tourist: Fukushima dopo il disastro nucleare, la foresta di Aokigahara tristemente celebre perché molte persone l'hanno scelta come location per suicidarsi, i sobborghi di Dallas sulle tracce dell'assassinio di JFK, in una delle più pericolose township a Johannesburg e a Famagusta, una città fantasma a Cipro. Sono solo alcune delle mete discutibili che probabilmente non volete visitare, ma in caso contrario il suo viaggio saprà mettervi in guardia da insidie, dilemmi etici, leggende e potenzialità di questi angoli di mondo.

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