Riscoprire la Toscana on the road
Se c’è un posto che tutto il mondo ci invidia è la Toscana. Le sue curve gentili tra colline ricamate di cipressi, la sua natura che profuma di selvaggio, ma si mostra domata e ordinata, le città che raccolgono gran parte dell’arte che si trova sui libri di scuola, la storia che passeggia tra borghi medievali e piazze rinascimentali. La Toscana del vino, delle spiagge, dell’eleganza. Ma tutta questa meritata fama rischia, a volte, di lasciare in ombra alcuni angoli meno conosciuti ma altrettanto belli. Con Italia On The Road attraverseremo la Toscana, scendendo lungo la sua costa, cercando di guardarla con occhi freschi, pronti a innamorarci a ogni curva.
La Versilia
La Versilia è sinonimo di clima mite e sabbia fine: un lungo e largo tratto di costa che comincia dal fiume del Cinquale, a nord di Forte dei Marmi, e arriva fino a Viareggio e a Torre del Lago Puccini. Si tratta di località balneari frequentate sin dai primi del Novecento da un turismo d’élite e tuttora da VIP e personaggi dello spettacolo. Ma la Versilia è anche la principale porta d’accesso alle Alpi Apuane, alla Garfagnana e alla Lunigiana, e dalla costa le sue strade salgono tortuose fino a piccoli paesi, sentieri e località affascinanti in mezzo alle montagne; fra queste Camaiore e Pietrasanta, universalmente note per i loro panorami legati alle cave e alla lavorazione del marmo.
Pietrasanta è sempre stata un crocevia di artisti, attratti dalle cave di marmo di Carrara e dal sapiente lavoro degli artigiani locali. Fu rifugio privilegiato di Michelangelo e di Giorgio Vasari e, in epoca contemporanea, di Henry Moore, Pietro Cascella, Kan Yasuda, Ar-naldo Pomodoro e Joan Miró. Pensate che tra i suoi cittadini onorari figurano Fernando Botero, che qui ha casa e bottega, lo scultore toscano Giuliano Vangi e quello polacco Igor Mitoraj, scomparso nel 2014, che la ‘piccola Atene della Versilia’ ha deciso di celebrare con un nuovo museo negli spazi dell’ex mercato coperto.
Basta fare pochi chilometri verso l’interno per lasciarsi alle spalle le spiagge mondane della Versilia e scoprire la religiosità e le tradizioni popolari di Camaiore, una cittadina che nel Medioevo fu ufficialmente dichiarata da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, XXVII tappa del suo viaggio lungo la via Francigena. A circa 8 km in direzione del mare, Lido di Camaiore è una gradevole ed elegante località di villeggiatura balneare che con i suoi intensi tramonti sul mare ha saputo conquistare sin dall’inizio del Novecento personalità come Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse.
Per godere del calar del sole più romantico, fate una passeggiata sul lungomare fino al pontile che, come la prua di una nave, si protende sul Tirreno scrutando all’orizzonte l’Elba e le isole minori. Oppure spostatevi un poco più a sud, sul lungomare di Viareggio. Qui ogni occasione è buona per ‘fare una vasca’ in Viale Giosuè Carducci, meglio conosciuto come ‘La Passeggiata di Viareggio’. A Carnevale ci si va per travestirsi e sfilare insieme ai carri; nella bella stagione per pedalare lungo la nuova ciclabile e crogiolarsi al sole, per fare shopping, gustare un gelato o ammirare i decori di qualche principesco hotel in stile liberty. La passeggiata, il cui fascino è fatto di atmosfere impalpabili, ornamenti e volute d’inizio secolo, comincia all’altezza del ponte pedonale che confina con la darsena, do- ve c’è anche una spiaggia libera.
La costa degli etruschi
Il lungo tratto di costa che da Livorno scivola verso sud fino a Piombino, e che deve il suo nome alle necropoli etrusche scoperte nell’area di Populonia, è un susseguirsi quasi ininterrotto di rinomati centri balneari, adagiati alle spalle di spiagge sabbiose e attrezzate, che richiamano ogni estate migliaia di villeggianti. Ciò nonostante, il vero incanto di questo territorio è a pochi chilometri dal mare, nel primo entroterra mosso da dolci rilievi rigati dai vigneti, su cui svettano borghi fortificati.
Tra le tante bellezze non perdete Castagneto Carducci, situato sul fianco di una collina a pochi chilometri dal mare. Questo borgo medievale coronato dal Castello della Gherardesca è una delle località più frequentate della costa livornese, non solo perché ha una bella spiaggia, un centro storico raccolto e caratteristico e sul suo territorio c’è la pittoresca frazione di Bolgheri, ma anche perché qui nacque e visse per molti anni il poeta Giosuè Carducci. Bolgheri è un minuscolo villaggio medievale cinto da mura reso immortale dai versi di Carducci "I cipressi che da Bolgheri alti e schietti / van da san Guido in duplice filar..." e la natura con i suoi frutti, ovvero i grappoli d’uva coi quali si produce un vino DOC tra i migliori al mondo.
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Nei dintorni di Piombino trovate alcune delle spiagge più belle della toscana, come Salivoli, l’unica spiaggia sabbiosa del litorale settentrionale. Oppure a Calmoresca, sassosa, raccolta, molto frequentata dai locali e poco conosciuta dai turisti. Da qui un sentiero che si inoltra in un bosco raggiunge la ciottolosa Spiaggia Lunga. Il tratto di costa più apprezzato dei dintorni è però quello di Baratti, una splendida insenatura ampia, lunga e sabbiosa con l’acqua bassa per molti metri e quindi adatta alle famiglie con bambini. Superato il Promontorio di Piombino verso sud, la costa si distende fiancheggiata da boschi di pini. Il Parco Costiero della Sterpaia è un ecosistema delicato e prezioso caratterizzato da un arenile dal colore dorato e orlato da dune. Le spiagge prendono nomi diversi a seconda delle località, come per esempio Perelli, Torre Mozza e Carbonifera.
Annidato su un promontorio che guarda al Golfo di Baratti, Populonia, 15 km a nord di Piombino, è un pittoresco borgo con tre strade parallele che fu ricostruito nel XV secolo. La città fondata dagli etruschi era stata distrutta a più riprese, dai turchi prima e dai longobardi poi. Così quando nel Quattrocento il principato di Piombino passò a Jacopo II Appiano, egli si prese la briga di edificare, intorno alla maestosa Rocca ai cui piedi sorge l’abitato. Prima di salire sulla torre e restare incantati dal panorama, visitate il Museo Etrusco di Populonia, una collezione privata di ceramiche e altri reperti. Ora non vi resta che lasciare la terra ferma e imbarcarvi alla volta dell’Isola d’Elba.
L’Isola d’Elba
Caleidoscopio di colori e profumi, l’Elba è un tesoro da scoprire in ogni angolo e in tutte le stagioni: le spiagge da sogno, i verdeggianti boschi solcati da sentieri, i borghi arroccati sui fianchi delle montagne sono una continua gioia per gli occhi e per la mente.
Se proprio dovete scegliere, iniziate da Portoferraio, capoluogo dell’isola e residenza di Napoleone durante i dieci mesi dell’esilio elbano. È una cittadina deliziosa dove, tra la darsena e il Forte Falcone, troverete chiesette scintillanti, interessanti musei, uno splendido teatro ottocentesco e invitanti osterie che servono dell’ottimo pesce. E poi lungo la costa ecco le spiagge più pittoresche, per un indimenticabile tuffo nel mare cristallino.
Poi spingetevi a Ovest, dove troverete un territorio montuoso dove il blu cobalto dell’acqua si fonde con le rocce di granito in un’ineguagliabile mescolanza cromatica. Qui tra pittoreschi borghi medievali, santuari millenari e inaccessibili calette, si nasconde il volto più autentico e genuino dell’isola. Cercatelo a Marciana, che spunta bianchissima tra i boschi di macchia mediterranea, oppure nel centro di Marciana Marina, protetta alle estremità del golfo da due torri cinquecentesche, o ancora nella natura selvaggia del Monte Capanne: vi piacerà un sacco.
Se amate il mare all’Elba avete l’imbarazzo della scelta (e per praticità, ecco alcune delle spiagge migliori). Ma sull’isola ci sono centinaia di chilometri di sentieri, tutti ben tenuti e segnalati. Fra tutti i percorsi possibili il più bello, famoso (e pure faticoso) è la Grande Traversata Elbana: è lungo circa 60 km, generalmente si percorre in tre o quattro giorni e taglia l’isola da est a ovest passando sulla cresta delle sue montagne. Si parte da Cavo e si arriva a Pomonte con deviazioni per raggiungere i centri abitati nei quali passare la notte (il campeggio è vietato). Ma anche senza camminare per giorni potrete ammirare centinaia di specie di uccelli e di animali terrestri e marini: gran parte del territorio e del mare che circonda l’isola è tutelato dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, esteso su circa 80.000 ettari.
La Maremma
Da sempre territorio indomito, popolato da leggendari malviventi e da fieri e operosi butteri, la Maremma costituisce oggi uno dei più bei tratti di costa dell’intera penisola. Ammiratela nelle sue zone più selvagge e incontaminate e in quelle bonificate dall’uomo. Godetevela nelle spiagge libere, nelle dune gibbose, nelle fitte pinete e nei boschi punteggiati di carbonaie, dove non è raro avvistare daini, cervi, volpi e cinghiali. Spingetevi fino alle limacciose paludi che si susseguono dal mare all’entroterra e danno un’ultima nota di splendore a un paesaggio straordinariamente variegato.
Il Parco della Maremma è un micromondo da scoprire a passo lento, a piedi, in bicicletta o a dorso di cavallo. Per farvi un’idea della sua importanza naturalistica e storica, fate un salto al Centro Visitatori di Alberese, al margine settentrionale del parco, ospitato in un ex oleificio che nel 1957 era il più importante d’Europa. Uno dei sentieri più interessanti (ma impegnativo) è l’A2, che lungo i 14 km di lunghezza vi permetterà di vedere da vicino alcune delle decine di torri di avvistamento costruite dal Medioevo per difendere la costa dai nemici. Altri percorsi invece si inoltrano in direzione dei Monti dell’Uccellina, sulle cui pendici cariate da grotte sono stati trovati insediamenti risalenti al Paleolitico e al Neolitico, con utensili, ossa umane oltre che di orsi, cervi e leoni.
Inoltratevi di qualche chilometro nell’entroterra per raggiungere Pitigliano, abitata fin dal Neolitico, ma diventata un importante centro urbano in epoca etrusca. È la più vivace e frequentata delle ‘tre sorelle’ del tufo. Arroccata su un altopiano di roccia con le pareti che scivolano a strapiombo sui torrenti Lente, Procchio e Meleta, questa cittadina dalle case ocra il cui colore all’imbrunire è esaltato dalle calde luci dei lampioni, sembra uscita dalla fantasia di un paesaggista. Guardatela da lontano, con il suo aspetto inespugnabile, attraversate la porta e seguite il flusso di viaggiatori che sciamano nella Piazza della Repubblica incorniciata dai finestroni, si perdono tra i vicoletti lastricati e gli antichi lavatoi e poi, come per magia, spariscono nel dedalo sotterraneo di cunicoli e cantine scavati nei secoli dagli abitanti. Lì sotto gli etruschi seppellivano i defunti, oggi i pitiglianesi ci conservano il loro rinomato vino bianco, il Pitigliano DOC.
E per un ultimo insolito scorcio della Toscana, affacciatevi sul lago di Burano, a pochi km a sud di Orbetello. Separato dal mare da una sottile striscia di sabbia (ma collegato tramite un canale), il Lago di Burano è una laguna salmastra estesa su circa 400 ettari che è una tappa obbligata per gli amanti della natura. La ragione è che qui, tra i canneti, i campi coltivati e le dune ricoperte da macchia mediterranea, si rifugiano ogni autunno migliaia di uccelli migratori.