Via dalla folla: gli itinerari meno conosciuti del Marocco

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Mano a mano che la popolarità del Marocco cresce, è sempre più difficile trovare zone poco frequentate dai turisti. L’imperdibile Marrakesh, l’Alto Atlante ed Essaouira sono destinazioni tra le più popolari del paese, ma dirigendovi a sud potrete scoprire tre mete alternative e meno scontate dove immergervi nella cultura berbera, esplorare le montagne e fare surf senza folle di viaggiatori. Eccovi quindi i nostri consigli per i vostri futuri viaggi in Marocco.

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Taroudant è ancora ricca di tradizioni e mercati, ma meno caotica di Marrakesh © Walter Bibikow / Getty Images
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Se vi piace Marrakech… andate a Taroudant

Soprannominata la ‘mini Marrakesh’, Taroudant è una cittadina di commerci nella fertile Valle del Souss, racchiusa tra magnifici bastioni color miele sullo sfondo dell’Alto Atlante e dell’Anti Atlante. Cinque secoli fa fu per breve tempo la capitale della dinastia saadita, che in seguito le preferì la Città Rossa. Taroudant non può vantare siti imperdibili, però la sua atmosfera sonnolenta, i souq tranquilli e la mancanza di turisti la rendono un luogo deliziosamente piacevole in cui soggiornare. Esplorate le mura secolari in caleche (calesse), addentratevi nell’antica kasbah, e fate una sosta per un tè alla menta all’Hotel Palais Salam, ex palazzo del pascià diventato un albergo dal fascino un po’ decadente, dove potrete visitare i saloni ornati di piastrelle e i giardini moreschi.

Il souq della domenica è il posto giusto dove cercare un cammello dalle lunghe ciglia o un’anguria gigantesca, mentre i due tranquilli mercati giornalieri di Taroudant si svolgono su entrambi i lati della piazza principale, Place Assareg. Nel Souq Berbère troverete piramidi di spezie dai colori vivaci e pile di frutta di stagione. Il più antico Souq Arabe è dedicato all’artigianato locale, come vasi di terracotta, ceramiche variopinte, cestini intrecciati a mano e pelletteria; quest’ultima proviene dalle concerie appena fuori Bab Taghrount, più piccole di quelle di Marrakech e Fès ma non meno suggestive – o puzzolenti.

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Andate a passeggio nel palmeto dell’oasi di Tioute, a soli 30 km da Taroudant © Sarah Gilbert / Lonely Planet

A nord di Taroudant, il Palais Musee Claudio Bravo, la casa da sogno del compianto artista iperrealista cileno è stata aperta al pubblico. La visita guidata vi condurrà attraverso le stanze ornate dalla collezione globale di arte e antiquariato appartenuta a Bravo - una stampa giapponese qui, una sedia iraniana o un cassettone indiano là - e nello studio dell’artista, dove il suo ultimo dipinto è ancora sul cavalletto.

Nell’oasi di Tioute, 30 km a sud-est di Taroudant, un lussureggiante palmeto spunta dalla terra riarsa dal sole; qui gli abitanti coltivano palme da dattero, menta, alfalfa, arance amare, fichi e fichi d’India (chiamati fichi berberi), usando antichi sistemi di irrigazione, all’ombra dei ruderi di un’imponente kasbah.

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Dove mangiare

Se vi siete stancati della tagine andate da Sidi ou Sidi, una casa nella medina splendidamente restaurata e ornata da opere d’arte, dove potrete gustare pasta, insalate e dolci leccornie nei luminosi saloni o nel terrazzo sul tetto, pieno di piante. Il negozietto vende artigianato locale.

Dove dormire

Le camere del tranquillo Dar Al Hossoun, a 7 km dal centro città, sono tutte arredate in modo diverso l’una dall’altra con variopinti tappeti e arazzi, in un bellissimo giardino di cactus, aranci e gelsomino odoroso. Nel complesso ci sono due piscine e una piccola spa con un hammam tradizionale, e i pasti fondono i sapori marocchini con quelli del Mediterraneo. L’albergo è un vero paradiso per gli amanti dei gatti, essendo popolato da una ventina di bestiole salvate da una brutta fine. Se riuscite ad allontanarvi di qui, i proprietari organizzano varie escursioni, tra cui quella al Parco Nazionale di Souss-Massa.

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L’aspra regione intorno a Tafraoute rappresenta una valida alternativa al più visitato Alto Atlante © Sarah Gilbert / Lonely Planet
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Se vi piace l’Alto Atlante… andate a Tafraoute nell’Anti Atlante

Meno frequentata rispetto ai sentieri molto battuti dell’Alto Atlante, la regione intorno a Tafraoute è il cuore del Marocco berbero, dove sono ancora ben radicate le antiche tribù e tradizioni. Circondata da kasbah appollaiate sulle alture, villaggi pittoreschi e verdeggianti oasi di palme, questa città è una base perfetta per escursionisti e alpinisti avventurosi, che sono attratti dalle montagne impervie dell’Anti Atlante e dalle antiche vie berbere che le attraversano. A 2359 m di quota, il Jebel El Kest è la vetta più alta della regione, che offre però anche escursioni e percorsi ciclabili più pianeggianti lungo la Valle di Ameln, punteggiata di villaggi, alcuni dei quali da lungo tempo abbandonati, che non si distinguono quasi dal paesaggio roccioso. La Maison Traditionelle di Oumesnat offre un’affascinante panoramica di questo stile di vita che sta rapidamente scomparendo. Ahrass Abdeslam, cieco dall’infanzia, vi farà visitare la casa dei suoi nonni, che ha muri spessi fatti di terra e pietra e due porte – una per le persone, l’altra per capre e asini – spiegandovi l’uso degli antichi attrezzi e le tradizioni dell’Anti Atlante; la visita termina con musica e tè alla menta nel salone.

Mercoledì è giorno di mercato, e gli agricoltori vengono a vendere i loro prodotti. Tafraoute è il principale produttore del paese di mandorle e in primavera vi ha luogo la festa dei mandorli in fiore; da non perdere l’amlou – un dolce intruglio a base di mandorle, olio di argan e miele soprannominato la ‘Nutella marocchina’. Il piccolo e quieto souq è il posto giusto dove trovare begli oggetti in legno e gioielli d’argento, le babouche (pantofole) di pelle gialla che indossano gli uomini delle montagne e le calzature magnificamente ricamate delle donne - i cui elaborati motivi rivelano se sono sposate o nubili.

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La formazione rocciosa chiamata Le Châpeau de Napoléon sullo sfondo del villaggio di Aguerd-Oudad, nei pressi di Tafraoute © Doug Pearson / Getty

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Lo spuntone di roccia chiamato Le Châpeau de Napoléon, ovvero il Cappello di Napoleone, incombe con la sua mole sul grazioso villaggio di Aguerd-Oudad, 3 km a sud di Tafraoute, e 4 km dopo le Rocce Dipinte sono uno dei luoghi più famosi della regione. Realizzate nel 1984 in vivaci tonalità blu e rosse dall’artista belga Jean Verame, le rocce sono ormai sbiadite dal sole ma tuttora surreali.

Dove mangiare

Chez Sabir (in un vicolo senza nome che si dirama dalla strada principale; chiedete informazioni sul posto) è la casa trasformata in ristorante di Abdellatif Bakrim, erede di una lunga discendenza di cuochi tradizionali berberi. Qui potrete gustare la saporita e piccante zuppa harira (a base di ceci, lenticchie e pomodori), varie insalate marocchine e ottime tagine.

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Rilassatevi accanto alla piscina dello Chez Amaliya Auberge Kasbah, appollaiato nella Valle di Ameln © Sarah Gilbert / Lonely Planet

Dove dormire

Chez Amaliya Auberge Kasbah è situato in una posizione appartata nella valle di Ameln e si affaccia su La Tête du Lion, un masso erratico che ricorda la testa di un leone. Le camere sono disposte intorno alla grande piscina, perfetta quando sale la temperatura, e si può anche cenare all’aperto con un menu che spazia dalla tagine alla pizza. Il personale multilingue organizza diverse escursioni e può darvi informazioni sulle passeggiate e i trekking senza guida.

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Cercatevi un angolino sulla sabbia a Mirleft © Sarah Gilbert / Lonely Planet

Se vi piace Essaouira… andate a Mirleft

Distesa nel punto in cui le montagne incontrano l’Oceano Atlantico, la sonnolenta Mirleft ha una serie di spiagge incontaminate - che, se si eccettua il periodo in cui i marocchini vanno in vacanza, sono spesso deserte - e inoltre sempre più numerosi surfisti e incantevoli alberghetti, per cui si può considerare un’alternativa tranquilla e meno ventosa a Essaouira. Con un clima mite e secco tutto l’anno e un’atmosfera rilassata, questa cittadina è da anni frequentata da artisti, musicisti e backpacker, molti dei quali non sono più andati via e hanno formato una comunità piuttosto eterogenea di espatriati. Inoltre è sempre più popolare tra gli appassionati di sport acquatici. Spot-M ha tariffe contenute e offre lezioni di gruppo e individuali ai surfisti principianti ed esperti, e corsi di una settimana che comprendono anche qualche sessione di yoga. Gli amanti degli sport ad alto tasso di adrenalina possono cimentarsi nel parapendio con Abertih Paragliding (che ha sede presso l’Hotel Abertih) lanciandosi da Le Nid d’Aigle (Nido dell’Aquila), oppure con il quad, l’equitazione e i trekking.

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Mirleft è così piccola da avere soltanto due vie principali © Sarah Gilbert / Lonely Planet
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Le spiagge sono la principale attrattiva di questa zona. Sulla popolare Imin Tourga le donne prendono il sole con l’abbigliamento più vario, dal bikini al burkini, si giocano partite di calcio improvvisate e i cammelli arrancano borbottando sul bagnasciuga; a sud, lungo la costa atlantica, Legzira sfoggia uno straordinario arco naturale in pietra. Mirleft ha soltanto due vie principali sulle quali si affacciano negozi, caffè e gelaterie, un piccolo mercato del pesce circondato da fumanti grillades (provate la tagine alle cozze) e un vecchio forte militare spagnolo sul quale merita la pena arrampicarsi al tramonto per ammirare la splendida vista.

Dove mangiare

Non mancate di fare visita ad Hassan presso l’affermato Le Café de Pecheur, un rustico ristorante sulla spiaggia di Aftas (fatevelo indicare da qualcuno del posto se non riuscite a trovarlo). Hassan fece scalpore negli anni ’60 e ’70 quando era frequentato da rock star leggendarie come Jimi Hendrix e Patti Smith, e oggi serve branzino appena pescato, calamari e sardine grigliate, con sottofondo di ipnotica musica dal vivo.

Dove dormire

Nel quartiere Les Amicales in cima alla scogliera, il Sally’s B&B è particolarmente accogliente, e gode della vista sulla plage (spiaggia) più grande e popolare di Mirleft. La villa abbina arredi marocchini e cimeli a tema nautico e la colazione fatta in casa viene servita intorno al tavolo comune o sulla terrazza. Sally, un’inglese che vive qui da diversi anni, è un’ospite perfetta e sa tutto su Mirleft.

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