Itinerario on the road di otto giorni in Alaska

15 minuti di lettura

Sono uno yup’ik e gwich’in athabasca (o, più semplicemente, nativo d’Alaska), artista,scrittore e giornalista regolarmente pubblicato. Vivo ad Anchorage, Alaska da oltre 18 anni, essendomi trasferito qui nel 2004 per prendermi cura della mia famiglia. Nel periodo trascorso in Alaska ho scoperto molto più di quanto mi aspettassi, imparando a conoscere la mia famiglia nativa d’Alaska e le culture locali attraverso il mio lavoro con le comunità native. In sostanza, ho recuperato un senso più profondo della mia identità. Seguendo questo itinerario, spero che potrete cogliere le cime delle montagne, i ghiacciai, la fauna selvatica e l’autentica vastità di questo luogo in una nuova prospettiva.

Monti Chugach, Alaska. Credits xavitorrents / Shutterstock
Monti Chugach, Alaska. Credits xavitorrents / Shutterstock
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Perché andare in Alaska

Dall’esperienza quasi mistica dell’aurora boreale allo spettacolare scenario dei ghiacciai, della natura selvaggia, delle montagne e delle valli popolate da animali selvatici, scoprirete che l’Alaska è un luogo unico, vasto e magnifico. Il più grande dei 50 stati degli USA, l’Alaska ha cinque diverse regioni climatiche; spesso le distanze tra le destinazioni sono espresse in ore invece che in miglia. Viaggiare in Alaska è una sfida rispetto ad altri stati, con oltre l’80% delle comunità rurali situate al di fuori della rete stradale e raggiungibili solo con piccoli aerei o bush planes.

La popolazione indigena dell’Alaska, che gestisce con successo le attività commerciali e ha un ruolo vitale nell’economia dello stato, è eterogenea e unica quanto l’Alaska stessa. I nativi parlano circa 23 lingue e appartengono a sei gruppi distinti: iñupiaq, yup’ik, aleuti (o unangan), eyak, tlingit, haida, tsimshian e athabasca.

Periodo migliore

Estate

(metà maggio-metà settembre):

  • Questi sono i mesi in cui gli animali selvatici sono più attivi.
  • I sentieri escursionistici e le strade remote sono aperti in tutto lo stato.
  • Le giornate di sole si prolungano fino a mezzanotte; preparatevi a dovervi adattare alla luce interminabile.
  • L’aurora boreale si verifica in tutte e quattro le stagioni, ma è più difficile vederla con il sole di mezzanotte.
Girdwood al tramonto. Credits Jacob Boomsma / Shutterstock
Girdwood al tramonto. Credits Jacob Boomsma / Shutterstock
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Budget giornaliero

  • Camera doppia in un hotel di media categoria: a partire da Є470
  • Cena in un ristorante locale: Є25-45 e oltre
  • Calice di vino: Є8
  • Pinta di birra: Є6,50
  • Spuntini e generi di conforto per gli spostamenti in auto: Є50-150
  • Spese per la pesca (attrezzatura, licenza ecc.): Є90-150
  • Crociera di mezza giornata ai Kenai Fjords e Resurrection Bay: Є115 per persona
Vita ad Anchorage. Credits BILD LLC / Shutterstock
Vita ad Anchorage. Credits BILD LLC / Shutterstock

Verso la natura selvaggia: primo giorno ad Anchorage

Arrivati nell’Ultima Frontiera, registratevi al lussuoso Hotel Captain Cook di Anchorage (tenete presente che nel resto dell’Alaska ‘lusso’ indica di solito prossimità alla natura piuttosto che comfort da hotel a cinque stelle). Se siete arrivati affamati, andate nel centro di Anchorage in uno dei miei locali preferiti: Humpy’s, che ha prezzi relativamente modici e serve deliziose uova alla Benedict con salmone affumicato o halibut fresco. Tenete presente che quasi ovunque in Alaska il codice di abbigliamento dipende dalle condizioni atmosferiche: l’abbigliamento Carhartt è sempre adatto. Non ho mai mangiato in un locale in cui fosse richiesta la giacca elegante o un capo simile (anche se portarsi una giacca invernale leggera è sempre una buona idea).


Un altro posto eccellente dove andare a pranzo o a cena è il Club Paris, una steakhouse in attività dagli anni ’50. I bastoncini di halibut fritti sono un antipasto delizioso, e i tagli di carne sono tutti ottimi (anche se, come avverte il menu, la casa non può garantire che le bistecche ordinate ben cotte siano squisite e tenere come le altre).


Se iniziate la giornata presto, prendete in considerazione una breve avventura all’aperto, magari una rapida escursione sulla Flattop Mountain, generalmente considerata la montagna più scalata dell’Alaska. Il sentiero che porta alla vetta è impegnativo, ma a quote più basse ci sono diversi sentieri ad anello, perfetti per i principianti o per chi ha limitazioni fisiche. In effetti, molti tour organizzati si fermano qui per ammirare la città e le montagne.


Visitate poi l’Alaska Native Heritage Center, dove potrete conoscere le culture e i ritmi di vita dei nativi d’Alaska grazie a programmi condotti da nativi, spesso giovani. Una guida indigena vi accompagnerà attraverso gli straordinari siti dei villaggi a grandezza naturale, mentre la collezione permanente comprende costumi e altri interessanti manufatti.


Trascorreremo questa settimana on the road, quindi ci sono alcune cose che dovreste fare oggi per prepararvi. Innanzitutto, poiché ci sono lunghi tratti di strada senza stazioni di servizio, prendete l’abitudine di fare il pieno ogni volta che potete. Un’altra buona idea è fare scorta di spray contro gli orsi, che potrebbe tornarvi utile su qualsiasi sentiero escursionistico oppure ogni volta che vi trovate all’esterno.

Poiché molte zone di questo itinerario non sono coperte dal servizio di telefonia mobile, vi consigliamo di stampare le cartine e le indicazioni stradali piuttosto che affidarvi al GPS. Potete anche chiedere indicazioni a un abitante del posto – potrebbe essere divertente.


Fate scorta di bevande e snack ad Anchorage, dove i prezzi sono più alti di quelli praticati normalmente negli Stati Uniti contigui. Un altro acquisto intelligente sono le coperte economiche, ingombranti da mettere in valigia per il viaggio in aereo, ma molto utili su una spiaggia o un punto panoramico sferzati dal vento. Dal momento che il tempo cambia in continuazione, vestitevi a strati per adattarvi alle differenze di temperatura e alle varie attività da svolgere durante la giornata.

Ho semplificato il titolo originale per uniformarlo allo stile dei titoli dei giorni seguenti. Ma soprattutto ho omesso ‘then onto Girdwood’, visto che il trasferimento a Girdwood è stato spostato al secondo giorno. 

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Seward Highway. Credits Earl D. Walker / Shutterstock
Seward Highway. Credits Earl D. Walker / Shutterstock

Secondo giorno: Girdwood e dintorni

È arrivato il momento di prendere la Seward Highway, una delle strade più belle dell’Alaska, per il viaggio di 45 minuti per Girdwood. La strada corre lungo la riva del Turnagain Arm (un braccio di mare situato nella parte nord-occidentale del Golfo dell’Alaska), con le vette del Chugach State Park (915 m) che si stagliano alla vostra sinistra. Vedrete arieti di Dall (o bighorn bianchi) arrampicarsi sulle cenge scoscese e potreste persino avvistare un orso.


Quando arrivate a Girdwood, registratevi all’Alyeska Resort (a partire da Є300 per notte), immerso in una valle attorniata da vette montuose, ghiacciai e un paesaggio incontaminato.


Scommetto che anche a voi piacciono le esperienze insolite, quindi andate a cercare l’oro nella Crow Creek Mine. Tra edifici d’epoca, antiquate attrezzature minerarie e splendide vedute delle montagne, potrete setacciare l’acqua del torrente e tenervi tutto ciò che troverete.


I sentieri nei dintorni di Girdwood offrono escursioni di difficoltà da moderata a impegnativa, anche se il Winner Creek Trail è più facile. Lungo il suo percorso di circa 2,5 km attraverserete ponti su fiumi impetuosi, prima di una discreta salita fino alla cima della gola, da cui si gode di una vista spettacolare sull’alta valle. Se non ve la sentite di fare questo sforzo, salite sull’Alyeska Resort Aerial Tram (US$35), la funivia che porta rapidamente in cima, e godetevi il panorama.


Il ristorante dell’Alyeska, il Double Musky Inn (non accettano prenotazioni; preparatevi ad aspettare nei weekend) serve – a sorpresa – una deliziosa cucina ispirata a quella di New Orleans. L’ambiente ricrea l’atmosfera cajun in una baita di legno, con una sala da pranzo rustica piena di perline, specchi e altri accessori da Mardi Gras. Tra le portate spiccano la bistecca al pepe alla francese e il filetto di prima scelta con salsa béarnaise. Lasciate un po’ di spazio per il dessert: il Musky pie è una ricca e cremosa delizia al cioccolato con una base di noci pecan e cracker.

Verso il Moose Pass. Credits Andrea Tombolato / Shutterstock
Verso il Moose Pass. Credits Andrea Tombolato / Shutterstock
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Terzo giorno: oltre il Moose Pass sulla strada per Seward

Oggi percorriamo il tratto di strada lungo la parte rimanente del Turnagain Arm verso Seward passando dal Moose Pass. Il tragitto di 145 km si snoda lungo la costa per poi entrare in una valle di montagna. La strada è molto frequentata da camper e furgoni con barche al traino, quindi bisogna armarsi di pazienza e sperare di riuscire a sorpassarli. I frequenti punti panoramici offrono la possibilità di fare una pausa; se sarete fortunati, potrete avvistare i beluga (o balene bianche) o vedere spettacolari mascheretti (fronti d’onda che risalgono l’imboccatura della baia).


Potrete anche osservare curiosi luoghi di rilevanza storica, molti dei quali risalgono a un disastroso terremoto del 1964 che abbassò il suolo dell’area circostante fino a 3 m. Tra questi noterete una scuderia abbandonata e una baita che sembra sprofondare nelle zone umide. La ‘foresta fantasma’, con alberi spogli morti a causa delle inondazioni di acqua salata seguite al terremoto, è una malinconica testimonianza della catastrofe.


Se vi allontanate dall’auto, fate molta attenzione e assicuratevi di fare rumore per non cogliere di sorpresa gli orsi. Ricordate inoltre che le alci non amano i cani, quindi tenete sempre al guinzaglio i vostri.


Arrivati a Seward, trascorrete due notti alla Kodiak Cabin (a partire da Є170 per notte). Da lì vi suggerisco di andare all’Alaska Sealife Center (Є30), che affianca a un acquario pubblico (tutti animali autoctoni dell’Alaska) attività nel campo della ricerca marina, della didattica e dell’intervento sulla fauna selvatica. I bambini (e gli adulti che si sentono ancora bambini) apprezzeranno la vasca tattile, dove si possono toccare cetrioli di mare, anemoni, stelle marine e altre piccole forme di vita marina.

Case a Seward. Credits Raisa Nastukova / Shutterstock
Case a Seward. Credits Raisa Nastukova / Shutterstock

Quarto giorno: spettacolari ghiacciai e fiordi

Seward offre una scena gastronomica incentrata sul pesce locale. Fate una passeggiata in città dopo il vostro viaggio in auto, andate a vedere la zona del porto e fermatevi a mangiare un boccone all’Highliner Restaurant o al Gold Rush Bistro.


Il pezzo forte di oggi è una crociera di quattro ore ai Kenai Fjords e Resurrection Bay (Є115). Partendo dal porto di Seward, seguirete una rotta di 55 miglia lungo la splendida costa e potrete ammirare panorami spettacolari di scogliere frastagliate che ospitano uccelli marini, spiagge rocciose su cui riposano colonie di leoni marini e il magnifico Bear Glacier (Ghiacciaio dell’Orso). Dal ponte, tenete gli occhi ben aperti per avvistare balene, arieti di Dall, focene, lontre marine, capre di montagna e aquile. Avvistare un banco di orche che saltano fuori dalle onde è uno di quei momenti che ricorderete per tutta la vita. Tenete presente che molte persone possono soffrire il mal di mare a cause delle acque agitate. Per ogni evenienza, vi consiglio di portarvi zenzero candito, tisane, caramelle alla menta o pillole anti-nausea da banco.


L’Exit Glacier si può raggiungere con la strada ed esplorare a piedi. Se vi sentite di fare un trekking, potete imboccare un sentiero e camminare molto vicino a un ghiacciaio attivo, oppure partecipate a un’escursione guidata dai ranger per vedere il ghiaccio da vicino. In alternativa (e se avete ancora tempo ed energia!), visitate il sito ricreativo di Lowell Point e percorrete la passeggiata lungo la spiaggia, un posto eccellente per avvistare mammiferi marini e uccelli. Portate con voi una torcia elettrica se intendete esplorare il sito abbandonato di Fort McGilvray, perché può diventare buio rapidamente.

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Quinto giorno: cucina di mare e falò a Homer

La prossima tappa ci porterà a percorrere le tre ore e mezza di strada da Seward a Homer. Durante il tragitto osservate i vulcani, i paesaggi montuosi e le aquile dalla testa bianca che contraddistinguono questa parte della Kenai Peninsula.


L’Old Town Bed & Breakfast, che occupa un edificio risalente al 1937, è la struttura ricettiva più incantevole di Homer (dal momento che ha solo tre camere, è indispensabile prenotare). Al piano terra si trova la Bunnell Street Gallery, un centro con spazi per mostre d’arte, spettacoli e programmi educativi che costituisce un punto di riferimento per i creativi locali. Raggiungete poi la Homer Spit, una piccola penisola con spiagge rocciose e alcune distese di sabbia, oltre a numerosi bar e ristoranti. Se volete spingervi oltre, potete organizzare una battuta di pesca all’halibut, un’escursione per avvistare gli orsi oppure (se siete in vena di spendere) un volo in elicottero sopra questi paesaggi mozzafiato.


I ristoranti di Homer servono pesce tra il più fresco che abbia mai mangiato – andate da Captain Pattie’s, un localino informale sulla Spit, per provare voi stessi. Il Salty Daw Saloon, in un edificio del 1897, è una vera e propria istituzione di Homer sia per i locali sia per i turisti (se siete alti, ricordate che forse dovrete abbassare la testa per entrare nel bar). Se vi piace la birra, dovreste assaggiare le varietà alla spina appena uscite alla Homer Brewing Company.


Tenete presente che Homer può essere piena di visitatori nei mesi più caldi; partite al mattino per trovare un po’ meno confusione. La mia compagna e io ci siamo divertiti semplicemente a stare fuori, accendere un falò sulla spiaggia e cuocere salsicce e marshmallows sul fuoco (accompagnati da qualche bevanda). Dal momento che qui in estate le giornate sono lunghissime, potreste ritrovarvi a restare fuori più a lungo del previsto. Quando tornerete al B&B, stanchi e con addosso l’odore del falò, sarà il risultato di una bella giornata.

Sesto giorno: ancora a Homer

Svegliatevi con calma e poi fate una tranquilla colazione alla Two Sisters Bakery. Se volete rimanere in zona, passeggiate lungo la Spit e mescolatevi ai musicisti locali e ai visitatori provenienti da tutto il mondo (potete anche semplicemente osservare il viavai).


Anche se non siete provetti pescatori (e io non lo sono), c’è un posto perfetto per fare un tentativo: la Nick Dudiak Fishing Lagoon (meglio conosciuta come Fishing Hole) sulla Spit. Dopo esservi procurati la licenza di pesca e l’attrezzatura giusta, potrete cimentarvi nella pesca del salmone argentato (coho) e del salmone reale (chinook) da una laguna che pullula di esemplari.

Settimo giorno: pesca al salmone, evitando gli orsi

Proseguiamo verso Kenai per iniziare il tragitto di ritorno verso Anchorage. Se il tempo è sereno durante i 90 minuti di viaggio, cercate di scorgere il monumentale e maestoso Denali, che si erge a più di 240 km di distanza; gli abitanti dell’Alaska controllano spesso se ‘la montagna è fuori’. Il suo nome significa ‘La Grande’ (sottinteso: montagna) nella lingua dei koyukon athabasca. Prendete una camera al Kenai Princess Wilderness Lodge, che offre eccellenti comfort e una splendida vista.

Superati il Kenai River e il Russian River, le strade diventano più strette, con le pareti rocciose delle montagne da un lato e l’acqua di un vivido colore turchese dall’altro. I sedimenti finemente frantumati dal deflusso dei ghiacciai assorbono e disperdono la luce del sole, conferendo all’acqua questo aspetto brillante, quasi irreale. In estate il Russian River brulica di migliaia di salmoni rossi e di pescatori che cercano di catturarli.


Non sono gli unici: se gli orsi sono svegli, avrete buone possibilità di avvistarne qualcuno circa 200 m più a valle, mentre cerca di procurarsi un salmone. È stato lungo il Russian River che ho avuto il mio primo incontro con un orso bruno in libertà: Stavo camminando lungo le sponde inferiori quando ho sentito un inconfondibile grugnito. Mi sono bloccato e ho camminato all’indietro (mai voltare le spalle o scappare da un orso bruno!), tornando lentamente sul sentiero.


Quando ho raggiunto di nuovo il mio compagno di pesca, un giovane orso bruno è arrivato in cima alla collina dove mi trovavo solo qualche attimo prima, poi ha raggiunto rapidamente la riva proprio nel momento in cui un altro pescatore tirava su la sua preda. L’orso ha afferrato il salmone dalla lenza e si è ritirato oltre la collina. Le persone che pescavano nelle vicinanze hanno urlato e gridato... senza successo!

Le escursioni in questa zona sono splendide (il sentiero dei Russian Lakes è un’ottima scelta per gli escursionisti di ogni livello di preparazione). Ricordate solo di non andare da soli, di fare molto rumore mentre camminate sui sentieri e di non partire mai senza lo spray contro gli orsi. Evitate di portarvi cibo e di usare prodotti per la cura della persona al profumo di frutta.

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Pesca al Kenai River. Credits CSNafzger / Shutterstock
Pesca al Kenai River. Credits CSNafzger / Shutterstock

Ottavo giorno: qualche deviazione sulla via del ritorno ad Anchorage

L’ultima tappa (da tre a cinque ore) ci riporta ad Anchorage. Forse vorrete rientrare direttamente ripensando a tutto ciò che avete già visto. Ma se preferite vedere ancora qualcosa, fate una deviazione per Hope, una piccola comunità fondata nel 1889 come cittadina della corsa all’oro. Durante il viaggio di andata, lungo il Resurrection Creek alzate lo sguardo per vedere le aquile che volteggiano in cielo, a volte a pochi metri di altezza. Solo quando ci si avvicina così tanto ci si rende conto di quanto sia imponente la loro apertura alare.


Vicino all’uscita per Portage, l’Alaska Wildlife Conservation Center (Є19) aiuta a proteggere la fauna selvatica dell’Alaska attraverso la tutela, l’attività didattica e la ricerca; il centro ospita molte specie di animali selvatici dell’Alaska. Se siete fortunati, potreste trovarvi a tre passi dagli animali, inclusi gli orsi grizzly (non preoccupatevi: ci sono recinzioni di sicurezza). Una volta sono arrivato mentre gli addetti stavano dando da mangiare agli orsi dei piccoli pesci. Ero abbastanza vicino da sentire l’odore e il respiro di uno di loro e ho osservato un enorme maschio adulto che usava gli artigli come una forchetta, staccando la carne dei pesci con la stessa abilità di uno chef prima di portarla delicatamente alla bocca. Potreste anche avvistare aquile e alci e osservare i salti dei salmoni che risalgono la corrente.


A seconda del tempo a disposizione, potete anche visitare il Portage Glacier, uno dei ghiacciai più accessibili dell’Alaska e un luogo ideale per esplorare e fare escursioni. O semplicemente per rilassarsi: a me piace sempre sedermi accanto al piccolo lago alimentato dal ghiacciaio e guardare il ghiaccio azzurro che galleggia sull’acqua (con il vento che tira da queste parti, avrete bisogno di quelle famose coperte).

In prossimità della città, concedetevi un’altra pausa nella natura presso la riserva avifaunistica di Potter Marsh, un’area protetta dotata di una passerella da cui è possibile avvistare oche canadesi, codoni, moriglioni beccolungo, falaropi beccosottile, svassi collorosso e occasionalmente aquile dalla testa bianca. Un posto davvero suggestivo per concludere un viaggio indimenticabile. 

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