Che cosa vedere sull'isola di Ortigia in Sicilia
Ortigia, un labirinto di viuzze romantiche e piazze raffinate, è la quintessenza di Siracusa. Un’isola accostata alla terraferma e facilmente raggiungibile attraversando due ponti, un concentrato di quasi tutto il meglio che questa città dal passato illustre, che diede i natali al grande Archimede e fu un riferimento nella classicità, ha saputo produrre nel corso di millenni. In questo articolo vi raccontiamo che cosa vedere a Ortigia, mettendo in gioco tutti i cinque sensi, dal piacere estetico per l’arte a quello olfattivo per gli odori di un meraviglioso mercato.
Lungo i vicoli stretti di Ortigia si susseguono splendidi palazzi e vivaci trattorie e caffè, mentre la piazza centrale, Piazza Duomo, è una delle più spettacolari di tutta la Sicilia. La minuscola isola (in realtà una penisola, essendo collegata alla città da due ponti: il Ponte Umbertino e il Ponte Santa Lucia) è incorniciata da case incantevoli e mura che si affacciano sul mare: il posto perfetto per fare il bagno al largo degli scogli in estate e ammirare panorami mozzafiato tutto l’anno. Se volete allontanarvi dalle folle di turisti, esplorate gli angoli nascosti del vecchio ghetto ebraico, la Giudecca. Tutto questo girando agevolmente a piedi.
Cosa vedere a Ortigia
Fontane leggendarie: un omaggio alla ninfa Aretusa
Ogni luogo ha miti e leggende che lo rendono immortale e a Ortigia tutto questo è lagato a una sorgente d’acqua. Dalla Fonte Aretusa sgorga acqua potabile sin dall’antichità, quando la fontana era la principale riserva idrica della città. La struttura, oggi luogo di ritrovo nelle serate estive, è un’opera monumentale, disposta attorno a una vasca d’acqua popolata di piante di papiro e cefali. Ma veniamo a mito, perché è davvero poetico e suggestivo. Secondo la mitologia, Artemide, dea della caccia, trasformò la bella ninfa Aretusa, sua ancella, in acqua di fonte, per proteggerla dagli approcci indesiderati del dio Alfeo; nelle sue nuove sembianze Aretusa si tuffò nel mare e fuggì dall’Arcadia, inseguita però da Alfeo, a sua volta trasformato in fiume da Zeus. Le acque dei due alla fine si mescolarono proprio a Ortigia.
Ad Artemide, dea protettrice di Ortigia, è invece dedicata l’ottocentesca Fontana di Artemide, più nota come Fontana di Diana (dal nome latino della dea) o Fontana di Archimede, dal nome della piazza in cui si trova; quest’ultima è circondata da palazzi imponenti in stile gotico catalano, tra cui il Palazzo Lanza-Bucceri e il Palazzo Platamone, oggi sede della Banca d’Italia.
Piazza del Duomo: un prodigio del Barocco
La piazza per eccellenza di Siracusa, uno dei luoghi più belli della città, è un capolavoro di pianificazione urbanistica barocca. Circondata da palazzi barocchi riccamente decorati, questa lunga piazza rettangolare si estende su quella che un tempo era l’acropoli di Siracusa. A nord del Duomo, sul lato che si affaccia in Via Minerva, sorge il Palazzo Municipale o Palazzo Senatoriale, sede dell’amministrazione comunale. Costruito nel 1629 dall’architetto di origine spagnola Giovanni Vermexio, reca una piccola lucertola scolpita in una pietra nell’angolo sinistro del cornicione: si tratta della firma dell’architetto, soprannominato ‘Lucertola’ forse per via dell’aspetto fisico.
Dall’altro lato del Duomo si erge l’elegante Palazzo Arcivescovile del XVII secolo, che accoglie la Biblioteca Alagoniana e i suoi preziosi manoscritti del XIII secolo. Nell’angolo nord-occidentale della piazza si trova il Palazzo Beneventano del Bosco, con la bella facciata del Settecento, mentre all’estremità meridionale sorge la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, che custodisce il magnifico capolavoro di Caravaggio Seppellimento di santa Lucia, dipinto a Siracusa tra il 1608 e il 1609.
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Il Duomo: una stratificazione di epoche
Eretto nel VII secolo sullo scheletro di un tempio greco del V secolo a.C. in onore di Atena (notate le colonne doriche ancora visibili all’interno e all’esterno), il Duomo di Siracusa venne trasformato in chiesa quando l’isola fu evangelizzata da san Paolo. L’elemento che più di tutti richiama l’attenzione è la facciata barocca adorna di colonne (1728-53), aggiunta da Andrea Palma dopo il terremoto del 1693. Un tempo il tetto era sormontato da una statua d’oro di Atena che fungeva da faro per i naviganti; oggi al suo posto c’è una statua della Madonna.
Nell’antichità, il tempio originale era conosciuto in tutto il Mediterraneo soprattutto grazie a Cicerone, che visitò Ortigia nel I secolo a.C. e ne scrisse in diverse occasioni. Notate l’interessante fonte battesimale alla vostra destra oltre l’ingresso: si tratta di un antico cratere (grande vaso) greco, decorato nel XIII secolo con sette leoni in bronzo.
Castello Maniace: per volontà di Federico II
Il castello di Ortigia, del XIII secolo, sorveglia la punta meridionale dell’isola ed è un posto incantevole dove fare due passi contemplando il mare e il glorioso passato di Siracusa. Costruito per l’imperatore Federico II, è un importante esempio di architettura sveva, con una magnifica sala centrale con soffitto a volta (Sala Ipostila). La struttura ospita le sale espositive dell’Antiquarium, dedicate all’evoluzione della fortezza nei secoli e ai reperti rinvenuti durante gli scavi, tra cui ceramiche e maioliche dal XIII al XIX secolo.
Galleria Regionale di Palazzo Bellomo: pittura al top
Allestita in un palazzo in stile gotico catalano del XIII secolo, l’eclettica collezione di questo museo d’arte comprende sculture bizantine e normanne, ceramiche di Caltagirone dell’Ottocento, dipinti e sculture religiose di epoca medievale, rinascimentale e barocca. Tra queste ultime segnaliamo l’Annunciazione (1474), opera di uno dei più grandi maestri siciliani del Quattrocento, Antonello da Messina. Il museo ospita persino un paio di splendide carrozze siciliane del XVIII secolo.
Mercato di Ortigia: un assaggio di vita quotidiana
Ortigia non significa solo arte e grande storia. Un giro per le sue strade è un’occasione per incontrare aromi, sapori e odori. Per esempio girando per i banchi del mercato che dal lunedì al venerdì, la mattina, si tiene lungo via De Benedictis. Vi troverete banchi traboccanti di formaggi, spezie, salumi e, ovviamente, pesce in abbondanza. Dopo aver fatto un bel giro, il richiamo della fama si farà inevitabilmente sentire e così ecco alcune opzioni possibili per un brunch memorabile: un panino o un favoloso tagliere al Caseificio Borderi, ancora un tagliere dai Fratelli Burgio o, con più calma e contemplazione della bontà, un grande piatto di pesce al ristorante L’isoletta, sempre in via De Benedictis.
Cosa fare d’estate: l’Ortigia Sound System
Come dice di sé nel sito ufficiale, l’Ortigia Sound System è un festival di musica elettronica che mixa i ritmi della tradizione mediterranea con le nuove tendenze della musica contemporanea. Per cinque giorni, solitamente in luglio, Ortigia riecheggia delle sonorità più disparate, grazie alla partecipazione di musicisti e DJ famosi, italiani e internazionali. Una grande occasione per assaporare la grande tradizione siracusana con lo sguardo e le orecchie rivolti al futuro.