Sifnos, l’isola della Grecia ricamata di sentieri e piccole chiese

Svegliarsi con il vento a 32 nodi che ti tira giù dal letto, mentre dei cespugli di piante che sembrano piume gialle frullano senza fermarsi, l’acqua della piscina si increspa e il sole si stiracchia. L’aria è incipriata di lavanda, timo ed elicriso, stesi su una base di indelebile profumo di mare. Davanti a me si staglia il profilo di Antiparos e sopra, sotto e tutto intorno i vari blu di cielo e mare tipici delle isole greche. Sono in una zona privilegiata di Sifnos/Sifanto, sui terrazzamenti del Verina Astra, un resort perfettamente integrato nell’ambiente, quasi nascosto tra la terra chiara e le pietre, non fosse per le piscine a sfioro che rinfrescano lo sguardo e i cappelli di paglia delle ospiti che sorseggiano un drink innamorandosi del paesaggio.

Kastro,  a Sifnos © Lorenzo Romani
Kastro, a Sifnos © Lorenzo Romani
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Situato a metà strada tra la spiaggia di Panagia Poulati (dove una delle tante chiese bianche che punteggiano l’isola si affaccia su un intrico di scogli e mare da cartolina) e la cittadina di Artemona, e legato a Kástro da un sentiero pedonale, è un ottimo posto per iniziare a esplorare l’isola, anche a piedi. Del resto, i sentieri di Sifnos sono tra i più organizzati d’Europa, grazie all’iniziativa Sifnos Trails, un progetto del Comune iniziato nel 2015 e che ha visto il riposizionamento dei segnavia, creando una rete di oltre 100 km di sentieri.

La Chiesa dei Sette Martiri © Lorenzo Romani
La Chiesa dei Sette Martiri © Lorenzo Romani

Cosa fare a Sifnos/Sifanto

A rigor di logica, dovrei iniziare a parlarvi di Kamáres, poiché è qui che arriverete in traghetto, è qui che affitterete il motorino ed è qui che vi siederete a un bar sul lungomare, con i piedi nella sabbia, sorseggiando un caffè freddo e usando il wifi per controllare dove andare. Ma oltre a questo e una visita al negozio di ceramiche Peristeriοna (uno dei più celebri dell’isola, a sua volta famosa per le sue ceramiche) non avrete molto altro da fare. Ecco allora alcune delle esperienze più belle da fare a Sifnos.

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Le coste selvagge nella parte nord © Lorenzo Romani
Le coste selvagge nella parte nord © Lorenzo Romani

Cherronisos e oltre

Praticamente tutti i turisti puntano a sud, dove sicuramente non mancano le cose da vedere, ma questo fa si che la punta a nord est di Kamáres resti particolarmente selvaggia. È difficile da raggiungere in motorino a causa delle lunghe salite controvento, dei sentieri dissestati e conta alcuni tratti da fare a piedi per raggiungere le spiagge. Se tutto questo non vi spaventa, troverete alcuni scorci particolarmente selvaggi e (fuori stagione) potreste facilmente scoprire di avere un’intera spiaggia per voi.

La vista su Antiparos dal Verina Astra © Giulia Grimaldi
La vista su Antiparos dal Verina Astra © Giulia Grimaldi
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Verso Kástro sotto la luna

Tra i numerosi sentieri che rigano Sifnos, uno conduce da Pouláti a Kástro. Anzi due. Per quanto ben segnalati, all’andata mi sono distratta guardando il paesaggio di colline fertili, uliveti e muretti a secco, finendo per arrancare con i sandali “belli” tra i massi della campagna. Ciò non toglie che l’arrivo al vecchio borgo, che fu capoluogo di Sífnos fino al 1836, lascia storditi. Meglio andarci fuori stagione, per essere accolti da un silenzio che aiuta a perdersi tra i suoi vicoli, inerpicandosi sulla scogliera e imbattendosi negli scavi dove sono stati ritrovati reperti archeologici che attestano che qui si abitava stabilmente già dal 1000 a.C. Sulla sommità della collina si trovano i resti dell’antica acropoli, dove un tempo sorgeva un tempio dedicato a una divinità femminile (forse Atena o Artemide). Salendo lungo i vicoli si salutano alcuni grossi sarcofagi in pietra di epoca romana, e poi si sfocia nel terrazzo del Loggia Wine Bar, una vineria che probabilmente si trova in uno dei luoghi migliori al mondo per fare l’aperitivo al tramonto. Se avete fame, sporgetevi un poco di sotto: dove sorge il porticciolo, con la spiaggia di ciottoli di Serália, si trova un ristorante molto cool (Cantina), ma anche una taverna vecchia scuola (Captain Sifakis), dove arrivo mentre una donna sistema le reti, il proprietario mi mostra i pesci pescati dal fratello e racconta i piatti del giorno, e la mamma cucina tenendo d’occhio quel che succede, tanto da mandarmi un pesce in omaggio, perché migliore di quello scelto dai miei occhi inesperti.

Kastro visto dall’alto © Lorenzo Romani
Kastro visto dall’alto © Lorenzo Romani

Se la serata non fosse abbastanza magica, concludete l’esperienza resistendo alla tentazione di chiamare un taxi. Imboccate il sentiero alla fine del parcheggio, all’inizio di Kastro, e desistete anche dalla consuetudine di farvi luce con il cellulare. Fidatevi della luna. La luce riflessa dal mare, la pace e un silenzioso cane apparso nel mezzo del sentiero, vi indicheranno la via, facendovi riscoprire l’isola oltre i confini del tempo.

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Tra le strade di Apollonia © Lorenzo Romani
Tra le strade di Apollonia © Lorenzo Romani

Apollonía e Artemónas

Tutte le strade passano per Apollonía, ma vale la pena fermarsi. Labirintica e punteggiata di chiese, il capoluogo dell’isola si anima in alta stagione quando lungo lo Steno (Odos Prokou: la via è chiamata ‘Steno’ perché́ molto stretta) si va in cerca di bar, locali notturni, negozi e ristoranti. Per non sbagliarvi, fermatevi a bere un drink da O Drakakis, che serve ouzo e rakomelo dal 1887. L’ideale è lasciarsi portare dalle viuzze, salire scalini, ritrovarsi faccia a faccia con piccole chiese. Così facendo sconfinerete probabilmente a nord fino ad Áno Petáli per raggiungere infine Artemónas, con le sue eleganti ville, le bouganville, i caffè e le tavernai. Inserite uno stop alla pasticceria Theodorou e fate scorta di amygdalota, dei dolci di pasta di mandorle dal retrogusto agrumato che qui si fanno a mano sin dal 1933. Se poi volete fermarvi per degli ottimi meze con vista, seguite la folla e probabilmente finirete da Mosaico.

Il piccolo borgo di Vathý © Giulia Grimaldi
Il piccolo borgo di Vathý © Giulia Grimaldi
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Le spiagge di Sifnos

Il mare è ovunque spettacolare e non mancano le spiagge: già a Kamáres sarete accolti da una spiaggia ombreggiata da alcuni alberi e a Platis Gialos troverete tutti gli ombrelloni e i servizi tipici delle zone di mare.

Ma per le migliori spiagge di Sifnos è richiesto un minimo sforzo. La selvaggia Fasólou, si raggiunge con una breve passeggiata che supera un promontorio e scende lungo una scalinata.

Vathý è una tranquilla località balneare della costa sud-occidentale, adagiata su una splendida baia color acquamarina di forma quasi circolare. Passeggiate sul lungomare fino a trovare, nell’ordine: la taverna perfetta (Manolis), delle piccole calette che fuori stagione potrebbero diventare delle magnifiche spiagge private e la bottega di ceramica Atsonios. Se non temete una camminata più lunga e volete seminare la folla, seguite il sentiero verso sud, fino all’incantevole Paralia Fikiada.

Un mulino a vento © Lorenzo Romani
Un mulino a vento © Lorenzo Romani

I monasteri e le chiese di Sifnos

In quest’isola delle Cicladi si sente forte la presenza della terra, oltre che del mare. Attraversate i terrazzamenti fertili e inerpicatevi sulle sue montagne per poter abbracciare con lo sguardo tutti i suoi verdi pendii, oltre che la cornice di mare e isole. Tra i luoghi di maggior impatto segnatevi il monastero Moní Chrysopigí, che si trova su un isolotto collegato alla riva da uno stretto ponte pedonale, con la spiaggia di Chrysopigí che fa da cornice. È stato costruito nel 1650 ed è dedicato alla Vergine Maria ‘della Fonte d’oro’, santa patrona e protettrice di Sífnos.

L’Acropoli di Ágios Andréas si trova invece sulla sommità di una collina situata nel cuore dell’isola, circa 2 km a sud di Apollonía. Si tratta di un’acropoli micenea (XIII secolo a.C.), oggetto di una lunga campagna di scavi. Dalla cinta muraria, che si è conservata intatta, è possibile ammirare un ampio panorama sulle valli interne e sulla vicina isola di Páros.

Dal margine dell’abitato di Kastro, un ripido sentiero battuto scende lungo la scogliera fino alla questa Chiesa dei Sette Martiri, dalla cupola azzurra, situata su un piccolo promontorio che si protende nel mare. Di solito è chiusa, ma la sua attrattiva principale è la splendida posizione panoramica, specialmente in primavera quando il sentiero si snoda tra fiori gialli e lilla. Ai piedi della scogliera, potete fare un bagno in totale libertà, nella zona nudista.

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