Un weekend di primavera a Parma Capitale Italiana della Cultura 2020

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Con il clima mite di primavera è piacevole scorrazzare per piazze, parchi e musei delle città emiliane, dove l’ospitalità e la simpatia non sono un valore aggiunto ma fanno parte del DNA delle persone. Quest’anno la meta da non perdere è Parma, nominata Capitale Italiana della Cultura 2020 (gli eventi sono consultabili sul sito) per il suo fascino aristocratico e cosmopolita e l’impronta raffinata di ‘piccola Parigi’ che le impressero due donne, Babette, figlia del re di Francia Luigi XIV e moglie di Filippo di Borbone, e l’amatissima Maria Luigia d’Austria, seconda moglie di Napoleone, che visse nella capitale del piccolo Ducato di Parma e Piacenza dal 1816 al 1847, realizzando importanti opere pubbliche di gusto neoclassico come il Teatro Regio, l’anima della città. 

Organizzate la vostra fuga di primavera a Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020 © Edoardo Fornaciari
Organizzate la vostra fuga di primavera a Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020 © Edoardo Fornaciari
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A ciò si aggiungono la passione contagiosa dei parmigiani per la musica e il cibo, l’alta concentrazione di tesori artistici e architettonici, l’anima contadina e la capacità imprenditoriale d’investire su sperimentazione e innovazione, in campo alimentare ma non solo.

La solenne Piazza del Duomo © Edoardo Fornaciari_Parma2020
La solenne Piazza del Duomo © Edoardo Fornaciari_Parma2020

Duomo e Battistero

Un punto forte di Parma sono le sue piazze solenni e raccolte, come Piazza del Duomo, che il regista Attilio Bertolucci usava raggiungere in bici dopo i violenti temporali primaverili per ammirare il sole accendere di nuova luce i marmi bianchi e rosa-aranciato del Duomo romanico e del Battistero ottagonale, tempestati sulle mura e sui portali da ieratiche figure scolpite da Benedetto Antelami fra il XII e il XIII secolo.

Da maggio a novembre l’iniziativa “I Mesi e le Stagioni-Piazza Duomo con gli occhi di Benedetto Antelami”, permetterà ai visitatori di vedere da vicino le immagini innovative del maestro, ricche di particolari descrittivi, che raffigurano i segni zodiacali e i lavori agricoli nei diversi periodi dell’anno in una città in cui lavoro, arte e cibo dialogano costantemente fra loro. Le statue, oggi collocate nel loggiato interno del Battistero, verranno infatti calate a terra ad altezza uomo. 

Oltremodo rivoluzionaria per l’epoca in cui fu affrescata è poi la cupola del Duomo, uno dei massimi capolavori del Correggio (1489-1534), demiurgo della luce che qui raffigura l’Assunzione della Vergine tra nubi e schiere di santi un uno spazio illusionistico che anticipa di un secolo le scenografie barocche. 

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La spettacolare navata centrale del Duomo di Parma © Edoardo Fornaciari_Parma2020
La spettacolare navata centrale del Duomo di Parma © Edoardo Fornaciari_Parma2020

Nuovi allestimenti e restauri

In occasione della sua nomina a Città Italiana della Cultura Parma ha rifatto il look a molti allestimenti museali raccolti nel grandioso Palazzo della Pilotta, che rispecchia il prestigio della dinastia dei Farnese nella sua severa architettura di fine ’500. Il binomio Parma-musica è nato proprio qui, nel Teatro Farnese tutto legno e stucchi ideato nel 1618 dall’architetto Giovan Battista Aleotti per le Feste di Corte ravvivate dai grandiosi apparati effimeri esposti nelle due gallerie. La Pinacoteca è un concentrato di capolavori, come la giovane Scapigliata di Leonardo Da Vinci con i capelli scomposti dal vento e la Schiava turca del Parmigianino dallo sguardo malizioso. Da non perdere i due splendidi edifici appena riaperti dopo un lungo restauro: la gotica chiesa di San Francesco e l’Ospedale Vecchio, imponente complesso monumentale risalente al XV secolo, che dal 24 aprile ospiterà la mostra “Hospitale-Il futuro della memoria”, ideata dalla fervida immaginazione dello Studio Azzurro. Nell’iconico fondale della Crociera dell’Ospedale, una video-narrazione, disposta in diversi punti su grandi superfici tessili, racconterà la storia di questo antico edificio nato dalle acque, i suoi canali, i mulini, le alluvioni, lo scorrere del tempo.

Al Teatro Farnese è nato il binomio Parma-musica © Edoardo Fornaciari_Parma2020
Al Teatro Farnese è nato il binomio Parma-musica © Edoardo Fornaciari_Parma2020
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Il posto delle viole

In primavera il profumo di violetta, fiore simbolo della città, invade il Giardino Ducale, ideato nel 1560 ma ridisegnato nel Settecento dall’architetto francese Ennemond-Alexandre Petitot. A fine marzo viene aperta al pubblico la serra storica dove le piantine di violette di Parma a fiore doppio sono rimaste a dimora per tutto l’inverno e in occasione del Festival Il Posto delle Viole vengono organizzate mostre ed eventi botanici dedicati a questo etereo fiorellino diventato una componente irrinunciabile della moda, della letteratura e dell’immaginario della città. 

Dalla violetta di Parma il botanico Ludovico Borsari ricavò nel 1870 una deliziosa fragranza che ebbe e ha tuttora un enorme successo tra le signore della città. Per acquistarla l’indirizzo è la Profumeria Color Viola Borsari in Strada Repubblica 2G, rimasta quasi immutata da quando fu aperta a inizio Novecento, con le vetrine ricolme di flaconcini, saponette, fragranze per la casa alla viola e deliziose violette glassate. 

Passeggiate nel centro città di Parma per scoprire sapori e profumi © Edoardo Fornaciari_Parma2020
Passeggiate nel centro città di Parma per scoprire sapori e profumi © Edoardo Fornaciari_Parma2020

Ora dell'aperitivo

Come è risaputo a Parma, ambasciatrice della Food Valley emiliana nel mondo, il cibo è un culto, e se ne parla sempre, anche quando si sta mangiando. Non per niente è stata proclamata dall’Unesco "città creativa della gastronomia” in un trionfo di tortelli, tortelloni e anolini, Parmigiano Reggiano e salumi, dal prosciutto al culatello, dal salame alla spalla cotta, dal fiocchetto alla mariola. Di qua e al di là del Torrente Parma, nella zona monumentale e conservatrice (la rive droite) e in quella barricadera, studentesca e multietnica della città (la rive gauche) si possono fare acquisti golosi.

Non perdetevi:

  • La Prosciutteria una boutique di salumi e formaggi con una vetrina che attira buongustai e appassionati di fotografia da tutto il mondo; 
  • Rural Market il regno della biodiversità agricola, dove potrete acquistare il prosciutto di maiale nero allevato all’aperto, le uova di gallina Romagnola e i formaggi monorazza biologici da latte crudo intero di vacche Bardigiana e Grigia dell’Appennino;
  • Casa dei Formaggi, il negozio gourmet dell’Oltretorrente, con una selezione vastissima di formaggi, salumi di nicchia, e pasta fresca preparata rigorosamente a mano: gnocchetti di zucca e alle erbette, anolini con ripieno di stracotto e tortelloni farciti con Spalla di San Secondo, ricotta e parmigiano.
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Qui tutte le informazioni su Parma Capitale della Cultura 2020.

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