Dallo Sky garden a St. Paul: tutto quello che c’è da vedere nella City di Londra

Redazione Lonely Planet
9 minuti di lettura

Considerate le sue piccole dimensioni (quasi 3 kmq), la City abbonda di attrattive. Iniziate a visitarla partendo dai i fiori all’occhiello, testimoni della storia del Paese, come la Tower of London e la St Paul’s Cathedral, poi esplorate gemme meno conosciute e angoli più tranquilli e ritiratevi nello Sky Garden per una vista senza uguali con Londra ai vostri piedi.

vista su Londra dallo sky garden
La vista dallo Sky Garden, all’ultimo piano del Walkie-Talkie ©andreyspb21
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Sebbene nella City lavorino oltre 350.000 persone, solo 8000 vi abitano stabilmente. Per apprezzare la frenesia e la laboriosità di questa parte di Londra dovreste venirci in settimana, quando è tutto aperto. Di sera, con il rientro dei pendolari, il quartiere si svuota e nei weekend tutto è tranquillo e silenzioso. Negli ultimi anni, tuttavia, il centro commerciale One New Change e i nuovi bar e ristoranti in cima ai grattacieli più appariscenti hanno iniziato a richiamare gente al di fuori degli orari di lavoro. Venite con noi in un tour nella City tra storia e futuro.

Il profilo della City, affacciata sul Tamigi ©QQ7
Il profilo della City, affacciata sul Tamigi ©QQ7

Tower of London

Con una storia cruenta e affascinante al contempo, la Tower of London dovrebbe figurare in cima alla lista dei luoghi da vedere nella capitale. Eretta durante il regno di Guglielmo il Conquistatore, la Torre è in realtà un castello con 22 torri, e nel tempo fu usata come residenza reale, osservatorio, armeria, zecca, zoo, prigione e luogo di esecuzioni.

A est della cappella e a nord della White Tower si trovano le Waterloo Barracks (Caserme di Waterloo), in cui sono custoditi i gioielli della Corona, un tesoro inestimabile. Dopo alcuni filmati dei gioielli (e del ruolo che ebbero nella storia) e dell’incoronazione della regina Elisabetta II nel 1953, si raggiunge il caveau vero e proprio. Una volta all’interno rimarrete ammaliati da scettri, globi e, naturalmente, corone tempestate di gemme. Un tapis roulant fa sfilare i visitatori davanti a una decina di corone e altre insegne utilizzate nelle incoronazioni, con il famosissimo diamante Koh-i-Noor (‘montagna di luce’) da 106 carati, e lo State Sceptre con la croce, che porta incastonato il diamante Grande Stella d’Africa (o Cullinan I) da 530 carati. Un po’ più avanti si trova il pezzo forte dell’esposizione: l’Imperial State Crown, tempestata di ben 2868 diamanti (tra cui la Piccola Stella d’Africa, o Cullinan II, da 317 carati), zaffiri, smeraldi, rubini e perle. All’uscita, notate le bizzarre forme dei contenitori usati per trasportare i gioielli dalla Torre ai luoghi in cui si tengono le cerimonie di stato.

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La "Torre di Londra" è in realtà un castello con 22 torri ©Claudio Divizia
La "Torre di Londra" è in realtà un castello con 22 torri ©Claudio Divizia

Ceremony of the keys

La complessa cerimonia di chiusura delle porte principali si svolge tutte le sere da oltre 700 anni. Inizia alle 21.53 in punto e termina alle 22.05. Persino quando una bomba tedesca colpì la Torre, durante il Blitz, la cerimonia si tenne ugualmente, semplicemente con un ritardo di 30 minuti: secondo alcuni questa è l’essenza della famosa imperturbabilità inglese, per altri è pura follia. Il pubblico viene accolto alle 21.30 e può assistere gratuitamente alla cerimonia, ma si deve prenotare online

St. Paul’s visto dal Millennium Bridge ©PoohFotoz
St. Paul’s visto dal Millennium Bridge ©PoohFotoz
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St Paul’s Cathedral

Situata in posizione superba sulla piccola Ludgate Hill, da oltre 1400 anni consacrata al culto cristiano (e, prima, pagano), la St Paul’s Cathedral è l’edificio più maestoso della City. Costruita tra il 1675 e il 1711 dopo che il Grande incendio aveva devastato la struttura precedente, il capolavoro di Christopher Wren dalla scintillante cupola bianca divenne il simbolo della determinazione e dell’orgoglio del popolo britannico durante la Seconda guerra mondiale.

Wren voleva costruire una cupola imponente dall’esterno, ma che non risultasse troppo pesante all’interno. E così ne costruì tre: una interna in mattoni, una esterna priva di funzioni strutturali e una terza pensata come un cono di mattoni interposto tra le due, che le fissa una dentro l’altra. Questa struttura unica, la seconda per dimensioni dopo quella di San Pietro in Vaticano, fu il progetto più arduo di Wren. In origine voleva che l’interno fosse decorato da mosaici, ma la sobria grisaille raffigurante scene della vita di san Paolo, opera di James Thornhill, fu ritenuta più adatta al culto protestante. Per arrivare in cima si devono salire 434 gradini, suddivisi in tre rampe.

Il monumento che commemora il Grande incendio del 1666 ©Alexandra Cortes Pace
Il monumento che commemora il Grande incendio del 1666 ©Alexandra Cortes Pace

Monument

L’alta colonna progettata nel 1677 da Christopher Wren e Robert Hooke, chiamata semplicemente Monument, commemora il Grande incendio del 1666, episodio che ebbe un impatto fortissimo sulla storia di Londra. L’incendio distrusse infatti gran parte della Londra medievale: 13200 case furono ridotte in cenere e circa 70000 persone si ritrovarono senza un tetto (anche se il numero delle vittime fu limitato).

Realizzata in stile dorico in pietra di Portland, la colonna ha un diametro di 4,5 metri ed è alta 60,6 metri, misura che corrisponde alla distanza tra il monumento e il punto in cui si trovava la panetteria di Pudding Lane da dove sarebbe divampato l’incendio. Il Monument è sormontato da un’urna di bronzo dorato avvolta dalle fiamme (che a qualcuno ricorda un grosso puntaspilli). Un tempo al suo posto c’era una fenice che risorgeva dalle ceneri, e prima ancora una grande statua di Carlo II.

Il tratto cancellato (nel 1830) dell’iscrizione latina visibile su un lato attribuiva erroneamente la colpa dell’incendio ai cattolici. Anche se per gli standard moderni sembra bassa, all’e-poca la colonna sovrastava la città. Vale ancora la pena di salire i 311 gradini della scala a chiocciola per ammirare la magnifica vista, che si deve sia alla posizione centrale del Monument sia alla sua altezza.

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Museum of London

Interessante e istruttivo, il Museum of London costituisce un’affascinante carrellata attraverso le varie epoche storiche di Londra fino ad approdare alla metropoli del XXI secolo. Si tratta di uno dei migliori musei della capitale, in cui ogni epoca è riportata in vita da reperti interessanti e mostre interattive, senza puntare troppo sugli effetti speciali.

La prima galleria, London Before London (Londra prima di Londra), illustra gli insediamenti precedenti la fondazione della città. Da qui si passa alla galleria Roman London, raccontata con interessanti plastici e reperti archeologici. Dopo un breve sguardo dalla finestra a un tratto originale delle mura romane, si arriva alla galleria Medieval London e poi alla sezione War, Plague & Fire (Guerra, peste e incendio), dove un filmato di sei minuti tratta il Grande incendio del 1666 che cambiò drasticamente il volto della città.

La storia prosegue al piano inferiore con la galleria Expanding City (Città in espansione). Dopo un giro veloce nei ricreati Vauxhall Pleasure Gardens, si emerge nella sezione People’s City (Città del popolo), i cui maggiori richiami sono un taxi del 1908, un ascensore
in stile art déco di Selfridges del 1928 e una mostra multimediale sulle suffragette. Questa parte termina con la Seconda guerra mondiale, dove le testimonianze della gente comune sono particolarmente commoventi. La galleria World City (Città mondiale) ci riporta ai giorni nostri, con cimeli dei Beatles, gli scontri razziali e le manifestazioni per i diritti della comunità LGBTQ+.

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Sky Garden

Il sesto palazzo della City per altezza non incontrò il favore del pubblico all’epoca della sua inaugurazione, nel 2014. Nonostante il nome ufficiale di 20 Fenchurch St, fu rapidamente soprannominato ’Walkie Talkie’ dai londinesi piuttosto contrariati, e le sue vetrate altamente riflettenti danneggiarono la carrozzeria di numerose auto parcheggiate sotto il grattacielo. Ma da quando è stato inaugurato lo Sky Garden, un giardino pubblico che occupa gli ultimi tre piani all’interno del grattacielo alto 155 metri, al Walkie Talkie sono stati perdonati tutti i difetti. L’ingresso è gratuito, ma bisogna prenotare una fascia oraria. Il complesso include un ristorante, una brasserie e tre bar, tra cui lo Sky Pod cui si può accedere senza ulteriore prenotazione se si è in possesso del biglietto per il giardino.

La forma inusuale del grattacielo, che nella parte superiore sembra gonfiarsi verso l’esterno, contribuisce ad ampliare lo spazio riservato agli uffici degli ultimi piani (dove gli affitti sono vertiginosi), ma è stato anche il motivo per cui la struttura ha vinto la Carbuncle Cup per il peggior nuovo edificio del Regno Unito nel 2015.

Il Tower Bridge, uno dei simboli più famosi di Londra ©alberto cervantes
Il Tower Bridge, uno dei simboli più famosi di Londra ©alberto cervantes

Tower Bridge

Il Tower Bridge, uno dei simboli più famosi di Londra, spesso ripreso nei film, non delude neanche visto dal vero. Le sue torri neogotiche e i cavi portanti di colore azzurro aggiungono una nota di eleganza a quella che è una struttura estremamente funzionale. Londra era un porto fiorente nel 1894, quando il ponte fu costruito per rispondere a una pressante necessità nella zona est. Fu dotato di un meccanismo basculante, rivoluzionario per l’epoca, che ne permetteva l’apertura in tre minuti per consentire il passaggio delle navi.

Dalla torre nord un ascensore porta alla Tower Bridge Exhibition, che ripercorre la storia della costruzione sulle due passerelle situate in cima, a 42 m sul fiume. Uno straordinario pavimento in vetro lungo 11 metri permette di vedere la strada e il fiume al di sotto. L’esposizione prosegue nella sala macchine vittoriana, dedicata ai meccanismi del ponte, e comprende anche mostre interattive e un paio di brevi filmati.

Il ponte è tuttora operativo, ma funziona elettricamente e viene alzato principalmente per il passaggio di navi passeggeri, circa 1000 volte all’anno e ben 10 volte al giorno in estate. Per conoscere gli orari in cui viene messo in funzione, visitate il sito web dell’Exhibition.

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Barbican

Sebbene i londinesi continuino a essere divisi sui pregi architettonici di questo vasto complesso costruito dopo la Seconda guerra mondiale, il Barbican resta il più importante centro culturale della City, con la Barbican Hall, due teatri, un modernissimo cinema multisala e due prestigiose gallerie d’arte, la Barbican Art Gallery, al terzo piano, e la Curve di piante tropicali.

Edificato su una zona pesantemente bombardata e abbandonata dopo la Seconda guerra mondiale, questo grande complesso residenziale e culturale fu realizzato in più fasi tra il 1969 e il 1982 e prende il nome da una fortificazione romana dell’antica Londinium, i cui resti sono ancora visibili. Il Barbican ha incorporato nel suo progetto all’avanguardia (per l’epoca) la chiesa parrocchiale di John Milton, St Giles’ Cripplegate e ha valorizzato gli spazi comuni con laghetti e specchi d’acqua contornati da panchine. Gli appartamenti nelle tre torri che circondano il centro culturale sono tra i più ambiti della City. Le interessanti visite costituiscono il modo migliore per comprendere lo scopo e l’estetica del complesso.

I nostri consigli per visitare la City

 -      Progettato da Jean Nouvel, lo One New Change – soprannominato ‘Stealth Bomber’ per via della forma simile a quella di un bombardiere stealth – è un centro commerciale in cui troverete le solite marche, ma prendendo l’ascensore fino al sesto piano sarete ricompensati da una stupenda terrazza da cui ammirare da vicino la cupola della Paul’s Cathedral e tutta Londra.

-      Per assaporare la bella vita non c’è niente di meglio che provare a individuare il proprio albergo e ammirare il tramonto dal City Social, nella Tower 42.

-      Anche se tendono a osservare gli orari dei bancari, i pub della City sono tra i più suggestivi e antichi della capitale; la Jamaica Wine House fu la prima caffetteria di Londra.


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