La strada britannica più lunga: da Londra a Edimburgo
Richard Porter ha guidato da sud a nord per tutta la Gran Bretagna in un percorso, meno apprezzato di quanto dovrebbe, che collega due storiche capitali. Se siete in cerca di un itinerario on the road per scoprire il Regno Unito, prendete appunti per vivere quest’esperienza e ritrovarvi negli angoli meno conosciuti del Paese.

Il modo più veloce per uscire da Londra a nord è prendere la M1: l’autostrada inizia alla periferia e non si ferma che a Leeds, 310 km dopo. Ma il modo più veloce non è quello più interessante. Che è, invece, prendere la gemella diversa della M1 più a est, la A1. Mentre la M1 è lineare e affidabile, la A1 è irrazionale, un minuto ampia e con più corsie, quello successivo stretta e serpeggiante. Se volete scoprire angolini del paese che non vedreste mai da un’autostrada, prendete la A1, quella che un tempo aveva un nome molto più epico: Great North Road.
Il mio viaggio non comincia in periferia ma nel cuore della City, all’ombra della St Paul’s Cathedral, tra strade con nomi di dickensiana memoria come Cheapside e Poultry. Parto e mi trovo tra i negozi di casalinghi e gli outlet spuntati come funghi a Islington prima di capitare nella meno gentrificata Holloway Rd, costeggiando il campo da calcio dell’Arsenal e vanagloriosi locali di kebab – difficile che ognuno di loro sia il n. 1 a Londra, no? – prima di girare intorno a Highgate Hill e passare sotto la gloriosa campata vittoriana del ponte Archway.
Poche miglia oltre, la A1 incrocia il vasto e disorientante raccordo con la circonvallazione più interna, la North Circular, poi sguscia via di fianco alla M1 e parte decisa verso nord. A questo punto sono ricompensato da quella serie di bizzarrie che rende la A1 molto più interessante: le cupole dell’Osservatorio UCL e la cittadina di Borehamwood, sede di molti set cinematografici. L’originale Indiana Jones e i film di Star Wars sono stati girati qui, così come il Muppet Show. Dalla strada non c’è molto da vedere, quindi proseguo: passo le stazioni di servizio di South Mimms, dove irsuti autisti di camion si fanno tagliare i capelli all’interno di un vecchio autobus, vicino alla grandiosa e signorile Knebworth House e intorno a Stevenage, città natale del campione di Formula 1 Lewis Hamilton.

Ora sono su una superstrada a due corsie e proseguo rapidamente fino alla cittadina di Biggleswade, dove una serie di rotonde rallenta la mia marcia e, prima ancora di arrivare a Sandy, nel Bedfordshire, qualsiasi pretesa di guidare su un’efficiente strada veloce è già evaporata. Passo così vicino alle facciate dei cottage che potrei bussare alla loro porta dal finestrino dell’auto. Sandy è anche la sede di un numero inspiegabilmente elevato di venditori di auto usate e di un gigantesco sexy shop, l’Happy Lovers A1, da vent’anni un’attrazione irresistibile in zona.
Forse per l’imbarazzo, o forse solo perché deve venire a patti con i contorcimenti del corso del fiume Great Ouse, la A1 diventa contorta e inquieta prima di riconquistare la sua compostezza per potersi gettare a testa bassa nella A14 a nord di Buckden, dove subisce un’altra metamorfosi e diventa una gigantesca autostrada a otto corsie che attraversa tonante le pianure del Cambridgeshire. Uno dei piaceri della A1 è che c’è molto da vedere e da fare su entrambi i lati della strada, oltre alle solite soste per fare il pieno.
In questo tratto potrete visitare Cambridge oppure rimanere sulla A1 fino a Stamford, famosa per le stazioni di posta e più di 600 edifici antichi sotto tutela. Non lontano, a nord-ovest, Melton Mowbray è la capitale britannica della pork pie e vanta sei aziende casearie a cui è permesso produrre il formaggio Stilton, oltre all’impressionante Belvoir Castle, fondato a ridosso della conquista normanna. Deviazione: la foresta di Sherwood, associata per sempre a Nottingham (e al suo sceriffo) anche se in realtà è più vicina a Mansfield. Ha un resort per famiglie Center Parcs dove potrete onorare la leggenda di Robin Hood e nuotare in una cupola geodesica.

Non vi tenta? Proseguite per lo Yorkshire, girate intorno a Leeds, dove la M1 cede le armi e si unisce alla A1, e raggiungete a spron battuto il North Yorkshire. Qui avete un paio di opzioni interessanti: l’affascinante città termale di Harrogate e la deliziosa York dalla storia complessa. Per una diversione più lunga, attraversate verso est la brughiera per Scarborough o Whitby, affidabili cittadine costiere dove vi attendono fish and chips favolosi.
Lunghi tratti della A1 si lanciano verso nord in aperta campagna poi, mentre si avvicina a Newcastle, la strada passa tra edifici proprio prima di svelare uno dei suoi tesori. A incombere sulle sue corsie è The Angel of the North, la statua alta 20 metri che Antony Gormley ha eretto sul sito di una miniera di carbone dismessa, splendida per dimensioni e per il morbido colore della superficie in acciaio patinato. Dopo di che, la A1 fa un arco intorno all’insediamento di Tyneside prima di interrompere ancora una volta la pace rurale. Sono già a 480 km da Londra ma ho ancora un bel po’ di Inghilterra da percorrere, quindi proseguo fino ad Alnwick, dove vi potrebbe far piacere vedere il castello set di film come Harry Potter e Robin Hood - Principe dei Ladri.
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Attraverso ora le vastità deserte del Northumberland, riuscendo alla fine a scorgere il mare e Lindisfarne, un’isola di marea abitata dai monaci già nel VII secolo e in seguito battezzata Holy Island (isola santa). Non manca molto a Berwick-upon-Tweed, la città più settentrionale dell’Inghilterra, dove potrete sgranchirvi le gambe sulle antiche mura cittadine prima di fare il vostro ingresso in Scozia. Una meravigliosa vista sul Mare del Nord precede la repentina svolta verso l’interno della A1, che si immerge nell’ondulata bellezza degli Scottish Borders prima di arrivare alla mia destinazione, Edimburgo. Qui la A1 diventa una snodata via urbana, offrendo qua e là uno scorcio sull’Arthur’s Seat e sul monumento a Robert Burns fino a quando, all’ombra del magnifico Balmoral Hotel e a pochi passi dal monumento a Scott, la strada confluisce in Princes Street, l’arteria principale della città.
Ci sono strade più veloci per andare da Londra a Edimburgo: se le avessi prese, però, non avrei visto osservatori e isole sante e arte pubblica e un sexy shop inaspettato. Non avrei catturato un’immagine palpitante della vera Gran Bretagna.